L'industria del libro, intesa come catena di montaggio di libri costruiti per essere letti da chiunque non abbia voglia di sforzarsi troppo. L'industria dei talent, intesa come catena di montaggio di persone in cerca del colpo di fortuna che dia una svolta alla vita.
Si parla di questo, tra le altre cose, nell'ultimo romanzo di Giampaolo Simi, molto divertente all'inizio ma che, arrivati alla vita, lascia spazio a tante riflessioni:
In Tv,sui social, in politica, nel lavoro, il messaggio è chiaro: chiunque può diventare influencer, rapper, regista, opinionista in TV, vlogger, chef, tiktoker, ministro, scrittore di bestseller. Se uno ha il procuratore giusto e i tuoi pagano, pure calciatore..
Noi stiamo distruggendo a picconate la più aristocratica e odiosa delle discriminazioni, l’unica forma di disuguaglianza che è sopravvissuta alla rivoluzione industriale, a quella francese e anche a quella di Ottobre.
Sperticato non ebbe bisogno di domandare alcunché. Bastò il suo sguardo smarrito a far proseguire Vinciguerra.
- Il talento, Sperticato. L’ingiustizia sociale più feroce che esista, l’elemento che la natura ha distribuito nella maniera più antidemocratica, casuale e crudele. Il reddito lo puoi ridistribuire, l’istruzione anche, il talento no.
- .. Ha presente quella cosa che i giovani che non hanno voglia di lavorare, che rifiutano stipendi interessanti?
- Ho presente. Salta fuori ogni due o tre mesi, più o meno.
- Tutte cazzate. Non è vero che i giovani sono sfaticati. Ma mi dice perché dovrebbero farsi il mazzo e invecchiare alla fresatrice in un buco di culo di mondo, prendendosi due settimane di ferie d’agosto e due per Natale? Perché dovrebbero vivacchiare con millesei, millesettecento euro al mese pagandone, che so, la metà d’affitto quando se azzeccano un video virale finiscono ospiti ovunque.. o se fondano la startup giusta la rivendono a Google e a trent’anni possono andare a vivere di rendita ad Algarve. Noi questo gli stiamo inculcando da anni, e poi ci stupiamo che alcuni sputino su un contratto a tempo indeterminato, invece di sentirsi fortunati.
Ma ci credo! Glielo stiamo ripetendo noi che il posto fisso è roba da falliti. Ma è anche questo il motivo per cui, aspettando di svoltare, se ne fregano di tutto, non pensano a cambiare il mondo ma solo a salvarsi la pelle, accettando buoni buoni qualsiasi lavoretto precario e mal pagato.
Anzi, più schifo fa meglio è, avranno meno rimpianti a lasciarlo quando verranno selezionati dal reality show che gli cambierà la vita.
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