21 novembre 2014

Announo – chi viene qui?

La copertina della puntata: “faccetta nera, bell'Abbissina ..”.
“Camicie nere della rivoluzione, ascoltate il vostro duce, i veri fascisti non hanno paura di qualche faccetta nera venuta dall'Africa per trovare un'altra legge e un altro re”.
Santoro in versione ducesca si rivolge alle sue camicie nere, oggi alleati con gli ex separatisti padani per una comune lotta contro le istituzioni.
Troppi gli interessi comuni nel cavalcare l'ira contro gli immigrati, gli extra, i clandestini, i rifugiati: si può anche passare sopra al Roma ladrona e Padania libera allora.
D'altronde chiedere coerenza a gente che si puliva il fondoschiena col tricolore o a quelli che ancora oggi si dichiarano fasci è solo tempo perso.
Invece di andare a braccetto coi leghisti, basta case sfitte mentre le coppie non hanno casa.
State trasformando l'Italia nella discarica per gli italiani”.

Eia eia a la la ..


Cosa succederebbe se gli zingari da Tor Sapienza fossero spostati ai Parioli: lì non li voglionoperché svalutano le case e i negozi.
ma che stiamo scherzando” “con tutto sto buonismo” “è 'na notizia sconvolgente” “ma li mandassero in periferia ,.. c'è sta tanta campagna”.
E i razzisti sono quelli di Tor Sapienza?

Bertazzoni alla protesta dei quartieri contro Marino, contro i centri di accoglienza. Ma nessuno parla col giornalista. E quelli che parlano lo dicono chiaramente: se ne devono andare via e nessun fastidio se ci sono anche i fascisti in piazza. E Alemanno.
Chi li vuole i rom, se li porti a casa”.
Non li abbiamo le case noi italiani e le diamo ai negri”.
Questo è quello che succede fuori. Instudio, invece, Ignazio Marino contro tutti. I residenti delle periferie, i giovani in studio (a volte molto più vecchi dell'età anagrafica che dimostrano).
Domanda: li ospiteresti nel tuo quartiere, i profughi, gli immigrati?
Magari non ai parioli, dove possono stare tranquilli.

Noemi e Marina erano presenti alla protesta contro il centro di accoglienza. Di cosa hanno paura, oggi? La paura più grande è scendere in strada tranquilli, non poter prendere un gelato, non siamo un quartiere di razzisti, vogliamo la nostra serenità.
La sera ci spaventano le stradine buie del parco.
Perché prendersela col centro profughi, allora? Prima degli scontri i ragazzi erano ostili con la gente del quartiere, hanno risposto le due donne. Mentre i ragazzi di colore in studio sono integrati, si vede dai vestiti (e questo non è già indice di razzismo latente?).
Quei ragazzi non erano controllati nel centro, nessuno li guarda, sfuggivano dalla guerra e da un brutto passato.

Marino: a Tor Sapienza non sono andato a prendere applausi, la storia del quartiere è particolare, la storia di Noemi è il frutto di come è nato il quartiere, costruito per creare disagio, in mezzo ad una sorta di autostrada.
Non ci sono centri per socializzare, lì il sindaco Alemanno ha deciso di piazzare il centro di accoglienza.

A Tor Sapienza per far sentire il loro disagio hanno usato le bombe carta contro i vetri del centro, però. C'era qualcuno che ha aizzato la violenza, come dice il sindaco Marino?

Antonio, uno dei ragazzi, ha sbottato contro le due donne del quartiere: “l'Italia è un paese di vigliacchi”, perché è gente che se la prende coi deboli. E in questa storia ci sono cose che non tornano. Quelli che hanno aggredito la ragazza (da cui sono partite le proteste) di che colore erano? Erano di neri o di rumeni? E le bombe carta c'erano, o erano solo petardi?
La giornalista di Annonuno è andata al campo nomadi Tor di Nona.
Qui i nomadi lavorano col riciclaggio del ferro, svuotano le cantine e rivendono le cose.
Uno smaltimento rifiuti senza troppi problemi, nel campo nomadi più grande d'Europa.
Dove montenegrini e serbi vivono separati.

Che mestiere fai? “rubo” rispondono i rom.
Per il campo sono stati stanziati 2,3 ml di euro, spesi per il servizio di vigilanza (e non per migliorare le condizioni di vita delle persone): sono 200 mila euro mese ma non è stato rinnovato.
E la gente qua attorno è arrabbiata per i furti e se la prende oggi con l'attuale sindaco.
“Pure io so razzista e so pure fascista, me ce hanno fatto diventà razzista”. Forse è vero. Il razzismo porta voti, la pacifica convivenza no.

Aboubakar, un ragazzo di colore ha detto le cose che ci si sarebbe aspettato da un politico: degrado e abbandono delle periferie sono il problema, non il centro per rifugiati. Andare a Termini costa 1 ora di viaggio, come andare da Torino a Milano.
Le periferie così sono discariche di disagio. Quando si fanno i tagli, nel trasporto, hanno cadute sulla vita materiale delle persone.
Quando si finanziano armi, per fare guerre (riferendosi ai caccia F35), e poi non vogliamo le guerre sotto casa. Quelli che arrivano qui scappano dalle guerre.
Il problema è il lavoro, il trasporto, gli asili.

Roma aveva un miliardo di debiti: Marino ha ammesso di aver dovuto tagliare dei costi, anche se non ha assunto parenti, ha chiuso la discarica di Malagrotta che ci aveva portato ad un passo dall'infrazione con l'Europa e non ci permetteva di accedere ai fondi europei.
Mentre ora possiamo chiedere questi fondi, perché non siamo più a rischio infrazione.

La colpa della politica è che non vuole mettere ordine alle cose.
Lo stesso campo rom è una illegalità a cielo aperto.
Non sono solo i furti e le aggressioni. Non si deve poter vivere così.
E poi ci sono gli italiani che vengono a comprare almercatino degli zingari, per prendere roba rubata.

Una guerra tra poveri, cavalcata per fini elettorali. Arma di distrazione di massa?
Sposta l'attenzione su chi ha smantellato stato sociale, che ha rubato, che si è costruito carriere politiche su rom, immigrati o terroni.

Roma spende 24 ml di euro l'anno per i campi rom.
“Sono per la chiusura dei campi rom” dice Marino.
Fallo, allora Marino.
Perché oggi i soldi ai campi rom, quei 3,7 ml di soldi, sono sfiniti a Risorse per Roma spa, una società pubblica dove Alemanno aveva piazzato amici suoi.
I rom servono a chi i rom non li ama.
Così come i bus dell'Atac servono solo a piazzare amici e parenti. E poi, quando i debiti crescono, deve arrivare un altro a risanare i conti e a prendersi gli insulti.

The jackal.
Gli omosessuali, che brucio all'inferno.

La torta si stringe, per la crisi: possiamo accogliere i migranti, allora? O forse è solo una finta domanda, visto che noi italiani dobbiamo sopportare evasori, corrotti, vitalizi, doppie pensioni e pensioni d'oro. Ma per gli immigrati niente.
Gli immigrati vanno bene, come il sovraffollamento nelle carceri, per specularci sopra.

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