Parafrasando la frase di Stalin
(“quante divisioni ha il papa”), oggi potremmo dire “quanti
nemici ha il papa”? Nemici fuori dalla chiesa, a cominciare da quei
sovranisti che sventolano rosari, fanno le battaglie per i presepi ma
non conoscono i valori cristiani.
Ma l'attuale papa, Francesco Bergoglio,
dispone di nemici insidiosi anche all'interno di quella chiesa che
avrebbe/vorrebbe cambiare.
Nemici che sono usciti allo scoperto
nel 2018 quando l'ex nunzio apostolico Viganò ha reso pubblico il
suo memoriale di accusa contro il papa, accusandolo di aver coperto
casi di pedofilia e chiedendone le dimissioni.
È il papa che parla dei migranti, che
non scaglia la prima pietra contro i gay, che sta dalla parte degli
indios dell'Amazzonia e non dalla parte di padrones che la stanno
distruggendo.
Gli autori di Presadiretta hanno deciso
di cominciare proprio da papa Bergoglio la stagione 2020: dal suo
pontificato e da quanti lo considerano una minaccia. La destra
nazionalista, quella di Trump e quella italiana di Salvini,
saldati nello scontro contro questo papa dei poveri, degli ultimi,
dei dimenticati.
In America siamo quasi ad una
posizione di scisma – racconta nella presentazione della
puntata sul FQ: ci sono 25 cardinali su 200 che non hanno difeso il
papa quando l'ex nunzio apostolico degli Stati Uniti Viganò lo ha
attaccato nel 2018, chiedendone le dimissioni con accuse infamanti
(aver coperto casi di pedofilia).
Tutta la vicenda ruota attorno all'ex
arcicescovo di
Washington Theodore McCarrick: su di lui diversi vescovi
avrebbero ricevuto denunce sui rapporti tenuti con giovani
seminaristi. Le denunce di Viganò risalgono al 2008, prima
dell'arrivo di Bergoglio in Vaticano. Perché quelle accuse allora?
I cattolici tradizionalisti chiedono a
Francesco di occuparsi dell'anima, la destra nazionalista gli dice di
non occuparsi di politica (cosa non successa ai tempi di Ratzinger):
di non criticare i muri chiusi, il liberismo economico che mette il
profitto di pochi davanti lo sfruttamento di molti, di non occuparsi
della battaglia per l'ambiente.
Bergoglio è il papa che ha ereditato
la bomba degli abusi sessuali – continua Iacona – su cui si sta
muovendo in maniera molto diversa rispetto ai predecessori.
E' un papa che ha riaperto il cantiere
del Concilio Vaticano II, che ha tirato fuori la parola riforma della
chiesa, è un papa che non ha paura del mondo secolarizzato, delle
donne, dei gay, delle coppie divorziate.
E poi è un papa umanissimo: forse è
proprio questo il motivo per cui piace a così tanti, credenti o
meno.
Non è un papa che ha costruito la sua
carriera nella corte e non è nemmeno un personaggio ieratico come
Ratzinger: è un figlio di migranti, è arrivato a Roma dal terzo
mondo.
Nonostante gli attacchi, è un papa che
si è dimostrato molto forte, molto convinto e radicale nel suo
ritorno al Vangelo.
La chiesa di Bergoglio non parla solo
(degli ultimi, dell'ambiente), ma agisce anche: in questi anni di
chiusura è stata un potente motore di accoglienza e di integrazione.
Come testimonia la storia dei 110
profughi arrivati in Italia dalla Siria, lungo uno dei corridoi
umanitari, che ha accolto in Italia circa 2400 rifugiati, con l'aiuto
della comunità di Sant'Egidio.
La dimostrazione che c'è un'altra
Italia che non ha paura e che è solidale.
A proposito dei nemici del papa da
oltre oceano, Iacona ha incontrato John Henry Westen,
fondatore e direttore del giornale online LIFESITENEWS,
nato nel 1997 contro la legalizzazione dell'aborto.
Il giornale attacca tutti i giorni
Bergoglio, raggiungendo tante persone nel mondo: l'accusa che si fa a
Bergoglio è di non parlare solo di fede, di non avere una posizione
netta contro i divorziati e i gay, citando le parole di Cristo “se
ti risposi commetti adulterio”.
Papa Francesco- secondo Westen,
distorce in modo aberrante gli insegnamenti della Chiesa, la fede sui
temi come la contraccezione, la convivenza tra coppie non sposate,
l'omosessualità.
Insomma, secondo i nemici della Chiesa,
si dovrebbe tornare indietro di secoli: “È uno scandalo!
Bergoglio dovrebbe pentirsi per quello che sta facendo e tornare alla
Verità della Fede!”
Secondo Andrea
Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio, la destra
sovranista attacca papa Francesco perché si oppone al loro progetto
politico: in Europa c'è il progetto di battezzare il nazional
cattolicesimo, cioè tornare al cattolicesimo che coi suoi simboli,
sia l'identità di una nazione.
E papa Francesco non ci sta, perché evangelico, perché cattolico, ovvero universale: questa è stata sempre una trappola, già Pio XI col fascismo la intuiva e oggi questo ritorna.Tornare al cattolicesimo come religione della mia terra, della mia nazione: ma questo – conclude Riccardi- non è il cattolicesimo, e Bergoglio lo dice con forza.
Riccardo Iacona ha anticipato alcuni
punti della puntata in una intervista all'Ansa:
"La potente spinta riformatrice del pontificato di Papa Francesco, la prima dopo oltre 20 anni, ha lasciato un segno. Perché allora il pontefice è sotto l'attacco del 'fuoco amico' all'interno dello stesso mondo cattolico? Chi sono e che cosa vogliono i suoi potenti nemici? Tra questi - sottolinea - mettiamo anche i sovranisti di casa nostra, ma anche Trump e non solo. Le parole e le scelte di Francesco in questi anni hanno toccato temi sensibili come la morale sessuale, il cambiamento climatico e la crisi ambientale, i migranti, i giovani, la giustizia sociale, il dialogo tra le religioni, i toni e le parole della politica".
La scheda del servizio: Attacco
al papa
Riccardo Iacona e la squadra di PresaDiretta affrontano in questa puntata un tema davvero eccezionale: il pontificato di Papa Bergoglio.
Le parole e le scelte di Papa Francesco in questi anni hanno toccato temi sensibili come la morale sessuale, il riscaldamento climatico e la crisi ambientale, i migranti, i giovani, la giustizia sociale, il dialogo interreligioso, i toni della politica. E non è un caso che Papa Bergoglio venga considerato il più amato tra i leader mondiali, il Papa dell’ascolto, il Papa della misericordia. La potente spinta riformatrice del pontificato di Papa Francesco ha lasciato un segno.
Perché allora il Papa è sotto l’attacco del “fuoco amico” all’interno dello stesso mondo cattolico? Chi sono e cosa vogliono i suoi potenti nemici?
Nelle prossime
puntate Presa diretta si occuperà di ambiente, della salute degli
oceani e anche del finanziamento della politica. Non solo la storia
della fondazione Open o dei 49 ml che lo Stato ha chiesto indietro
alla Lega di Salvini: “non credo sia scandaloso finanziare in modo
pubblico la politica, credo che la politica, io penso però che la
politica per come costruisce il consenso in Italia non è
trasparente” - commenta Iacona.
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