30 agosto 2023

Sarà assente l’autore di Giampaolo Simi

 


«L’inizio della presentazione era per le 17, ma Gianfelice Sperticato arrivò davanti alla storica Libreria Lanzoni con un anticipo di un’ora e trentaquattro minuti. La città sembrava spopolata da un attacco di gas nervino e il sole di settembre gli arrostiva la fronte.
Ovviamente non entrò. Rimase a distanza, spiando gli interni ombrosi e la loro promessa di sapienziale refrigerio. Prese a morsi un cono confezionato sulla sediola di plastica di un bar tabacchi frequentato da muratori esausti e gente che si rovinava al Gratta e Vinci.
Mentre si accorgeva di aver masticato voracemente anche un po’ di carta dell’involucro, rilesse i passaggi principali del suo discorso segnati su un taccuino a quadretti.

La putrescenza morale come infertile oblio della propria seppur cieca trascendenza gli sembrava un punto nodale messo bene a fuoco..».

Ho iniziato a leggere questo romanzo godendomi i primi capitoli, dove con uno stile umoristico (e vagamente fantozziano) si raccontano le gesta del ricercatore e aspirante scrittore Gianfelice Sperticato. In una storica libreria di provincia sta per presentare il suo ultimo romanzo, a cui ha dedicato mesi di lavoro, “Lo scempio”: ha preparato con cura ogni dettaglio ma le cose per lui non si mettono bene, sin dall’arrivo alla libreria. Passa da una fase di disperazione all’altra, quando scopre che non sono presenti che poche persone per il suo libro, tutte venute a godersi il fresco dell’aria condizionata e non per sentire le sue “alte” parole sulla letteratura moderna e sulla dittatura dei bestseller. Come il giallo scritto da un tale Federigo Crudeli, “Acque torbide”, le cui copie sono impilate una sopra l’altra in libreria, genere che Sperticato considera solo un “blando succedaneo di esperienza culturale”.

La presentazione non andrà bene, Sperticato si ritrova perfino a prendere a pugni il cartonato di Crudeli, per sfogare la sua rabbia (contro lui e il diktat dei distributori), ma servirà a poco.

Nel tentativo di tornare a casa, non potendosi permettere oltre un regionale, finisce in un capoluogo di provincia dove si tiene il FESTIVAL della LETTURA, di cui aveva molto sentito parlare in facoltà. Incredibile, ci sono persone disposte a spendere per la letteratura - si trova a pensare.
Ma la star del festival è ancora una volta la sua nemesi, quel Federigo Crudeli che col suo primo libro sta vendendo migliaia di copie e che viene celebrato in uno stand dedicato a lui dove il pubblico applaude a lungo di fronte alla sua immagine.

- Mai come oggi avremmo voluto dire: sarà presente l’autore …
Purtroppo l’esordiente giallista, che qualche critico ha niente di meno che paragonato al nuovo Fruttero e Lucentini (che erano una coppia) è morto tragicamente in un volo col suo parapendio.
Nel tentativo di passare una notte nella città del festival incontra il direttore editoriale di Idra Media Group, la casa editrice di Crudeli, disperato per la perdita dello scrittore.
Non per la perdita di un autore importante, ma per la perdita dei guadagni che avrebbe assicurato all’azienda, per performance innanzitutto, perché oggi il libro è un prodotto commerciale come gli altri in fondo.
L’incontro con Vincenzo Vinciguerra, il direttore editoriale, è per il ricercatore senza soldi Sperticato un viaggio nella terra a lui oscura dei best seller. Come si costruisce un best seller? Con quali ingredienti (quelli che devono esserci e quelli che devono essere evitati ad ogni costo)? In che modo creare un finto dibattito, sui social e sui giornali, usando critici disponibili a costruire una finta polemica, perché l’importante è che di un libro se ne parli …
- Ambientazione Veneto, quindi ville del Palladio, gente che sacramenta, sghèi che girano a vortice, prosecco a spritz che vanno di moda. Protagonista una Montalbano femmina, categoria milf incazzosa, un collega giovane, belloccio e imbranato con le donne, una collega grassa che sempre e fa le gaffe, ...
Uso di un’aggettivazione semplice e scontata, copiare idee da altri autori, tante similitudini a buon mercato: insomma scrivere un libro per persone che non hanno alcuna intenzione di leggerli, i libro. Dunque scrivere qualcosa che non impegni troppo il cervello, che non crei problemi nel lettore (i gay devono essere presenti perché persone sensibili, la protagonista che deve essere “copulabile”, non fa sesso ma “cede alla passione”) che ha scelto di fare la poliziotta non per un senso del dovere ma per un trauma del passato insanabile..

Un libro così potrei scriverlo anche io - pensa Sperticato. E così inizia il suo viaggio dall’altra parte del muro letterario.
Se fin qui si è riso, la seconda parte del racconto, con la seconda vita del ricercatore Gianfelice Sperticato, pagina dopo pagina, fa sorgere una diversa sensazione: a quanti libri, anche di quelli che si è letti personalmente, è possibile applicare il canovaccio del bestseller, per come ce lo racconta questo signor Vinciguerra?

Non è forse vero che, tranne qualche eccezione, la critica letteraria è sparita anzi, è diventata sempre più autoreferenziale, con giurati di un premio letterario che diventato premiati a sua volta in altre sedi?

A chi parla la letteratura alta, oggi? Parla al paese, anche a quella parte di italiani che non vogliono leggere o che non hanno tempo da leggere, oppure parla solo a sé stessa?

Si comprende bene il senso del titolo “Sarà assente l’autore”: libri che seguono un modello che piace al lettore pigro, dove gli si racconta quello che vuole sentirsi raccontare e dove non si capisce cosa voglia dirci, di personale, l’autore.

Da una parte i libri modello fast food, da consumare in fretta, a poco prezzo, dove sai già il gusto del boccone che ti stai mettendo in bocca, dall’altra parte autori che si prendono troppo sul serio, parlano di Pasolini, Moravia, Sciascia, dimenticandosi che questi autori (tutti morti, dunque senza possibilità di rispondere) scrivevano perché volevano dirci qualcosa. Perché rimanesse nel lettore una frase, un messaggio, un sapore.


La scheda del libro sul sito di Sellerio
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