23 agosto 2023

In caso di disgrazia di Georges Simenon

 


Domenica 6 novembre

Appena due ore fa, dopo colazione, nel salotto in cui eravamo passati a prendere il caffè, stavo in piedi davanti alla finestra abbastanza vicino da avvertire la fredda umidità dei vetri, quando ho sentito mia moglie dire, dietro di me:

«Pensi di uscire nel pomeriggio?»
Queste parole, così semplici e banali, mi sono apparse cariche di significato come se celassero un sottinteso che né io né Viviane osavamo esprimere. Ho esitato un po' prima di rispondere, non perché non sapessi che cosa intendevo fare, ma perché per un attimo sono rimasto sospeso in quell'universo un po' inquietante, anche se in fondo più reale del mondo di tutti i giorni, che dà l'impressione di scoprire l'altra faccia della vita.

Lucien Gobillot è un avvocato di successo a Parigi, seppur non sia propriamente un bell’uomo e non provenga da una famiglia benestante, è riuscito a costruirsi una posizione oggi: vive in una bella casa, è sposato con una bella donna, Viviane (che era la moglie dell’avvocato presso cui ha mosso i suoi primi passi) con cui frequenta i salotti bene di Parigi assieme a ministri, giornalisti e futuri presidenti del Consiglio.

Nel corso degli anni si è costruito la fama di saper vincere le cause più disperate, salvando da una facile condanna anche personaggi equivoci. Potrebbe essere una persona felice, avendo avuto tutto dalla vita, eppure sin dalle prime pagine capiamo, in questa sua lunga confessione, che nella sua vita c’è qualcosa che non va. Proprio nel suo rapporto con la moglie:

Alcuni quando parlano di Viviane e di me, ci paragonano a una coppia di belve, intendendo probabilmente alludere al fatto che tra gli animali selvatici la femmina è la più aggressiva.

Tra Viviane e Lucien c’è ormai solo un gioco delle parti: è come se oggi, dopo tanti anni dal loro incontro, siano diventati due estranei che si rispettano, sanno che esistono dei protocolli, delle cerimonie da rispettare (capiremo poi fino a che punto), senza il bisogno di capire veramente quali siano i pensieri in testa l’uno dell’altro. Ci sono le noiose domeniche parigine, le serate nei salotti dell’amica Corine.. Ma nella testa di Lucien in questi giorni piovosi di novembre, c’è altro per la testa.

Quello che leggiamo, in questo romanzo raccontato in prima persona dal protagonista, è una sorta di lunga istruttoria, un diario scritto giorno dopo giorno, dove si racconta tutta la sua storia a partire dall’ultimo anno, da quando cioè una sera ha ricevuto nel suo studio una ragazza che gli confessa di aver commesso un crimine e che si è rivolta a lui proprio per la sua fama, di essere cioè un avvocato che non si fa troppi scrupoli per difendere i suoi assistiti.

«Tutto è cominciato...»

Quando? Con Yvette, la sera in cui rientrando dal palazzo di giustizia, l'ho trovata seduta tutta sola in sala d'attesa? È la soluzione più facile, quella che sarei tentato di definire romantica se non ci fosse stata Yvette probabilmente ci sarebbe stata un'altra. Chissà poi se era davvero necessaria l'intrusione di un elemento nuovo nella mia vita.

Questa ragazza, giovane e minuta, arriva ad offrirsi mostrandosi nuda, pur di essere difesa dal celebre avvocato Gobillot che, invece, per un senso di vanità, decide di prendere il caso così, come se fosse l’ennesima sfida

Mi avevano costretto ad avanzare anche troppo su una strada che non corrispondeva neanche un po' al mio temperamento i miei gusti.

In realtà quella ragazza ha qualcosa che lo attira, che non sta nella sua bellezza o nel suo atteggiamento da bambina, ma per quel senso di gratitudine che gli dimostra. Come se tutto nella vita di Yvette dipendesse da Lucien. La possibilità di non dover ricorrere a tutti i mezzi per sopravvivere, la possibilità di avere una casa. Perché non solo Lucien riesce a salvarla dalla condanna, ma le trova un appartamento in rue de Ponthieu.

Inizia una strana relazione tra i due, anzi dovremmo dire tra i tre personaggi di questo dramma della borghesia parigina: perché Viviane è consapevole della relazione che si è creata tra il marito e la giovane ragazza. Non solo, Lucien arriva ad accettare il fatto che in quell’appartamento Yvette incontri il suo fidanzato, uno studente di medicina che di giorno lavora in una fabbrica.
Stiamo parlando di un rapporto che è destinato a non poter durare a lungo: per questo oggi Lucien sta scrivendo tutto, perché potrebbe un giorno tornar utile “in caso di disgrazia”, nel caso capiti qualcosa di brutto a lui.

Come in tutti i suoi romanzi, Simenon fa un grande lavoro sulla psicologia dei personaggi: sulle relazioni che li tengono assieme, nonostante i tradimenti e le bugie. Come la relazione tra Lucien e Viviane, marito e moglie

Viviane mi considera come una sua creazione: prima di conoscerla, secondo lei, non esistevo. Mi ha scelto come Corine ha scelto Jean Moriat, con la differenza che io non ero nemmeno un deputato, e che per me lei ha rinunciato ad una vita spensierata o lussuosa.

Questa complicità che ha resistito per i vent’anni di matrimonio viene all’improvviso messa a rischio dal colpo di fulmine di Lucien con questa ragazza “con un viso da bambina e da vecchia allo stesso tempo, un misto di ingenuità e astuzia, e mi verrebbe da aggiungere di innocenza e di vizio..”
Questo “In caso di disgrazia” è uno dei romanzi più “erotici” tra quelli che finora ho letto dello scrittore belga: in questo romanzo ritroviamo molti dei temi cari allo scrittore, come l’impossibilità di sfuggire ai binari di una vita che altri hanno predisposto per noi.
Nonostante il protagonista percepisca il
dramma incombere nell’aria, (ed è per questo che vuole scrivere un diario dei giorni a futura memoria, “in caso di disgrazia”), lo stesso non riesce a frenare la sua passione, il suo desiderio.
Unico turbamento, la nostalgia di non aver vissuto una vita normale, di quelle raccontate “nei discorsi di fine anno”. Ma esiste veramente una famiglia normale? Per Georges Simenon il giudizio è spietato:

L’esperienza mi ha insegnato che le famiglie come le altre non esistono, che basta grattare la superficie e andare in fondo alle cose per ritrovare gli stessi uomini, le stesse donne, le stesse tentazioni, gli stessi cedimenti. Cambia solo la facciata, il grado di franchezza o di discrezione – o di illusioni?

La scheda del libro sul sito dell'editore Adelphi

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