05 giugno 2006

Salvate il Soldato Ryan di Steven Spielberg

Quanto vale la vita di un uomo? Questo il senso del film, che intende mostrare il vero volto disumano della guerra. Non quella stereotipata da film hollywoodiani, con tanto di eroi belli e dall'altra parte i brutti cattivi.
Se "Apocalypse Now" è un viaggio per uccidere un uomo (il pazzo? colonnello Kurtz) questo è un viaggio di un drappello di 8 soldati per salvarne un altro.
James Francis Ryan dall'Iowa. Ultimo sopravvissuto di quattro fratelli morti in guerra. E per questo meritevole agli occhi dello Stato Maggiore di un biglietto di ritorno a casa.

Il film evidenzia alcuni apsetti della vita di un soldato: il senso del cameratismo che si instaura tra loro, la paura, le nevrosi (il tremolio dellamano del cap. Miller- Tom Hanks). La domanda sul costo di una vita umana viene loro posta da un ufficiale pilota di un aliante, schiantatosi al suolo col suo equipaggio, per salvare la vita di un generale "Quanto vale la vita di un uomo"?
Altro incontro fondamentale è la cattura del miliare tedesco alla stazione radar, che vogliono prima fucilare, cui poi graziano la vita.

Il film si apre e chiude con due massacri: a Omaha Beach, la spiaggia del D-Day, e la battaglia per il ponte di Ramelle. Non è un caso.
Le battaglie mostrano uomini che si uccidono, che uccidono, che saltano per aria su una mina o vengono colpiti da un cecchino. Non è tempo d'eroi in "Salvate il soldato Ryan": solo ragazzi che, agonizzanti al suolo, piangono gridando "mamma" oppure "voglio tornare a casa".

Come possono accettare e giustificare questo massacro dei soldati?
"Quando ti muore un uomo, puoi dire che è morto per salvarne 10, 20, 100. E così vai avanti. Qui stiamo salvando un uomo Che senso ha?" si chiedono il capitano e il sergente (TomSizemore). E' il grande mistero.
"A casa quando dicevo cosa facevo per vivere, mi capivano. Ma qui è un grosso mistero"

E arriverà la risposta: la possibilità, con questa missione di poter tornare a casa:
"Mi chiedo se sono a tal punto che anche mia moglie non mi riconoscerebbe. Ryan è solo un nome. Ma se andare a Ramelle mi fa guadagnare il diritto di tornare a casa, da mia moglie, allora è la mia missione".

Questo il dialogo in inglese:
"Sometimes I wonder if I've changed so much, my wife is even gonna recognize me whenever it is I get back to her, and how I'll ever be able to, tell about days like today. Ahh, Ryan. I don't know anything about Ryan, I don't care. The man means nothing to me; he's just a name. But if, you know, if going to Rem"al, and finding him so he can go home, if that earns me the right to get back to my wife, well then, then that's my mission."

E la, amara, conclusione finale "Più uomini uccido e più mi sento lontano da casa".

Perchè sono solo ragazzi partiti per cambiare il corso della storia, ma che la guerra ha cambiato al punto da chiedersi se riusciranno mai a tornare quelli che erano prima. Per raccontare quello che ahanno visto.
Non trovere nel film quello che raccontano i libri di storia: troverete la guerra.

Il film si conclude con le parole della lettera del generale Marshall, che riprende una lettera di Lincoln:
My dear Mrs Ryan: It's with the most profound sense of joy that I write to inform you your son, Private James Ryan, is well and, at this very moment, on his way home from European battlefields. Reports from the front indicate James did his duty in combat with great courage and steadfast dedication, even after he was informed of the tragic loss your family has suffered in this great campaign to rid the world of tyranny and oppresion. I take great pleasure in joining the Secretary of War, the men and women of the U.S. Army, and the citizens of a grateful nation in wishing you good health and many years of happiness with James at your side. Nothing, not even the safe return of a beloved son, can compensate you, or the thousands of other American families, who have suffered great loss in this tragic war. I might share with you some words which have sustained me through long, dark nights of peril, loss, and heartache. And I quote: "I pray that our Heavenly Father may assuage the anguish of your bereavement, and leave you only the cherished memory of the loved and lost, and the somlemn pride that must be yours to have laid so costly a sacrifice upon the alter of freedom." -Abraham Lincoln. Yours very sincerely and respectfully, George C. Marshall, General, Chief of Staff.

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