12 gennaio 2025

Il commissario Maugeri e la ragazza senza capelli di Fulvio Capezzuoli


Giovedì

I quattro poliziotti fissavano la giovane in silenzio, come affascinati da quella straordinaria visione. Era bellissima, ma nessuno dei quattro sembrava interessato alla vista di quel corpo statuario che si offriva agli sguardi nudo, in tutta la sua elegante plasticità.

Il corpo di una giovane donna viene ritrovato vicino all’abbazia di Chiaravalle, fuori Milano: da viva doveva essere molto bella e anche la morte non ne ha rubato del tutto la bellezza. Quella donna ha qualcosa di particolare che attira il commissario Maugeri e i suoi uomini, chiamati da un contadino dopo la scoperta del cadavere: è stata completamente rasata, possibile che l’assassino che l’ha trascinata fin lì (perché la donna non è stata ammazzata in quel posto) si sia preso il disturbo di tagliarle i capelli?

La ragazza senza capelli sarà il primo delitto, di una indagine che coinvolgerà il commissario Maugeri e i suoi uomini portandoli fino a Napoli. Ci troviamo a Milano nella primavera del 1948, una città che porta ancora addosso i segni della guerra, dove ci si muove col tram o con la bicicletta. Poche le auto per strada.

L’uomo uscì da un capannone vuoto, che si trovava alla periferia sud di Milano. Era un uomo alto, robusto, il viso mal rasato e privo di espressione. Indossava un maglione a tinte forti che emergeva dall’impermeabile grigio..

Nei giorni successivi viene trovato il cadavere di un uomo dentro il bagno di una trattoria: aveva appena pagato il pasto srotolando un mucchio di banconote da diecimila lire, ma non aveva l’aria di una persona ricca. In tasca un documento francese: gli uomini di Maugeri lo collegano però ad una rapina avvenuta nei giorni precedenti, ad una filiale del Banco di Roma.
Ferrentino – questo il nome del rapinatore che era evaso dal carcere pochi mesi prima – doveva essere uno degli uomini del colpo.

Una donna senza un nome, uccisa non si sa bene dove né perché. E un ex rapinatore ucciso forse per una rapina, che aveva in tasca molti soldi: inizia da qui, con due morti e pochi elementi in comune, una indagine difficile per Maugeri e i suoi collaboratori, gli ispettori Palumbo e Valenti, che si troveranno a dover inseguire dei killer con armi francesi, legati a quella rapina in banca.

Un’indagine in cui riuscirà finalmente a dare un nome a questa ragazza sfortunata, cresciuta nella miseria della guerra, sfruttata dalla famiglia e uccisa da un balordo.

Una storia di miseria e di avidità che lascerà un amaro in bocca al commissario Maugeri.

Lungo poco più 60 pagine, di fatto un racconto lungo, questo libro dimostra che si può scrivere un bel giallo, ben articolato con dei personaggi ben definiti, senza dover scrivere lunghi tomi.

Fulvio Capezzuoli sa scrivere bene con questi gialli ambientati nella “vecchia” Milano, non ancora metropoli alle prese con le cicatrici lasciate dalla guerra. Non solo per i palazzi distrutti dalle bombe, anche nella vita, amara e dura, delle persone.

La scheda del libro sul sito di Todaro

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