17 gennaio 2006

L'uomo senza storia di Alfio Caruso

Un agente dei servizi e un ex terrorista, con una condanna passata in giudicato alle spalle: sono i due protagonisti di questa storie di spie, di mafiosi, di agenti doppi, tripli, politici (corrotti) e finanzieri d'assalto.
Nico De Santis, l'agente dei servizi, memoria storica delle tante stagioni passate (e dei tanti responsabili, capidiniente, dirigenti dei servizi) viene spedito a Milano a prendere contatto con Matteo Corsini il terrorista: lo scopo è agganciarlo e farsi rivelare per quale motivo è rientrato in Italia.


Ma quale è il vero motivo che l'ha fatto tornare in Italia (dopo esser stato un agente al soldo dei servizi esteri)? Per quale sporca azione buole utilizzarlo il servizio? Chi è in realtà Matteo Corsini, il signor Nessuno?
Il capo di De Santis, il prefetto Natoli, non si sbilancia ... e Nico, che fino a quel momento era riuscito a navigare indenne attraverso tutte le operazioni dei servizi nelle quali è stato coinvolto, inizia ad avere paura.

I giorni passati nell'ovile (un'appartamento protetto dei servizi) sono per Nico carichi di tensione: uno dopo l'altro tornano a galla i ricordi del passato: quell'indagine sui politici e gli uomini d'affari che gravitavano attorno alla banca di Sindona. Indagine finita col suicidio "improvviso" del colonnello dei carabinieri che (per sfida? per spirito di servizio?) aveva deciso di indagare sui legami occulti tra il mondo degli affari, mafia e la massoneria. Come la storia del pentito che voleva raccontare tutti i retroscena della stagione degli attentati della mafia e degli accordi mafia-stato: finito ucciso da Nico stesso, a tradimento, assieme a tutta la sua famiglia.
Tutte operazioni nelle quali, la scelta tra ascoltare la coscienza, seguire la legge o eseguire quello che di volta in volta gli veniva chiesto di fare, lo hanno portato a perdere l'innocenza. La sensazione di tornare a casa e non potersi togliere di dosso lo schifo che prova per fare ciò che gli viene chiesto, come fosse una seconda pelle ...

Le immagini del colonnello, di Marianna (una ragazza finita per caso in una loro azione), Michelangelo (il pentito), di Klaus (un agente del temuto quarto piano, quello delle Operazioni) si sono fissate nella sua mente e lo ossessionano: perchè Nico sa di essere un perdente. Sa che in ogni momento, ciò che ha visto fare ad altri, testimoni scomodi finito con un colpo di pistola, potrebbe capitare ora anche a lui.
«Erano i reduci di battaglie perse, di cause sbagliate. Provenivano da retrovie dissestate, da cimiteri di ruvide croci senza nome. Avevano superato la paura del vivere, gli sbattimenti dell’anima, l’inutilità di ogni domanda».

In particolare, è una persona ad inquietarlo: lo chiamano Belzebù, ed è il killer dei servizi.
Nico inizia a vederlo ovunque: anche a Milano, attorno all'abitazione di Corsini.
Rimangono poche ore, a Nico, prima di diventare pedina di un gioco nel quale non c'è chi vince o chi perde: poche ore che portano alle elezioni nazionali, ma anche (sarà un caso?) della sua operazione di aggancio nei confronti dell'ex terrorista.

Le spie di questa storia non sono gli agenti senza macchia alla James Bond: questa è una storia che si pone nell'area oscura, grigia e inquietante tra stato e antistato. Dove incontrandosi nero e bianco danno vita ad un grigio sporco. Non c'è morale, non ci sono regole, se non le regole degli affari, dove chi vince si prende tutto.
Caruso ha saputo costruire una storia che, nell'arco di pochi giorni, riesce a mettere insieme tutti i più grandi segreti della storia d'Italia: dalla strage di Portella della Ginestra, a Sindona e gli afffari con le banche del vaticano, alla P2, all'omicidio di Moro. Fino alla stagione della guerra della mafia, gli attentati a Falcone e Borsellinoe la trattativa tra lo stato e la mafia.
Caruso racconta la verità, l'altra, che le inchieste giudiziarie non sono state in gradi svelarci: una storia inconfessabile, di un paese vittima dei mille compromessi, di mille inganni.
Il finale è soprattutto un monito, un avvertimento di chi, come Caruso conosce la nostra storia passata e ci vuole avvertire di un pericolo da evitare.
I link: il sito di alfio Caruso, il primo capitolo online, e il libro su ibs e bol.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu