Prima puntata di Presadiretta dedicata a papa
Francesco, uno dei leader più popolari al mondo, ha parlato di
riforma della Chiesa, si è speso per la difesa degli ultimi, non ha
paura dei gay, si è scagliato contro le multinazionali responsabili
dello sfruttamento del mondo.
Ma dal 2013 è stato oggetto di
attacchi sempre più duri, è stato accusato di apostasia ed eresia e
sono state chieste le sue dimissioni.
Notizia di ieri, il papa emerito
Ratzinger in un libro ha difeso il celibato dei preti, mentre papa
Bergoglio aveva aperto al tema del matrimonio dei preti, in
determinate condizioni.
L'attacco più grave è quello lanciato
nel 2018, in occasione del suo viaggio in Irlanda: la chiesa
irlandese è stata devastata dallo scandalo dei preti pedofili e la
commissione governativa ha raccolto le storie di 2500 vittime di
violenza in scuole gestite da preti.
Parlando al castello di Dublino, il
papa ha ammesso le colpe, lo scandali degli abusi e il fallimento dei
vertici della chiesa di fronte a questi crimini ripugnanti.
Il papa ha chiesto scusa, come nessuno
aveva fatto prima d'allora: “chiediamo perdono alle vittime”, le
sue parole di fronte alla folla.
In quei momenti arriva il memoriale
dell'ex nunzio apostolico in America Carlo Viganò: accusa papa
Bergoglio di aver coperto gli abusi commessi negli Stati Uniti,
chiedendone le dimissioni.
Un tentativo di colpo di stato, lo
descrive un giornalista francese, Lacroix, che stava seguendo il
viaggio di Bergoglio in Irlanda.
Il memoriale esce proprio mentre il
papa era in Irlanda, costringendo Bergoglio a commentare e replicare
al memoriale mentre era in aereo, il 26 agosto 2018.
“Io non dirò una parola su questa”:
il papa scelse di non rispondere al memoriale, non rispondere
all'attacco di Viganò per non dare ossigeno ai suoi nemici.
Perché questo papa dà così fastidio?
Da dove arrivano tutti questi attacchi?
I casi di pedofilia citati dal
memoriale di Viganò ruotano attorno alle accuse rivolte al
vescovo americano di Washington McCarrick, ritenuto responsabile di
diversi abusi commessi nei confronti di studenti di seminari
cattolici.
Secondo il memoriale, Viganò avrebbe
raccontato tutta la storia a papa Bergoglio, ma costui avrebbe
coperto il vescovo.
Ma in realtà papa Francesco ha imposto
delle sanzioni (non rispettate) e infine spretato il cardinale
McCarrick, ma per Viganò non è abbastanza, dunque dovrebbe dare il
buon esempio e dimettersi.
Lo scrittore americano Ivereigh, autore
di una biografia sull'attuale papa, ha smontato tutte le accuse di
Viganò: le uniche sanzioni contro McCarrick sono quelle di Bergoglio
e Viganò, quando era nunzio apostolico, non ha fatto nulla contro
questo cardinale, gli ha persino consegnato un premio.
Nemmeno Viganò, quando era stato
nunzio, si è mai distinto nella lotta contro la pedofilia nella
chiesa americana.
Ma le accuse di Viganò hanno portato
un risultato: 25 vescovi americani sono di fatto in stato di
scisma, non riconoscono più Bergoglio come papa e la conferenza
episcopale americana non è schierata a favore del papa, offrendogli
solidarietà.
La leadership americana è di fatto
ostile nei confronti di Bergoglio: il giornalista Chris White ha
raccontato di come diversi laici americani hanno investito 1 milione
di dollari per scovare altarini, casi di pedofilia tra i futuri
elettori del prossimo papa.
Obiettivo del dossieraggio illegale è
evitare che ci sia un altro papa Bergoglio dopo questo: dietro ci
sarebbe l'interesse politico dei conservatori americani, il Napa
Institute.
Nel memoriale Viganò racconta di come
l'omosessualità sta minando la Chiesa oggi: la Chiesa oggi è
accusata di essere troppo morbida nei confronti degli omosessuali,
una vera ossessione della Chiesa integralista americana e non solo.
Iacona ha incontrato il direttore
del giornale online Lifesitenews.com, Westen: attacca Bergoglio
tutti i giorni, sulla morale sessuale.
Un tuffo indietro di secoli, sentir
parlare questo giornalista che parla dei risposati, dei gay, della
morale sessuale.
I milioni di divorziati nel mondo
devono tornare nella chiesa solo se non fanno sesso. I gay devono
vivere una vita casta, come i single.
Chissà se lo sanno i poveri in
America.
Il 28 settembre 2019 i cattolici
tradizionalisti si sono ritrovati a Castel Sant'Angelo, per
combattere gli spiriti maligni dall'Amazzonia: combattere le nuove
idee proposte da Bergoglio, per esempio quelle sul celibato.
Tra i presenti, i membri della
Fondazione Lepanto: combattono l'ipersessualità nel mondo secolare,
gli uomini e le donne non sono fatti per il piacere, ma per il
sacrificio, racconta il fondatore De Mattei.
L'omosessualità sta corrompendo la
Chiesa, dice De Mattei: c'è una pedofilia e la omosessualità e
questo deriva dall'insegnamento della storia e dall'esperienza.
Peccato che tutti gli studi scientifici
dicano il contrario: pedofilia e omosessualità non hanno un nesso,
provato in modo scientifico.
Se nel passato i casi di pedofilia
riguardavano per lo più maschi è perché per esempio, non c'erano
chierichette.
Il pedofilo peggiore è quello che
usa il suo senso di potere, la sua onnipotenza che deriva dalla
posizione di prete, per compiere gli abusi: ma quello che succede
nella Chiesa è solo uno specchio di quello che succede nel mondo –
racconta padre Zollner, a capo dell'unità in Vaticano che studia i
casi di abuso.
È proprio dietro la morale sessuale,
dietro l'autorità dentro la chiesa, che si nascondono i casi di
pedofilia: una delle vittime è stato proprio un prete, don Albanesi
fondatore della comunità di Capodarco. Chi è troppo ortodosso è
pericoloso, rischia di essere lui il pericolo per il mondo –
racconta di fronte a Iacona.
I cattolici tradizionalisti con la loro
ortodossia proprio per questo sono pericolosi, come i farisei superbi
delle parabole del Vangelo.
Le tesi dei cattolici tradizionalisti
si saldano con quelle dei politici sovranisti di destra: Salvini è
stato ripreso con una maglietta con la scritta “Il mio papa è
Benedetto”.
Il rosario sventolato da Salvini è lo
stesso sventolato dai cattolici salviniani, che pregano per lui
davanti il tribunale di Torino che doveva giudicarlo.
L'ostentazione dei simboli cattolici è
un gesto che Salvini ripete spesso, nei suoi comizi: santini,
madonne, rosari.
Il Vaticano aveva chiesto ai
politici di non ostentare questi simboli, ma Salvini è andato
avanti: né a Salvini né ai suoi elettori piace Bergoglio, non
piacciono le sue parole su migranti, da accogliere, sui morti nel
Mediterraneo.
Salvini ha sposato le tesi e le parole
dei cattolici tradizionalisti dopo il viaggio a Washington, dove ha
incontrato Bannon, il guru dei sovranisti.
Ma a venire colpiti sono anche i
parroci di periferia, specie quelli in zone dove sono presenti
immigrati.
Raffaella Pusceddu è andata a
Marsala, dove vive don Fiorino che si è scontrato con Fannì
Montalto, fondatrice del primo circolo leghista.
Lo scontro tra la leghista e il prete è
nato dopo un'omelia in cui il prete ha attaccato l'atteggiamento dei
leghisti, che tenevano in mezzo al mare i migranti.
Uno scontro in cui la leghista ha
rinfacciato al prete di fare affari coi migranti: “il sacerdote non
può condannare chi fa politica come Salvini”.
Chi va in Chiesa deve ascoltare la
parola del signore, non deve aumentare la cultura dell'odio, questo
non è né umano né giusto – la risposta del prete.
Insomma, per i leghisti, il prete non
deve fare politica, specie se in contrasto con la politica leghista:
riassumendo, il politico può ostentare simboli religiosi, mentre il
papa o il prete non deve permettersi di rinfacciare al politico il
valore della solidarietà.
È la politica di accoglienza dei
migranti di Bergoglio che non va bene alla destra sovranista:
Forza Nuova ha dato del Badoglio a papa Francesco, ovvero del
traditore, uno che fa business con l'accoglienza.
Oggi la destra, la Lega, FDI, Forza
Nuova si permette di portare avanti uno scontro diretto contro il
papa, cosa impensabile anni fa.
Pensi a far messa e lasci stare i
migranti …
Uno dei primi gesti del papa, nel 2013,
è stato proprio rivolgersi ai migranti a Lampedusa: parlare coi
migranti, riconoscerli, riconoscere la via di morte in mezzo al
Mediterraneo, risvegliare le coscienze dei cattolici, affinché
quelle morti nel mare non si ripetessero.
Parlava di globalizzazione
dell'indifferenza, una malattia che Bergoglio ha rinfacciato alla
politica mondiale e italiana: a Lampedusa e al campo profughi di
Lesbo, ha voluto ricordare a tutti noi che i migranti prima che
numeri, sono persone, sono storie.
Non bisogna prendersela coi migranti,
ma con gli squilibri economici, con le ingiustizie che generano
esclusione, contro questo mondo “crudele con gli esclusi”, contro
la “cultura dello scarto”.
I paesi in via di sviluppo continuano
ad essere depauperati, le guerre interessano alcune paesi del mondo,
ma sono prodotte dai paesi più ricchi che poi non vogliono
accogliere i migranti in fuga dalla fame e dalla povertà.
Non possiamo rimanere indifferenti di
fronte alle nuove e vecchie povertà.
Non possiamo non piangere, non possiamo
non reagire.
La chiesa di Bergoglio non solo
predica, ma agisce, grazie ai corridoi umanitari che consentono
l'arrivo di profughi in Italia, donne e bambini sottratti ai
trafficanti di uomini arrivati in Italia in aereo.
Tutto organizzato dai valdesi, dagli
evangelici e dalla comunità di Sant'Egidio.
Esiste un'altra Italia che non ha paura
e che è solidale, coi migranti, coi senzatetto.
Bergoglio si è anche espresso contro i
cambiamenti climatici, causati dall'uomo: le conseguenze dei
cambiamenti climatici colpiranno per primi i poveri, mentre chi
sfrutta le materie prime, per il profitto, continua ad arricchirsi.
L'enciclica di papa Francesco, Laudato
si, parla di “ecologia integrale” in cui tutto si mette assieme
la vita dell'uomo, la terra devastata, gli ultimi.
Bergoglio è discriminante: siamo
cattolici dei simboli, dei localismi oppure siamo cattolici del
Vangelo?
La critica a questo capitalismo, la
critica contro lo sfruttamento dell'ambiente, la critica contro
l'indifferenza nei confronti degli ultimi non sono “fare politica”,
ma seguire il Vangelo.
Sono gli integralisti che usano la fede
in modo fanatico per una logica di consolidamento di potere.
Secondo Andrea
Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, la destra
sovranista attacca papa Francesco perché si oppone al loro progetto
politico: in Europa c'è il progetto di battezzare il nazional
cattolicesimo, cioè tornare al cattolicesimo che coi suoi simboli,
sia l'identità di una nazione.
E papa Francesco non ci sta, perché
evangelico, perché cattolico, ovvero universale: questa è stata
sempre una trappola, già Pio XI col fascismo la intuiva e oggi
questo ritorna.
Tornare al cattolicesimo come
religione della mia terra, della mia nazione: ma questo – conclude
Riccardi- non è il cattolicesimo, e Bergoglio lo dice con forza.
Nessun commento:
Posta un commento