16 giugno 2006

La luna fredda di Jeffery Deaver

Dopo La dodicesima carta, avevo il timore che sarei rimasto deluso da tutti libri successivi. Dopo tutta quella azione, colpi di scena ... poteva il genio di Deaver superarsi? La risposta è si.Parte come la storia della caccia ad un serial killer, l'Orologiaio, che uccide le sue vittime e lascia loro accanto un orologio (con l'indicatore delle fasi lunari): quasi a sottolineare la lentezza dell'agonia cui sono state sottoposte le vittime.Qual'è il piano dell'orologiaio, perchè uccide?

"Sai, stiamo sulla terra per un tempo limitato. Giorni, mesi ... Noi speriamo che siano parecchi anni"
"Giusto"
"E' come se Dio, o qualsiasi altra entità in cui credi, avesse una grande lista di tutte le persone che esistono al mondo. Quando le lancette del suo orologio raggiungono una data ora, è finita. Quelle persone non ci sono più. Bè, io ho la mia lista".
"Dieci persone"
"Dieci persone. La differenza è che Dio non ha una buona ragione per ucciderle. Io sì".


E il caso dell'Orologiaio impegna seriamente Lincoln e la sua squadra: capisce che questo assassino è motlo esperto nel non lasciare tracce. Per la prima volta, poi, Amelia, la sua compagna, sta seguendo un altro caso (un finto suicidio di un uomo d'affari): quello che inizialmente è solo "l'altro caso" (rispetto a quello del serial killer), si rivela molto più complesso, per Amelia, che arriva a scoprire un grosso giro di poliziotti corrotti del 118 distretto. Un giro che coinvolge anche qualche pezzo grosso della città. Ma soprattuto che la porta a scoprire una verità imbarazzante sul padre e sul suo passato.

Tra i nuovi personaggi della storia, Deaver ha inserito l'esperta di cinesica Kathryn Dance, che aiuterà negli interrogatori dei sospettati Amelia e Lincoln: è un'esperta nell'osservare il comportamento, le espressioni delle persone interrogate, alla caccia del particolare che ne tradisce lo stato emotivo. Sarà un bello scontro tra lei, cui interessa l'aspetto umano del crimine e Lincoln, inizialmente scettico sulla sua presenza, cui interessano solo l'aspetto scientifico, le prove.

Ma nella seconda parte del libro, quando forse iniziavate ad essere un pò delusi dal solito clichè del serial killer ecco che la storia cambia di colpo. E perderete tutti i punti di riferimento conquistati prima. Deaver è stato geniale nell'architettare una storia complicata e perfetta (perfetta come un orologio, se mi è concessa una battuta): un meccanismo pieno di colpi di scena, dove dietro un mistero se ne nasconde un altro.Nulla è come appare inizialmente, e le fifficoltà degli investigatori diventano le difficoltà del lettore a capire dove la storia vuole arrivare.

Un serial killer che non è più un serial killer ... anzi nò, lo è: è un assassino spietato cui piacciono le sfide impossibili. Capace di prendersi gioco anche di Lincoln stesso. Leggerete e rileggereta le pagine della prima parte del libro, per vedere se la storia raccontata sta ancora in piedi alla luce delle rivelazioni cui si arriva. Come un assassino, costretto a tornare sul luogo del delitto.

E i due casi che arrivano a confluire in un unico caso ...

Ma il libro è da apprezzare anche per gli altri spunti che lo arricchiscono: il tema del prima e del dopo. Della città di New York, prima e dopo l'attentato dell'11 settembre che ne ha cambiato per sempre la fisionomia ma anche le abitudini dei newyorkesi. Ne ha accresciuto le paure, cosa succederà la prossima volta?
Ma anche per Lincoln c'è un prima ed un dopo: prima e dopo l'incidente che lo ha trasformato in un tetraplegico di tipo 4. Se il carattere è rimasto quello, la sua vita no. Quella si è dovuta adattare alla nuova esistenza. Un'esistenza a fianco di Amelia, che forse anche questa avrà un dopo diverso dal prima.

Deaver affronta anche la questione dei gruppi estremisti di destra, spesso sottovalutati dalle agenzie investigative, e anche il tema della guerra in Iraq: la paura che rimane addosso ai soldati che tornano a casa, ma anche il senso del dovere per il delicato compito che devono svolgere in quei territori.

Dopo aver tenuto incollato il lettore per tutta la seconda parte, si arriva forse un pò stanchi al finale: troppe emozioni, troppi personaggi e troppi collegamenti tra questi. Forse è questo l'unico difetto del libro.

I link per compare online il libro su bol e ibs. Il sito di Jeffery Deaver.
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