07 novembre 2014

Servizio pubblico – gli untori (dell'ebola)

Cosa è Ebola? Una malattia conosciuta da decenni che sta ora facendo migliaia di morti per lo più in Africa, oppure una grande occasione per gli appetiti economici delle grandi industrie farmaceutiche? L'ennesima bolla mediatica usata per spaventare la gente, per creare un clima da caccia all'untore nei confronti degli immigrati, per qualche partito che cerca il suo spazio politico nelle praterie della destra.
Servizio pubblico ha parlato di Ebola mostrando il volto della malattia, andando direttamente in Sierra Leone: il servizio dei due giornalisti coraggiosi Pablo Trincia e Stefania di Stefano racconta delle difficoltà di arginare il fenomeno, per la carenza di mezzi, fondi e personale attrezzato.
Altro che “aiutiamoli a casa loro”.
Ma nella copertina, Santoro si è dedicato alla politica italiana.

Che fai tu luna in ciel ….” perché è diventato così imperdibile il film su Leopardi?
Cosa rende affascinante Leopardi, che si piega dal peso del dubbio e dello studio.
Perché ogni animale si accontenta della sua esistenza, mentre io sento questo bisogno di andare, di volare, di contare le stelle ad una ad una.
Perché Leopardi sente la necessità di una patria, mentre oggi si invoca una patria più piccola dai confini più sicuri. Sono domande complesse che i nostri politici non sanno cercare.
Renzi da la colpa a giornalisti iettatori alla burocrazia lenta. Liberiamoci da lacci e lacciuoli. Lasciamo stare il mercato.
Salvini, dall'altra parte, dice “ma che cos'è questo mercato?”. Il nemico è chi viene da lontano, chi viene a rubarmi il mio gregge, la villetta.
Cresce un muro tra queste due risposte. E cresce il numero di persone che stanno in mezzo.
In mezzo un pezzo di classe dirigente che non ci crede più.
Questa classe dirigente, perché non parla più alla luna?
I soldati americani in quarantena a Vicenza, di ritorno dall'Africa. Le proteste dei vicentini, che rivendicano una sovranità italiana che non c'è mai stata.
L'ebola che diventa ennesimo strumento per speculazioni politiche o razziste.
O anche economiche: se qui arriva un immigrato, che forse è anche malato, poi i turisti scappano. Questo pensano a Tarvisio, dove i confini tra Slovenia e Italia sono aperti. Qui i commercianti, temono la reazione della gente, della paura della malattia e della perdita di turisti dall'Austria.
Qui la gente raccoglie firme contro gli immigrati, “gente che viene qui a pisciare sulla porta, che viene qui a mendicare”.
Dalla Sierra Leone Gino Strada per i 20 anni di Emergency.

Salvini e Crocetta gli ospiti politici della puntata. Collegato allo studio c'era Gino Strada che quest'anno festeggia i 20 anni di Emergency.

La prima domanda agli ospiti: siamo convinti che chiudere le frontiere in Europa sia il modo per affrontare la minaccia di Ebola?

Salvini: vorrei che ognuno potesse vivere a casa sua sereno. Alcuni governi hanno chiuso i voli dai paesi con questa malattia. In alcuni ospedali milanesi è tornata la tbc e la scabbia.
Che ci sia un rischio igienico e di scontro sociale, nato dall'immigrazione incontrollata, c'è: l'immigrazione senza controlli è un danno per tutti.
Ebola esiste dal 1976, forse oggi torna di moda per colpa di qualche multinazionale del farmaco.
I soldi spesi per mare nostrum, se li investissimo in Africa per fare ospedali, darebbero frutti.
I soldi spesi per l'immigrazione, come è gestita oggi, questo è razzismo – ha concluso il segretario della Lega.

Crocetta: c'è qualcuno che soffia con la xenofobia, a Milano. Noi abbiamo fenomeni più alti d'Europa, ma abbiamo accolto le persone che sbarcavano.
Io penso ad una società dove ogni uomo è come me, come ognuno di noi, con dei diritti. Pensare di separare gli esseri umani in base alla nazionalità, pensare che se muore un nero non è uno di noi, è un'ottica che non possiamo accettare.
Oggi l'Europa non cresce, è ferma: non ha stimoli culturali. Oggi lo stimolo è la recessione e il valore del dollaro. È questa la nostra visione?

Il primo servizio di Trincia: gli ospedali non hanno mezzi per gestir le malattia più banali. Ci sono isole come Emergency, e poi attorno c'è il disastro.
A Casablanca le persone dalla Sierra Leone sono controllate una ad una.
A Bruxelles nessusno controlla invece.
Anche a Roma, nessun controllo.


Gino Strada: l'ebola può arrivare in business class.
Nessuna delle persone dai centri di accoglienza ha mai portato l'ebola in Italia: il rischio che arrivi l'ebola per l'immigrazione è zero, è pretestuoso.
La medicina ha delle sue regole: Strada ha attaccato i sindaci e gli amministratori locali che hanno trattato come untori le persone che sono tornate dall'Africa, costringendole a stare a casa.
“Pretendo che si tratti con rispetto il personale di Emergency, che quando torna a casa viene messa in quarantena senza motivi apparenti. Dove stanno le istituzioni?”
Ma questa è una società civile?
Se abbiamo deciso di vivere assieme dobbiamo darci delle regole, ma non possono essere regole che escludono qualcuno, perché ci mettiamo in difetto. Quando ad essere esclusi sono miliardi è una tragedia sociale. I miliardi che vivono con meno di 2 dollari al giorno, mentre c'è gente che ha metà della ricchezza mondiale.

C'è stato una discussione tra Salvini e Crocetta, sugli immigrati accolti dai siciliani, che poi toglierebbero lavoro ai siciliani stessi, che verrebbero schiavizzati

Dragoni.
Per fermare Ebola servono soldi: ims stima 490 ml di dollari, ora siamo al miliardo.
Gli usa hanno messo meno di 1 miliardo. L'UE ha messo 1 miliardo di euro, l'Italia ne ha messi 5 ml.
Il virus colpisce le regioni povere dell'Africa: per questo big pharma non ha investito nella ricerca del vaccino: i più poveri non sono un business.
Renzi ha incontrati i colossi di big pharma e li ha invitati di investire in Italia: novartis e roche sono state multate dall'antitrust, accusate di aver frenato la vendita di un farmaco che era poco costoso, per favorire la diffusione di un loro farmaco più costoso.


Novartis chiede la revisione del prontuario farmaceutico, che il governo voleva tagliare. Ora il governo ha rinviato i tagli.

Reportage sull'ebola - Pablo Trincia e Stefania di Stefano


Dal reportage emerge il coraggio degli operatori italiani, una cosa che ci deve rendere orgogliosi.

Maria Rita Gismondo – osp. Sacco Milano
Durante l'incubazione della malattia, non sappiamo se la persona ha all'interno un virus. Ma la persona deve essere monitorata, così se dovesse arrivare il primo sintomo si può intervenire col protocollo.
L'eccesso di paura? “Penso che l'Ebola sia un pessimo esito di economia sanitaria internazionale.
A livello internazionale assistiamo ad un numero enorme di casi, ma 1 ml di euro verranno sprecati in Italia: dovevamo intervenire subito in Africa”.

Anziché spendere subito in Italia e creare panico, bisognava spendere e intervenire subito dove c'è la malattia.
Noi stiamo allestendo 20 laboratori regionali: sono soldi sprecati.

La seconda parte del servizio dalla Sierra Leone
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La storia di Fatumatà
A proposito di razzismo, ignoranza e psicosi di Ebola.
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L'intervento di Travaglio
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E la polemica con la deputata Quartapelle.

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