06 gennaio 2020

Cronache dell'epifania

La crisi in medio oriente, le morti sul lavoro, le polemiche attorno alla scelta di revocare la concessione ad Atlantia, le polemiche attorno alla riforma della prescrizione, le minacce di Italia Viva (di lotta e di governo come il vecchio Bertinotti) contro il suo stesso governo.

Sono tanti gli spunti su cui parlare: come faremo a portare avanti una missione europea (quella invocata da Conte nell'intervista a Repubblica) se nemmeno esiste una politica estera europea? Teniamo in piedi la concessione ai Benetton fino a quando? Fino alla fine del processo in Cassazione? Fino al prossimo incidente? 
Le morti sul lavoro: solo in Lombardia (la regione locomotiva, traino del PIL, etc etc) ci sono stati 67 morti, alcuni dei quali in età prossima alla pensione che ancora eseguivano lavori pesanti.
Sono morti per fatalità o perché oggi fare formazione è un costo da tagliare - come dice la ricetta degli economisti, gli stessi che rinfacciano ai lavoratori italiani scarsa produttività?

Il totem della prescrizione: a sentire le voci critiche sulla riforma Bonafede, dopo l'Italia, solo la Grecia rimane come baluardo della civiltà in Europa.
Ho letto l'intervista a Pisapia su Repubblica: ci sono i diritti degli imputati e ci sono anche quelli delle vittime.
Il blocco della prescrizione potrebbe non rendere più veloci i processi (che hanno tempi lunghi già oggi), vero: Pisapia fa una serie di proposte, per esempio promuovere i riti alternativi, aumentare l'organico della magistratura (proposte che lo vedrebbero d'accordo anche con Caselli, tra l'altro).
Domanda: c'è qualche partito che sta portando avanti queste proposte? 
Perché io vedo solo una voglia di lasciare le cose come stanno, su concessioni, lavoro e sicurezza e giustizia.

Oggi però non si può non ricordare l'omicidio di Piersanti Mattarella, ucciso a Palermo il giorno dell'epifania del 1980.
Delitto per convergenza di interessi, mafiosi e poitici, per tenere la Sicilia ferma, immobile, con gli appalti in mano alle aziende mafiose, come ricorda Barbacetto nel suo articolo.
Articolo che ci ricorda come, il sette volte presidente del Consiglio Andreotti, dopo l'omicidio del collega di partito Mattarella, andò in Sicilia a parlare coi due boss, Bontade e Inzerillo. Come se fosse un incontro d'affari in cui qualcosa è andato storto.
Ne parlò il pentito Francesco Marino Mannoia

Bontade mi disse che Andreotti era venuto per sapere il perchè dell' omicidio Mattarella e lui gli aveva risposto: ' Ma non lo avete ancora capito che qui comandiamo noi e se non cambierete atteggiamento vi leveremo tutti i voti e non solo quelli della Sicilia, ma anche quelli della Calabria e dell' Italia meridionale?'

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