Cuffaro si dimette: ma non abbiamo nulla di cui rallegrarci.
Primo perchè sarebbe stato cacciato dal consiglio dei ministri stesso, nei prossimi giorni, in seguito alla condanna per cinque anni (per favoreggiamento ad un boss mafioso), con l'interdizione alle cariche pubbliche.
Secondo, le sue dimissioni sono frutto delle pressioni che forza Italia fa sul partito de L'UDC affinchè rientro nei ranghi.
In vista delle prossime elezioni dove il centrodestra se vuole vincere deve riunire Forza Italia, An, Lega e UDC.
Dunque, se qualcosa di buono ne è uscito dalle dimissioni di Mastella, la cacciata di Cuffaro...Rimane da capire come mai Miccichè (anche lui indagato per mafia, e autore della gaffe sull'aeroporto a Falcone), si sia permesso di criticare i festeggiamenti di Cuffaro dopo la sentenza e non abbia niente da dire contro Dell'Utri che, per mafia, è stato condannato a 9 anni.
Ma il pensiero del centrodestra sull'etica, sui principi morali degli eletti è cosa ben nota: lo dimostra l'appassionata difesa fatta da Cicchitto (tessera P2 1814) ad Annozero all'ex ministro Mastella.
Travaglio scherzando diceva “Maffei è una mente diabolica” e Cicchitto “.. e si, abbastanza”.
Come mai al futuro (probabile leader) politico Montezemolo fa schifo Cuffaro che non si dimetteva e non tutti gli altri impresentabili in Parlamento, nei consigli regionali, provinciali e comunali?Salvate il soldato Cuffaro.
Ma Silvio si ricorderà degli amici: “Silvio ricordati di chi ti ha voluto bene”. Sono sicuro che Silvio (e anche Casini) riserverà un bel posto in senato a Totò, ben protetto da tutti privilegi di casta. D'altronde Cuffaro non fa parte della mafia .. però garantisce l'appoggio esterno (la battuta è di Vauro).
Voglio vedere che faccia farà l'ingegner Castelli quando si troverà fianco a fianco con Mastella, Dini e il Lama (non inteso come il Dalai, ma come l'animale) Barbato che ha aggredito Cusumano, sempre dell'Udeur. Già che si trova potrebbe anche imbarcarsi magari anche gente come Polito, la Binetti?
Dopo le scene di giubilo, la rissa, le corna, lo sputo, lo spumante, vengono in mente altre parole, pronunciate da un tizio che voleva fare la rivoluzione, cambiare l'Italia ma che viene ricordato per esser riuscito a far andare in orario i treni.
“Potevo far diventare quest'aula sorda e grigia un bivacco per i miei manipoli ...”
Su l'Unità Travaglio ricorda la vicenda del complotto contro Mastella nell'articolo “Lo diceva Neruda”.
Il 15 Mastella nomina 5 rappresentanti della scuola di magistratura, ovviamente a Benevento. Come Ceppaloni, il paese di San Clemente.Tra questi c'è il suo avvocato, Titta Madia (ma Clemente è uno che fa tutto in famiglia) e anche un magistrato di S.M. Capua Vetere: uno buono perchè ha denunciato il procuratore Maffei.
Il 15 sera prepara il discorso sulla giustizia e in serata il consuocero Camilleri si sente improvvisamente male e si ricovera. Il 16 mattina esce la notizia che la sua signora, il consuocero e mezza Udeur stanno per essere arrestati; Sandra inscena il pianto greco (Sannita) per la “fuga di notizie”, mentre Camilleri non può essere arrestato, perchè ricoverato.
Alle 11, Clemente annuncia le dimissioni tra gli applausi e le standing ovation del Parlamento, destra e sinistra.Chi ha dato la notizia alla stampa, la notte del 15?
“Lo diceva Neruda, che di notte si suda ...”
E, un'ultima cosa: i procedimenti di arresto li convalidano i Gip. Non i procuratori, che li richiedono. Tutti quelli che dicono che i provvedimenti contro la signora Mastella (che a decisione del Viminale decadrà da presidente del consiglio regionale) sono stati eccessivi dovrebbero saperlo.
Nessun commento:
Posta un commento