23 gennaio 2006

I copyright del Vaticano

La Santa Sede si e' riservata tutti i diritti sulla prima Enciclica di Benedetto XVI e su tutte quelle che il nuovo Papa firmera' in futuro. (agi)

Vittorio Messori, autore con due Papi di best seller mondiali risponde così:
Che conseguenza avrà questa decisione? "Terrorizzare, in qualche modo, editori e giornalisti - risponde Messori - che dovranno chiedersi d'ora in avanti: andremo per avvocati, dovrò pagare danni, avrò rogne o problemi? Tutto questo mi lascia perplesso".
Da un punto di vista di immagine, come giudica questa decisione? Mi sembra che sia un’operazione negativa. Ancora una volta fa aleggiare l’odore dei soldi intorno ai preti
(lastampa)

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

ahi ahi! non bisogna essere malpensanti!
dopo avere sentito di certe storpiature al limite del blasfemo direi che il copyright è un efficace strumento per regolare il riuso del materiale: in pratica se vogliono adesso possono vietare storpiature ed obbligare a citazioni letterali

Undine ha detto...

Simone, d'accordo, ma si suppone che uomini di fede debbano soprattutto occuparsi di altro. Nulla contro il copyright, ma in questo caso...

Anonimo ha detto...

voracità, prevaricazione, valori, amore. qual è la vera Chiesa?

alduccio ha detto...

Ma tra tutte le cose che potevano fare, era questa la più urgente?

Anonimo ha detto...

direi che non era certo la più urgente, ma visto che sono praticamente gli ultimi a farlo direi che la cosa non mi preoccupa (almeno per ora!).
x Undine: penso che l'uso improprio dei contenuti colpisca molto di più un uomino di fede (che vede offeso il suo credo) piuttosto che non i politicanti (che vedono solo della pubblicità gratuita)!