Poco prima di essere rinviata a giudizio la ministra Santanché aveva venduto le sue quote di Visibilia ad un’altra società: chi ci sta dietro?
Un secondo servizio sarà dedicato al piano pandemico che l’Italia non aveva aggiornato, mentendo anche e trovandosi poi impreparata quando arrivò il covid.
L’inchiesta
sul presidente della giunta abruzzese
Il presidente della giunta abruzzese, Lorenzo Sospiri (FI), è finito a processo a seguito di una inchiesta che riguardava i suoi rapporti con l’imprenditore Marinelli.
Marinelli,
oltre ad avere interessi nella sanità, è stato anche presidente del
Pescara, dirigente della nazionale under 21 – spiega a Report il
giornalista de Il Centro Pietro Lambertini – “intorno a sé aveva
costruito una rete di consenso che, secondo la procura, era stata
costruita anche con la corruzione”.
Punto di riferimento nella
sanità abruzzese per Marinelli era Tiziana Petrella, dirigente
dell’ufficio acquisti della ASL e responsabile di tutte le gare di
appalto della provincia: con Marinelli c’era un rapporto personale
che ho sempre mantenuto.. Marinelli voleva che Petrella fosse
nominata al vertice dell’ARIC, l’agenzia di committenza regionale
che gestisce gare milionarie e per favorirne la nomina avrebbe
perfino coinvolto il presidente del consiglio regionale.
“Ho parlato con Tiziana Petrella in tutto tre volte” è il commento del presidente Sospiri, ma negli atti risultano contatti tra Sospiri e Marinelli che sollecitava la nomina, “ne sottlineava l’importanza per incarichi di maggiore responsabilità” ammette, per poi aggiungere “non credo che si possa dire che io sono mai andato a richiedere questa nomina che comunque non avrei fatto io.. posso aver detto che lei [Petrella] era un’ottima candidata ”.
Ottima
candidata che aveva visto solo due o tre volte, ma non perché glielo
aveva detto Marinelli.
Sempre dall’Abruzzo arriva la
vicenda del finanziamento alla clinica privata dove lavora come
chirurgo
Mario Quaglieri, assessore al bilancio di FDI: la racconta il
consigliere di opposizione Pierpaolo Pietrucci a Report, partendo
dall’opportunità di finanziare con fondi pubblici le cliniche
private (tra il 2023 e il 2024 sono arrivati circa 20 ml di euro di
fondi pubblici) e poi la questione dell’assessore al bilancio, che
è stato anche presidente della commissione sanitàin regione Abruzzo
“che è anche contrattualizzato con una delle case di cura
beneficiarie di questi fondi.. c’è un conflitto di interessi tanto
è vero che dopo la regione Abruzzo è stata costretta a fare un
parere, se l’assessore Quaglieri potesse rimanere in giunta purché
si fosse astenuto dal votare le delibere di giunta che riguardavano
la sanità, ma oramai il danno era stato fatto, quindi una sorta di
ammissione di colpa.”
Per la delibera sulle case private
la Procura ha avviato un’indagine sull’assessore Quaglieri e
anche sulla proprietaria della clinica Di Lorenzo, il reato
ipotizzato per Quaglieri sarebbe di falso. Ma a seguito dell’indagine
è emersa un’altra cosa: hanno disposto il sequestro del telefonino
all’assessore Quaglieri e si sono resi conto che non aveva mai
restituito la Sim al comune di Trasacco dove era sindaco.
La
giornalista di Report ha poi sentito l’assessore per raccogliere la
sua versione: “la delibera non la faccio io ma la fa il
dipartimento sanitario ..”. Come mai non si è astenuto visto il
suo rapporto di collaborazione con la clinica? “Ma non è più
sospettoso l’astenersi” ha risposto l’assessore, tirando fuori
una curiosa teoria, per cui anche in situazioni da conflitto di
interessi è meglio votare in modo palese.
Sulla Sim, che aveva
dal 2012 quando era sindaco, poi non è stata più restituita “per
distrazione”.
LAB REPORT: SANITÀ ALL’ABRUZZESE di Giulia Presutti
Collaborazione Madi Ferrucci
In Abruzzo, la sanità rappresenta circa l'80% del budget regionale. Negli ultimi anni però, alcuni ospedali e Asl della regione sono stati coinvolti in inchieste giudiziarie. Il pronto soccorso di Pescara è oggetto di un'indagine della Procura per via delle liste d'attesa che vedono i pazienti sostare a lungo nei corridoi prima di essere accolti nei reparti specialistici. Intanto però, la Regione ha assegnato 20 milioni di euro di Budget Alta Specialità alle cliniche private per svolgere prestazioni complesse e combattere la mobilità sanitaria. Fra le cliniche finanziate, anche quella nella quale lavora come chirurgo l'assessore al Bilancio Mario Quaglieri, che per questo è indagato dalla Procura dell'Aquila. Per gli appalti alla Asl di Pescara, è coinvolto in un'indagine anche il presidente del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri, che aspetta l'inizio del processo per turbativa d'asta e corruzione.
Il riconteggio delle schede a Cosenza
Alla fine l’ha spuntata il candidato di Forza Italia, Andrea Gentile: andando contro le istruzioni del ministero dell’Interno, contro le dichiarazioni dei presidenti di seggio (che Report aveva raccolto in un servizio andato in onda poche settimane fa), il candidato ha raccolto le testimonianze (obique) di stimati personaggi su presunte anomalie eha ottenuto che si rifacesse il riconteggio delle schede nel seggio di Cosenza. Magicamente delle schede bianche sono diventate schede col suo simbolo e la candidata avversaria del movimento 5 stelle ha perso il posto, Elisa Scutellà.
La
Giunta per le elezioni ha deciso, in autonomia, che per quel seggio,
in questo specifico caso, valessero delle leggi speciali su come
considerare una scheda nulla, a posteriori: si sono alterate le
regole del “gioco democratico” – è stato il commento del
segretario del M5S Giuseppe Conte. La candidata dei 5 stelle ha
allora chiesto alla giunta il riconteggio di tutte le schede perché,
se ci sono state irregolarità sulle schede bianche, potrebbero
esserci state anche nelle schede ritenute valide, anche perché lo
scarto con Gentile è di soli 240 voti. Perché la Giunta non le da
questa possibilità di aprire un campione di schede valide?
Il
presidente della giunta, Federico Fornario, ha preferito non
commentare.
La scheda del servizio: “L’ELETTO” di Giulia Presutti
Collaborazione Madi Ferrucci
Il 17 gennaio la Giunta delle Elezioni della Camera ha ratificato l'elezione di Andrea Gentile: dopo un passaggio in Aula, infatti, il candidato di Forza Italia alle scorse politiche entrerà ufficialmente alla Camera. Perderà il posto Elisa Scutellà del Movimento 5 Stelle, che aveva chiesto alla Giunta la riapertura di un campione di schede valide per completare la lunga istruttoria svolta in seguito al ricorso presentato dal suo avversario. I membri della Giunta hanno votato, negando al Movimento 5 Stelle un ulteriore approfondimento, e accogliendo così in toto il ricorso di Gentile.
Il caso Santanchè e i nuovi proprietari di Visibilia
Chi sta dietro la Wip Finance, la società anonima con sede in Svizzera che ha preso le quote di Visibilia vendute dal ministro del turismo Daniela Santanchè?
Chi
ha ragione nello scontro tra la ministra e il figlio del fondatore di
Sif, Mirko Ruffino sulle pressioni del presidente del Senato che si
sarebbe esposto in prima persona per Visibilia?
Report ha
chiesto in giro ad analisti ed operatori finanziari, le informazioni
su questa società elvetica, ma Wip finance rimane un soggetto non
identificato. Nei mesi precedenti l’operazione su Visibilia aveva
fatto la sua prima operazione in Italia, l’acquisto di una squadra
di calcio abruzzese, il Chieti, che milita in serie Giuseppe Gianni
di Fabio è il nuovo presidente che ora sta ristrutturando la
società: ex assessore a Chieti è stato nominato da Wip Finance che,
a cauisa delle difficoltà economiche è riuscita ad iscriversi al
campionato in croso solo all’ultiomo momento. Ma ora i tifosi
iniziano a sognare in grande, puntando subito alla Lega Pro, l’arrivo
di questa società è stato accolto con entusiamo non solo in città
ma anche dall’ex allenatore della nazionale Mancini.
Dietro Wip Finance c’è una SGR, una finanziaria svizzera ma ad una specifica domanda, Di Fabio non ha saputo rispondere su chi siano i veri proprietari, “perché queste cose non sono pubbliche”.
Chi
c’è dietro Wip Finance? Giorgio Mottola lo ha chiesto ad Altair
D’Arcangelo – Business Development di Wip: “dietro ci sono
degli investitori, una compagine abbastanza importante dentro Wip
Finance.. non posso fare nomi di investitori, ma so per certo che ci
sono molti microinvestitori.. io sono colui che organizza il business
su dei mandati particolari”.
Una sorta di procacciatore
d’affari, come quello chiuso lo scorso dicembre con l’acquisizione
di Athena Pubblicità, la concessionaria pubblicitaria di Daniela
Santanché che possiede il 90% di Visibilia. La società anonima
svizzera diventerebbe così proprietaria del pacchetto di riviste
della ministra del turismo come Novella 2000, Ciak, e PC
Professionale.
Il business developer non ha voluto dare la cifra
dell’acquisto: di questa storia però non c’è traccia né online
né sui giornali. Ma sappiamo però che nel 2019 D’Arcangelo è
stato sottoposto agli arresti domiciliari con l’accusa di
associazione a delinquere, frode, riciclaggio e autoriciclaggio:
secondo l’accusa D’Arcangelo gestiva 98 società operative solo
sulla carta e intestate a prestanomi con i quali avrebbe messo in
piedi operazioni immobiliari fittizie allo scopo di creare falsi
crediti Iva.
Due
anni fa gli arresti domiciliari gli sono stati revocati ma il
Tribunale di Milano gli ha sequestrato quasi 40 ml di euro frutto
della frode di cui sarebbe stato la mente.
D’Arcangelo non ha
voluto parlare di questa vicenda nell’intervista, “sono ancora
soggetto di indagine.. le accuse sono tutte concatenate ma sono
sicuro che cadranno tutte.. lei ne sa più di me [rivolto a Mottola]
di queste cose se ne occupano i miei legali, sono sereno.”
La
ministra Santanché era a conoscenza di questa vicenda? “Non sono
temi di cui si parla ..”, come a dire che queste, per la
transazione fatta con la ministra, sono questioni irrilevanti.
Ma
irrilevanti non lo sono, siccome di mezzo ci sono gli azionisti e una
ministra della Repubblica.
C’è poi un’altra vicenda lontana nel passato che Report ha riportato alla luce: nel 1997 era sttato eletto consigliere comunale a Chieti con Forza Italia, poi alle elezioni successive rieletto con la Democrazia Cristiana. La carriera si interrompe nel 2006 quando i carabinieri in un controllo lo trovano in possesso di cocaina per 100mila euro.
All’epoca
ero purtroppo vittima di tossicodipendenza - ha ammesso D’Arcangelo
– fui felice perché poi smisi di essere assuntore di cocaina.
“E’
l’incontro più inquietante che ho avuto in tutta la mia vita” è
la testimonianza raccolta da Mottola del cosmetista Diego Della Palma
relativa all’incontro avuto con i vertici di Virgo Cosmetics,
l’avvocato, l’amministratore delegato, Altair D’Arcangelo (che
formalmente non ha nessuna carica in Virgo, come ha poi verificato
Report). Virgo ha acquistato la gestione di Nouba, un marchio
importante nella cosmetica che si trovava in difficoltà
finanziarie.
“Io ho capito subito che dovevo tutelarmi e ho
detto, signori io prima di qualsiasi proposta che mi farete, sappiate
che io voglio, visto che state acquisendo Nouba, voglio i miei soldi.
Il signor D’Arcangelo mi ha detto che non ci sarebbe stato
problema, nel giro di pochi giorni le assicuriamo che avrà i soldi.
Poi i soldi sono spariti tutti.. con mia grande gioia.”
Virgo
prometteva di rilanciare Nouba ma poi ha veramente investito dei
soldi in questo marchio? “No, nel modo più assoluto tanto è vero
che va all’asta.”
Il
servizio di Giorgio Mottola torna poi ad occuparsi del finanziamento
ottenuto da Visibilia dalla Negma, la misteriosa società di Dubai:
negli ultimi cinque anni altre venti società hanno chiesto prestiti
alla stessa che, come racconta Giovanni Natali – presidente
dell’associazione delle piccole e medie imprese quotate –
“avevano tutte delle forti tensioni di problematiche finanziarie,
decreti ingiuntivi, debiti non pagati, banche che richiedevano il
rientro dei fidi”.
Dunque Negma sarebbe una sorta di parassita
che attacca il corpo di società infette: si, spiega Natali, “l’ho
definito un virus che distruggeva il valore delle società e chi ci
rimetteva soldi era il piccolo investitore”.
Tra le aziende
che si sono rivolte a Negma anche eccellenze dell’industria
italiana come Illa, azienda emiliana con sede a Parma che dalla metà
degli anni ‘70 produce pentole tutte made in Italy, apprezzate per
il rapporto costo qualità anche dalle multinazionali straniere.
Era
il fornitore di Ikea fino al 2018 – racconta il delegato Fiom
Parrucchella a Report poi Ikea nel 2018 ha chiuso l’appalto che
aveva con Illa che si è ritrovata con una drastica riduzione del
fatturato. Ikea rappresentava circa l’80% del fatturato così
quando la multinazionale svedese ha preferito comprare le pentole in
Turchia ad un costo inferiore l’azienda è entrata in una crisi
profonda. Negma si è palesata nel mondo Illa nel gennaio 2022 –
continua il delegato Fiom – pensando che fosse il modo più veloce
per recuperare risorse finanziarie fresche e poter continuare la
propria attività, rispetto al rivolgersi alle banche.
Negma
offriva soldi apparentemente facili: se uno si rivolge al mercato
finanziario normale ha bisogno di garanzie, mentre Negma offrì
subito ad Illa 3,2 ml di euro che rappresentavano una forte boccata
d’ossigeno per l’azienda coi conti in rosso.
Il problema è
che poi Negma non rimase come investitore ma rivende il credito al
mercato e così il prezzo del titolo scese: i conti non migliorarono
anche a causa di pessime scelte industriali, nel 2022 le perdite
raddoppiarono salendo a 2,8 ml .
Soprattutto, mano a mano che la finanziaria di Dubai convertiva le obbligazioni in azioni di Illa, il titolo della società emiliana iniziò a crollare drammaticamente.
Da 31 euro nel 2021, ad un millesimo di euro nel 2023: come mai? Lo ha raccontato il presidente di Illa Roberto Maviglia, “Negma non era un investitore che manteneva il titolo a lungo termine ma svolge una azione di cabotaggio, sottoscrive il prestito obbligazionario, converte in azioni e poi vende le azioni sul mercato e questo distrugge il valore di borsa dell’azienda”
La scheda del servizio: IL SANTO PATRON di Giorgio Mottola
Collaborazione Greta Orsi
Alla vigilia dello scorso Natale, Daniela Santanchè ha annunciato la vendita di Visibilia a una misteriosa società anonima svizzera, la Wip Finance. Report ha scoperto chi si nasconderebbe dietro e la sua identità getta pesanti ombre sull’intera operazione. Sullo sfondo ci sarebbe infatti la storia di una frode da 40 milioni di euro, 98 società fantasma e soldi che da anni arriverebbero dalla Svizzera in Italia per fondare aziende che poi restano inattive. Report ha ricostruito l’intera rete finanziaria che avrebbe portato alla nascita di Wip Finance e all’operazione per l’acquisizione di Visibilia, intervistando tutti i protagonisti. L’altro mistero legato alle società di Daniela Santanchè è la società di Dubai, Negma, che avrebbe distrutto il valore azionario di Visibilia e di un’altra ventina di società italiane. A partire da Illa, eccellenza made in Italy delle pentole, finita due anni fa nelle mani della finanziaria emiratina e di una società che sarebbe riconducibile a Daniela Santanchè.
Il ponte sullo Stretto e il ruolo dell’INGV
Dopoil servizio di domenica scorsa sul Ponte sullo Stretto, Webuild, la società che costruirà l’opera, ha annunciato azioni legali contro Report e Ingv. Come aveva raccontato il servizio, Inngv non è stata interpellata formalmente dalla società per approvare il progetto, ad onor del vero nemmeno il progetto per il ponte non prevedeva nessun via libera ufficiale da Ingv.
La scheda del servizio: IL PONTE DELLE OMBRE di Danilo Procaccianti
Collaborazione Enrica Riera
Report torna a occuparsi del progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina, con un approfondimento sul presunto ruolo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nelle verifiche in tema di rischio sismico dell’area su cui dovrebbero sorgere i piloni portanti dell’infrastruttura.
Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.
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