Molti colpevoli, ma ignoti e coperti: la sentenza di archiviazione contro gli scontri, anzi il pestaggio della polizia contri le perosne al presidio di Venaus (Val di Susa, nel 2005).
Da antimafia2000:
Era il 6 dicembre 2005 a Venaus, vicino alla Val di Susa, quando il presidio del movimento NO TAV venne sgomberato dalla pubblica sicurezza. Nell’esercizio dell’operazione di sgombero furono commessi dei reati.
La sentenza depositata dal giudice delle indagini preliminari Dante Cibinel lo dice ora in modo inequivocabile, nonostante l’archiviazione: «Pacifici e inermi cittadini sono stati trattati come violenti teppisti». È «assodata la commissione di atti di violenza ingiustificata da parte di pubblici ufficiali nei confronti di pacifici cittadini», violenza riconducibile a «reati di lesioni personali volontarie (talora concorrenti con il delitto di violenza privata)». Non vale nemmeno la solita conta dei feriti delle due parti: il giudice ricorda che «tutti gli agenti ai quali sono stati rilasciati certificati medici risultano essere stati feriti in altre circostanze».
E allora perché l’archiviazione? Il fatto è che «non sono identificabili le persone [agenti] che hanno individualmente inferto le lesioni ai danni dei manifestanti». Il giudice spiega che non c’era altra scelta che archiviare. I picchiatori non hanno un volto. E la responsabilità penale invece lo deve avere, personale e distinto dal mucchio.
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