Questa sera Report nel servizio di Emanuele Bellano racconterà dei rischi delle polveri ultrafini, più piccole delle polveri sottili, “in grado di trasportare sostanze tossiche e cancerogene nelle aree più profonde dei polmoni”.
Sono polveri emesse dalle auto o dalla legna bruciata per il riscaldamento ma, come racconterà il servizio, le regioni non monitorano l'emissione di queste particelle, nonostante l'inquinamento nelle città sia causa di malattie (anche nei bambini) e di morti: ne da una anticipazione oggi il Fatto Quotidiano
L’Italia è il paese più colpito con circa 60mila morti, ma ad aprile 2023 la European Environment Agency Dirty ha stimato che in Europa muoiono ogni anno oltre 1200 bambini e adolescenti a causa dell’inquinamento dell’aria.
Un passaggio dell'articolo di Luisiana Gaita:
Nel 2021 l’Oms ha dimezzato i limiti di esposizione del PM2,5 da 10 a 5 microgrammi per metro cubo all’anno, quella delle PM10 (da 20 a 15) e del biossido di azoto (da 40 a 10). Gli Stati dovranno adeguarsi entro gennaio 2030, ma hanno già detto no i presidenti di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Nonostante l’area della Pianura Padana sia tra le più inquinate d’Europa e il fatto che per curarsi dai danni dell’inquinamento ogni cittadino di Torino spenda fino a 2mila euro e a Milano si arrivi a 2.800 euro. Ma se finora a pagare sono stati i cittadini, in quanto nessun amministratore ha pagato per non aver osservato i limiti agli inquinanti, la storia di Andrea potrebbe rappresentare una svolta.
Eppure nonostante i morti, le malattie, si fa fatica a parlare di città senza auto, di ridurre la velocità dei mezzi, di incentivare i mezzi pubblici, le bici e le piste ciclabili. Perché, ancora una volta, il profitto (dell'industria che ruota attorno all'auto ma anche attorno agli allevamenti intensivi..) e gli interessi di pochi, prevalgono sulla salute di tutti.
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