Almeno adesso dovrebbe essere più chiaro chi comanda veramente nella strana maggioranza e chi ha in mano le redini del governo tecnico.
Bersani, che comunque non darebbe mai a Monti un dispiacere, non si prenderebbe mai le scuse di Monti, per una dichiarazione fuori luogo o sopra i toni.
Come è invece accaduto a Berlusconi dopo le dichiarazioni, incaute, sul cavaliere e lo spread a 1200.
Pronta la risposta del PDL, che ha fatto andare sotto la sua stessa maggioranza, tanto per far capire al professore chi comanda.
D'altronde Monti, i temi cari a B. e alla sua maggioranza, li ha potuti solo sfiorare: le intercettazioni, la corruzione (vedremo se a settembre passerà la Severino riuscirà a far approvare qualcosa), la riforma della Rai, una legge sul conflitto di interessi.
Forse qualcuno nel PD dovrebbe iniziare a ripensare il ruolo del suo partito in questo governo tecnico: quello del servo buono solo a votare con la fiducia i decreti del governo (ultimo, la spending review).
E gli elettori a considerare una cosa: se il disegno della grande coalizione prende forma, quello che sta succedendo ora, continuerà per i prossimi anni, in peggio.
In Germania il parlamento ha fatto capire a Monti che da loro, la separazione dei poteri di uno stato è una cosa che prendono sul serio.
Da noi, sembra tutto folklore: perchè da fine settimana la Camera andrà in ferie e nessuno ne sentirà la mancanza.
Gli esodati.
Le persone di Taranto che dovranno convivere con un'azienda che inquina e uccide (e possono solo sperare nell'azione di controllo della magistratura).
La recessione, il boom della cassa integrazione, il crollo del PIL (sotto le stime previste), la disoccupazione giovanile.
Tutto può aspettare.
In tema:
- la proposta di Mucchetti per l'abbattimento del debito pubblico.
Nessun commento:
Posta un commento