In questo romanzo Camilleri abbandona lo stile del giallo per abbandonarsi al racconto di una storia senza una vera e propria trama, ma legata solo dal filo temporale dei ricordi della sua gioventù.
E' la storia di tre ragazzi di Vigata, Nenè, Jacolino e Ciccio, dagli anni che precedono la seconda guerra mondiale, fino allo sbarco degli alleati. La storia della loro crescita, da adolescenti a giovanotti: crescita che avviene attorno (e all'interno) della Pensione Eva, il casino di Vigata.
La prima parte racconta dei primi timidi approcci verso il sesso ("La strada verso Parnaso"), del ragazzino Nenè (in cui immaginiamo un Camilleri giovane, nonostante la smentita nella nota finale), che si innamora della cugina Angela, grazie alla quale scopre cosa vanno a fare gli uomini all'interno della pensione Eva.
I tre diventano poi abitudinari del casino, che, da luogo immaginario di incontri erotici, si trasforma anche in un posto dove ascoltare storie incredibili, raccontate dalle ragazze. Nenè inizia a capire che le storie che quelle picciotte potevano contare gli avrebbero permesso di capire. Capire qualichi cosa di lu munnu, di la vita. Aveva la possibilità di conoscere sei picciotte diverse ogni quindici jorni e parlare con loro e ascultarle mentre parlavano.
Storie come quella del cavalier Calcedonio, che recupera l’impeto della virilità solo sentendo il fragore dei bombardamenti, o Tatiana, la “puttana comunista”, che passa informazioni ai partigiani delle città che visita per lavoro:
"E quella volta che un cliente voleva farlo mettendoci tutte e due a testa in giù e piedi in aria?" "E quella volta che un cliente, dopo aver finito, accese un fiammifero e se lo bruciò perchè gli aveva fatto commettere peccato?" "E quella volta ...".
Il periodo dei "Prodigi e dei Miracoli" termina con l'arrivo della guerra: sotto i bombardamenti, col rischio di morire da un momento all'altro, ai ragazzi rimane solo la voglia di vivere e fare all'amore. E la gioia di essere sopravvissutti alla morte "Mangiare, viviri e ascutare la risacca. Con l'amico ritrovato. Che c'era di meglio nni la vita? La guerra era passata, pareva accussì lontana che forse non c'era mai stata veramente. Vuoi vidiri che se l'erano insognata?"
Divertente, ironico e irriverente, ricco di spunti provenienti dai ricordi giovanili di Camilleri ... un piccolo gioiello da amare.
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1 commento:
Andrea Camilleri e' stato tradotto per la prima volta in lingua bulgara dalla Dott.ssa Daniela Ilieva, traduttore bulgaro-italiano.
Il romanzo La Pensione Eva e' stato pubblicato e presentato dalla Casa Sicilia in Bulgaria in occasione dell’inaugurazione della sua nuova sede a Sofia in via Anghel Kancev, 3, il 12 novembre del 2009.
Vedi: http://camilleriinbulgaro.com/
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