Non so è stato un caso oppure c'è un disegno sopra la coincidenza (o forse è solo complottismo): l'anniversario di una strage fascista di 44 anni fa e la misera fine del governo del cambiamento.
Forse è colpa mia, a vedere complotti da tutte le parti.
Eppure...
La bomba fascista scoppiata in piazza della Loggia a Brescia, piena di persone per la manifestazione indetta dai sindacati contro l'insorgere del neofascismo, è stato uno degli episodi della strategia della tensione. Serviva a destabilizzare, creare terrore per poi stabilizzare l'asse politico al centro e impedire quel cambiamento che il nostro paese non poteva permettersi.
Lo abbiamo scoperto solo dopo: dopo anni di depistaggio, finte piste, altre morti, anni di giustizia mancata per i parenti delle vittime.
C'era un'espressione che raccontava la nostra situazione in quegli anni: eravamo un paese a sovranità limitata.
Leggere oggi la sentenza che ha portato alla sbarra alcuni responsabili (ma non tutti e non i mandanti) da comunque un senso di incompiutezza, di un qualcosa che manca. Il rimpianto di un paese che avrebbe potuto essere e che non è stato per colpa di forze superiori ed esterne alla volontà popolare.
Cosa c'entra questo con quanto successo ieri?
Il presidente Mattarella ha bocciato la nomina a ministro di Paolo Savona, bocciando di fatto l'investitura a Presidente del Consiglio di Conte e il governo Salvini-Di Maio.
Era suo potere farlo, lo dice la Costituzione: ha spiegato che la ragione del suo no a Savona nasce dal rischio per i mercati, per i nostri risparmi e per i mutui delle famiglie italiane.
Lo spread che è salito in questi giorni.
I titoli e le vignette dei giornali stranieri che commentavano un governo non ancora in essere, solo dalle dichiarazioni (in parte dissennate) rilasciate dai vincitori.
Eppure mutui e risparmi sono andati in fumo anche l'anno scorso quando lo spread è salito a 212.
Quando c'è stato il crack degli istituti bancari ed è stato tutto risolto dal bail in.
Savona, forse, paga la colpa di aver detto quanti pensano su Europa ed Euro: il no di Mattarella porterà ora ad un governo tecnico e, alle prossime elezioni, ad una più ampia vittoria del fronte antieuropeo.
Una bella responsabilità.
Per noi di sinistra ci sono scenari più inquietanti: trovarsi alle prossime elezioni tre grandi blocchi PD + FI (assieme), Lega + estrema destra e il M5S.
Un incubo, almeno per una parte del paese.
In molti inizieranno a pensare che questa europa e questo sistema economico finanziario non si può cambiare, sebbene intervenga pesantemente sui processi democratici.
Un governo lo puoi bocciare, se fa politiche sbagliate.
Ma poi quanto conta il tuo voto?
Sovranità limitata, appunto.
Mattarella ha difeso le sue prerogative, la Costituzione, i risparmi certo.
Ma come la mettiamo con la sovranità che appartiene al popolo?
"La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione": ecco quanto è emerso ieri è uno di quei limiti delle attuali istituzioni italiane ed europee che dovremo prima o poi affrontare.
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