Ieri ho letto il contributo dato dal senatore Furio Colombo al comitato etico del Partito Democratico.
Anche l'ex direttore dell'Unità ha voluto dire la sua su temi eticamente sensibili, ma anzichè dare una sintesi su questi, che non facilita ma blocca ogni decisione fra le due scelte giuridiche, ha voluto dare delle linee precise:
"ogni aspetto della vita pubblica (di questa ci stiamo occupando) in cui ci si assume la responsabilità di cambiare la vita degli altri è tema eticamente sensibile.
E che non è di alcun aiuto tracciare una linea che separa alcuni argomenti intoccabili da tutti gli altri impegni di libertà e responsabilità.
Come non è di aiuto immaginare un’area laica indicata come limitata, e minore, rispetto a visioni più autorevoli."
Questo è il codice morale del partito democratico che vorrei.
Un Partito democratico laico, che non mischia o sovrappone religione e politica.
Dove non si fa a gara per acquisire approvazione e legittimazione dalle gerarchie ecclesiastiche.
Un partito trasparente negli atti, perchè "Trasparenza è moralità".
Un partito che evita clientele e ricatti: chiaro nei rapporti col mondo economico e finanziario.
Un partito che difende il lavoro perchè "La difesa del lavoro è moralità."
Che difende l'informazione: "L’informazione piena, sobria e corretta è moralità".
Che rispetta, per la separazione dei poteri, la macchina della giustizia: "Rispetto delle istituzioni e piena autonomia della giustizia sono moralità."
Che incentiva la scuola, luogo di incontro tra diversità, tra generazioni, di impegno: "La buona scuola, impegno preminente del Pd, è moralità."
Infine un partito che difende il diritto alla salute.
Questo è il codice morale del partito che vogliamo.
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