06 luglio 2005

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

Ho trovato la recensione del film di Elio Petri su thrillermagazine, e non ho saputo resistere. Sono sempre stato un fan di Volontè, da "Per qualche dollaro in più", a "l'Armata Brancaleone", "A ciascuno il suo" ...

Ho messo un commento sul sito, che riporto qui (altre info su lagrandefamiglia e cinematografo.it):

Un film che nasce da una provocazione: può un funzionario dello stato mettersi al di sopra della legge, anzi sfidarla? In uno stato che si arriga il diritto/dovere di controllare i suoi cittadini, chi controlla il controllore?
Il "dottore" non ha dubbi: "repressione è civiltà", come sostiene in un discorso nel nuovo ufficio politico della questura di Roma. Sarà lo studente, che viene accusato dell'omicidio a rinfacciargli, durante l'interrogatorio faccia a faccia, che invece la repressione è solo un mezzo per imporre un controllo, dello stato sui propri cittadini.

Il film finisce con l'ultima sfida: la lettera di autodenuncia. Io dichiaro di essere stato l'assassino, vediamo se siete in grado di giudicarmi e di condannarmi?
Il "dottore" immagina, nella sua fantasia esaltata, la più probabile soluzione del caso: per quanto numerose e schiaccianti possano essere le prove del suo crimine, i suoi superiori, più timorosi di uno scandalo che desiderosi di servire la giustizia, le smantelleranno ad una ad una, perché egli, come poliziotto, non può essere che al di sopra di ogni sospetto.

Un film che è sia una ricostruzione del clima politico dell'epoca, eravamo all'inizio della stagione delle stragi, che un'indagine psicologica. Un'interpretazione grandiosa di Gian Maria Volontè: sia nei tratti fisici, i capelli schiacciati dalla brillantina, sia nel modo di vestire, scontato in un vestito d'ordinanza, che nel modo di parlare, lirico e teatrale nei confronti dei sottoposti o dei comuni mortali, umile e sottomesso nei confronti dei superiore ("il commendatore").

Indagine su un cittadino ha vinto l'oscar come miglior film straniero nel 1970, il premio speciale della giuria a Cannes, il David di Donatello per il miglior film e miglior attore (Volontè).

Gian Maria Volontè,

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