C'è la fila là fuori, per trovare un posto nel governo Draghi.
Un governo che, scrive oggi Verderami, ha già avuto l'ok dei mercati. Quello del parlamento sarà giusto una formalità inutile.
Il programma? La linea di questo nuovo governo? Ragionamenti vecchi, come diceva la pubblicità, basta la parola.
Inutile chiedersi se domani Renzi chiederà il ponte sullo stretto e il MES (che nessuno chiede in Europa) o se Salvini chiederà la flat tax. O Berlusconi qualche aiuto per le sue aziende (ma la Meloni la lasciate sola?).
Adesso arriveranno i competenti, quelli bravi e con un cv ricco, mica i bibitari o quelli del grande fratello.
Ieri sera sui social si leggevano commenti sprezzanti contro Conto e i grillini: ma come si permettono di dire di no, come si permettono di chiedere un governo tecnico, come si permette Conte di fare il suo comizietto...
Giornalisti che parlavano di pentadementi, feccia, "popolino".
Come sarà il Draghi politico, mi chiedevo ieri.
Sono passati tanti anni dai tempi della Goldman Sachs, la banca d'affari in cui ha lavorato dopo l'esperienza come DG del ministero del tesoro.
Sono passati pochi anni dai tempi in cui, come direttore della BCE, bloccò i bancomat in Grecia per far capire meglio ai greci come dovevano votare.
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