Il rosario, il sacro cuore di Maria, il
presepe.
La difesa della famiglia intesa come un
uomo e una donna dove, l'uomo comanda e la donna sta a casa a
cucinare e crescere i figli.
Divorziati e risposati? Mai.
L'aborto? Ma per l'amore del cielo.
I gay? Fuori dalla chiesa.
Volendo riassumere, le posizioni della
chiesa tradizionalista sono queste.
Ci si deve occupare della fede,
dell'anima e non dei migranti, dei poveri, degli sfruttati.
Questo papa sta suscitando una certa
tensione nella chiesa: ne parlerà lunedì sera Presadiretta in una
puntata intitolata “Attacco al papa”.
Quello che vorrei capire è come mai
questo papa e non altri suoi predecessori.
Senza arrivare a Pio XII e ai silenzi
su fascismo e nazismo.
Rapporti continuati col papa santo,
Giovanni Paolo II e il suo Marcinkus.
Soldi, massoneria, mafia.
E la lotta al comunismo che
giustificava anche certi incontri molto discutibili con dittatori
come Pinochet.
E' vero, dopo la morte del giudice
Livatino si arrivò alla scomunica dei mafiosi con quelle parole
rivolte ai boss “pentitevi, una volta arriverà il giudizio”.
Ma c'erano già stati gli attentati a
Falcone e Borsellino, la mattanza dei corleonesi.
I corleonesi di Riina che, come ogni
bravo cristiano, aveva battezzato i figli e si era sposato davanti ad
un prete.
Chi è contro la chiesa, contro
l'insegnamento di Cristo allora?
Chi è che può permettersi di
scagliare la prima pietra contro gay, divorziati, coppie che
convivono?
Forse, più che di cattolici
tradizionalisti, dovremmo parlare di cattolici di facciata, persone
che vivono quel modo di fare religione come se fosse un circolo, chi
è dentro e chi è fuori.
Gente che accusa papa Bergoglio di fare politica solo perché non fa la loro politica, conservatrice.
Gente a cui dà fastidio l'immigrato
alla stessa maniera con cui ai tempi di Cristo dava fastidio il
lebbroso.
Persone a cui non è chiaro cosa
significhi farsi prossimo.
Molto più comodo sventolare un
rosario.
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