La vicenda Calciopoli volge al termine, inizia un nuovo campionato e gli italiani han deciso che sono stufi di sentire parlare di giustizia, di moralità, di senso sportivo (“l'importante è partecipare, non vincere”). Ora si scopre che addirittura la juve è stata danneggiata. Ma vah!
Gran paese il nostro: siamo disposti a dimenticare tutte le nefandezze, a dimenticare i peccati di tutti, proprio tutti. Anzi, a volte sembra che se non sono “sporchi” non ci piacciono. Proviamo una istintiva simpatia per i furfanti, per gli imbroglioni, per gli sbruffoni, per quelli che, in barba alle leggi, alle convenzioni, alla morale, la mettono in quel posto agli altri. Noi i mercanti non li scacceremmo dal tempio. Nessuna Norimberga, no grazie.
Ecco, prima che su calciopoli venga messa la parola fine, mi domando: è i soldi? Possibile che Moggi abbia messo in piedi il suo sistema (corruzione di arbitri, guardialinee, procuratori, designatori), la sua cupola, rischiando la galera, solo per far vincere qualche scudetto in più alla Juventus?
In Italia tutto si muove dietro i soldi: se Moggi muoveva le sue pedine, qualcuno da questo sistema ci ha guadagnato. Dopo tangentopoli abbiamo capito il legame tra imprenditori, manager dell'industria e i politici.
I soldi passavano dagli uni agli altri.
E qui: chi si è giovato del sistema Moggi?
1 commento:
Bravo, giusto,
puoi leggere il mio post in proposito http://vogliouncalciomalato.blogspot.com/2006/08/quando-la-juve-retrocesse-in-b-per_27.html
Dietro ci sono gli Agnelli!
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