Lo hanno chiamato il più grande furto della storia – racconta Iacona nell’anteprima della puntata che trovate sui vari canali social – i ladri siamo noi e le derubate sono le donne, che vengono pagate meno degli uomini e fanno una fatica enorme a fare carriera.
A Linea Notte il giornalista ha anticipato alcuni punti: “La puntata di stasera sarà un’ora e mezza di reportage da tutta l’Italia, da vari paesi in Europa, per capire quali siano i meccanismi che schiacciano il lavoro della donna al punto che c’è ancora questo scandalo, che le donne in tutti i posti di lavoro, quelli più alti e quelli più umili, anche in quelli più strutturati come può essere una fabbrica metalmeccanica, guadagnano di meno. Cosa comporta questo per la società? Viviamo in un mondo più ingiusto, meno ricco, meno bello da una parte e dall’altra, proprio adesso che si fa propaganda politica sul corpo delle donne, perché le si dice che devono far figli, possibilmente italiani, non sia mai che ne arrivano troppi di stranieri, mai come in questo momento avere un figlio è diventata una colpa. Neanche nella società patriarcale succedeva questo, almeno questo, fare i figli, rimaneva un valore per la donna”.
Uno studio della FIM CISL del 2022 realizzato per la prima volta su un campione di 701 aziende metalmeccaniche ha rivelato un dato scioccante: le operaie ricevono meno premi di produzione superminimi rispetto ai loro colleghi uomini, il 15% in meno che arriva addirittura al 43% in meno nelle aziende senza il sindacato. Sono in media oltre 600 euro in meno l’anno.
“Perché la donna è più soggetta ad assentarsi sul lavoro per dedicarsi alla famiglia, in quel caso non è che non stava venendo a lavorare ma non fa nulla, no sta dando socialmente un contributo elevatissimo” racconta a Presadiretta Arianna Malandra delegata Fim Cisl.
“La verità è che per le donne, soprattutto se decidono di avere figli, la progressione di carriera va verso un imbuto inesorabile.”è il commento dell’economista Azzurra Rinaldi.
Ma questo del gap salariale è un problema non solo italiano: Presadiretta racconterà della protesta dell’ottobre 2018 a Glasgow in Scozia, quando scioperarono le dipendenti del comune. 10 mila donne avevano incrociato le braccia per due giorni bloccando i lavori nelle scuole, negli asili nido e nell’assistenza domiciliare: protestavano perché i dipendenti uomini del comune guadagnavano 3 sterline in più l’ora. Dopo un decennio di battaglie il comune di Glasgow deve ora pagare 770 milioni di sterline alle 19 mila donne che negli anni hanno fatto causa, per saldare il mancato guadagno. La stessa cosa sta succedendo in altri 20 comuni della Gran Bretagna, come Birmingham, la seconda città del Regno Unito, nel secolo scorso capitale dell’industria britannica. Si trova nelle Midlands occidentali e ci vivono quasi 1 milione e duecento mila persone, la metà ha meno di 25 anni. Qui le dipendenti che negli anni hanno fatto causa al comune sono circa 20 mila: il contenzioso è iniziato nel 2008 quando un primo gruppo di donne si era rivolto al tribunale.
Una di loro si chiama Sally Maybury, ed è stata una delle prime dipendenti del comune a fare causa, ora è in pensione ma è una attività del sindacato GMB: “È stato un vero shock scoprire che noi donne venivamo pagate meno dei nostri colleghi uomini.”
Anche nel mondo dell’università, che dovrebbe essere più aperto ai cambiamenti, prevalgono ancora dei pregiudizi sulle donne: le telecamere di Presadiretta sono entrate dentro una delle aule della facoltà di ingegneria di Pavia, ad assistere ad una delle lezioni del professor Alessandro Reali, dove insegna scienza delle costruzioni, dirige il dipartimento di ingegneria civile e architettura. I suoi studenti diventeranno ingegneri civili e ambientali: tra i banchi a seguire la lezione ci sono poche ragazze, lo confermano anche i numeri che il professore riporta. Nel ramo di elettronica ci sono percentuali ancora più basse 13-15%, in questo ramo civile siamo in media, al 20-25%: studiare ingegneria nel 2024 è ancora considerata una facoltà per maschi.
Lo raccontano le stesse studentesse: “quando esprimevo la mia propensione per ingegneria mi dicevano perché non fai infermiera oppure altri percorsi più ‘femminili’..”.
Un’altra racconta che è stato proprio il padre a farle il primo discorso: “mi aveva chiesto perché? - di solito questa è una scelta per maschi..”.
Ovviamente
agli studenti maschi questi discorso non sono mai stati fatti.
Ma
non va meglio nel mondo dello sport: il servizio racconterà la
storia della Geas, una società di Sesto San Giovanni che ha scritto
la storia del pallacanestro in Italia, nel suo palmares ci sono 8
scudetti, una coppa Italia e una coppa campioni e oggi è ai primi
posti del campionato in A1.
Per gestire le partite della squadra
servono 20 persone – racconta l’head coach Cinzia Zanotti – per
montare e smontare il campo: “molte volte mi chiedo, ma se noi
fossimo una squadra di basket maschile a Sesto San Giovanni, ci
lascerebbero in questa palestra”. Perché si allenano e giocano in
una palestra in condivisione con una scuola.
Il campionato
maschile gode di vantaggi che le donne si sognano: loro di devono
accontentare della palestra di questa scuola e non si tratta
dell’unica disparità.
“La prima disparità riguarda lo stipendio” spiega Valeria Trucco, una giocatrice della squadra, “perché ci sono ragazzi che giocano in serie C che prendono duemila euro al mese mentre ci sono ragazze in A1 che ne prendono 700 di euro”
La scheda del servizio:
La disparità di genere inizia dallo stipendio. In Italia le donne guadagnano in media 8 mila euro in meno all'anno rispetto agli uomini, secondo l'Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato dell'Inps. PresaDiretta affronta la questione salariale femminile attraverso il racconto delle operaie, delle libere professioniste, delle studentesse e anche delle sportive che devono fare i conti con stipendi più bassi e la carenza di strutture a disposizione delle lavoratrici. La mancanza di una politica di sostegno adeguata fa sì che le donne vengano considerate ancora oggi cittadine di serie B. E non solo in Italia, anche nel resto d'Europa. In Gran Bretagna, ad esempio, dove oltre 50 mila lavoratrici hanno fatto causa all'azienda per discriminazione salariale. Una disparità che indebolisce l'economia di un Paese; è stato dimostrato infatti che una retribuzione paritaria rende più ricca l'intera Nazione. Inoltre dietro i casi di violenza sulle donne il più delle volte si ritrova la mancanza di indipendenza economica delle vittime. Non avere un proprio reddito rende molto difficile per le donne lasciare il compagno violento.
La violenza economica è la forma di violenza più subdola e difficile da riconoscere. Il gender pay gap viene ormai studiato in tutto il mondo. A Presadiretta l'intervista a Claudia Goldin, professoressa all'Università di Harward, la prima donna a vincere il premio Nobel in economia da sola, senza averlo dovuto condividere con un uomo. "Il salario delle donne" è un racconto di Riccardo Iacona, con Elena Stramentinoli, Cesarina Trillini, Sabrina Carreras, Eugenio Catalani, Fabio Colazzo, Matteo Del Bò, Alessandro Marcelli.
Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.
Nessun commento:
Posta un commento