13 gennaio 2006

Pietro Grasso: Fortugno ucciso come Moro

Dalla relazione di Pietro Grasso sulla mafia emerge un quadro totalmente diverso da quello tracciato dalla commissione antimafia di maggioranza:
Parla dell'omicidio Fortugno Un omicidio strategico, un messaggio di avvertimento "perché tutto resti come prima e nulla cambi", un delitto eccellente "che fatte le debite proporzioni può in qualche modo avvicinarsi a quello del presidente Aldo Moro".


Il rapporto della procura di Pietro Grasso affronta anche le trasformazioni della Cosa Nostra siciliana, l'emersione di un vero e proprio "blocco di borghesia mafiosa", l'espansione della cosiddetta area grigia, l'intreccio con la politica. Nell'elenco dei processi e delle indagini sulle contiguità si citano tra gli altri il senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri e il governatore Udc della Sicilia Totò Cuffaro, nomi al contrario assenti nella relazione di fine legislatura - non ancora approvata per le polemiche sollevate anche nella stessa maggioranza - della commissione parlamentare antimafia presieduta dall'ex magistrato Roberto Centaro. (repubblica).

Questa relazione è stata elaborata e spedita in Cassazione - scrive il procuratore Grasso - "perché lo ritenevamo doveroso oltreché opportuno". Con la riforma dell'ordinamento giudiziario, il governo ha infatti cancellato l'obbligo per la Super Procura di informare ogni anno il Parlamento delle sue attività e di quelle delle altre procure antimafia.
Evidentemente le informazioni sulla mafia arrivano direttamente, senza tramiti, al governo.
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1 commento:

Undine ha detto...

eh, ma Berlusconi doveva riferire le notizie di terza mano... mica si può parlare di mafia, adesso!