Puntata riparatrice doveva esserci e c'è stata. Alla maniera di Santoro, che ha iniziato la puntata in attacco, ricordando la vicenda della vignette contro Maometto.Per cui Fini disse che la loro censura sarebbe stato un segnale di intolleranza.
In messaggio anche ai lettori del Giornale: siamo un TG4 fatto bene e serviamo a far vincere Berlusconi.
Travaglio ha continuato sulla stessa lunghezza d'onda: i titoli contro governo e Protezione Civile dopo il terremoto in Umbria 12 anni fa, governo Prodi."manca solo l'Iva per il terremoto" tuonava la Lega, che oggi boicotta l'Election day e il risparmio di 400 ml di euro.
Si è poi dilungato sugli articoli che nei giorni successivi al sisma, segiovano l'opera del premier. Il giornalismo intonato: Il corriere, Il giornale, La Stampa di Minzolini."Il paese ha trovato il vero uomo della provvidenza".
Un racconto in stile Istituto Luce, che ha leggermente irritato l'onorevole avvocato Ghedini: in realtà si voleva prendere in giro un certo tipo di giornalismo, dalla schiena poco dritta.
Nel complesso una puntata con alcuni colpi di scena. Il primo: la vignetta di Vauro che ha fatto infuriare l'arcivescovo non è quella sui morti, ma bensì quella che rappresenta un Berlusconi in versione Nerone "New town".
Secondo: il piano casa ancora non esiste ancora, parola di Ghedini che aveva le bozze con se in studio. Di cosa parlano tutti i giornali allora? E i ministri in conferenza stampa?
A questo punto andrebbero smontate tutte le critiche (comprese quella del prof. Salvatore Settis, della Normale di Pisa, che parlava dell''aumento di cubature come escrescenze funeste).Verrebbe da dire che forse il governo, con le sue uscite, ha voluto un pò tastare il polso, ma queste sono solo cattiverie di noi dietrologi.
L'importante è che la discussione in studio si è svolta su toni pacati, cercando di fare chiarezza su prevenzione, cosa si sarebbe dovuto fare e cisa non si è fatto. In studio il giornalista Maugeri del Sole 24 ore, autore dell'articolo "Prevenzione zero".
Titti Postiglione, dirigente della Protezione Civile, che esponeva le difficoltà di fare prevenzione in un paese come l'Italia.
I servizi di Ruotolo e Bertazzoni, che mettevano a nudo cattive costruzioni, il fatto che la regione avesse messo l'Abruzzo a rischio 2, per rendere meno stringenti i voncoli dei costruttori.
E infine le domande, al momento senza risposta, dei familiari delle vittime.
Lilly, e il padre di Nicola Bianchi. Qualcuno dovrà dare risposte e fare giustizia.
In messaggio anche ai lettori del Giornale: siamo un TG4 fatto bene e serviamo a far vincere Berlusconi.
Travaglio ha continuato sulla stessa lunghezza d'onda: i titoli contro governo e Protezione Civile dopo il terremoto in Umbria 12 anni fa, governo Prodi."manca solo l'Iva per il terremoto" tuonava la Lega, che oggi boicotta l'Election day e il risparmio di 400 ml di euro.
Si è poi dilungato sugli articoli che nei giorni successivi al sisma, segiovano l'opera del premier. Il giornalismo intonato: Il corriere, Il giornale, La Stampa di Minzolini."Il paese ha trovato il vero uomo della provvidenza".
Un racconto in stile Istituto Luce, che ha leggermente irritato l'onorevole avvocato Ghedini: in realtà si voleva prendere in giro un certo tipo di giornalismo, dalla schiena poco dritta.
Nel complesso una puntata con alcuni colpi di scena. Il primo: la vignetta di Vauro che ha fatto infuriare l'arcivescovo non è quella sui morti, ma bensì quella che rappresenta un Berlusconi in versione Nerone "New town".
Secondo: il piano casa ancora non esiste ancora, parola di Ghedini che aveva le bozze con se in studio. Di cosa parlano tutti i giornali allora? E i ministri in conferenza stampa?
A questo punto andrebbero smontate tutte le critiche (comprese quella del prof. Salvatore Settis, della Normale di Pisa, che parlava dell''aumento di cubature come escrescenze funeste).Verrebbe da dire che forse il governo, con le sue uscite, ha voluto un pò tastare il polso, ma queste sono solo cattiverie di noi dietrologi.
L'importante è che la discussione in studio si è svolta su toni pacati, cercando di fare chiarezza su prevenzione, cosa si sarebbe dovuto fare e cisa non si è fatto. In studio il giornalista Maugeri del Sole 24 ore, autore dell'articolo "Prevenzione zero".
Titti Postiglione, dirigente della Protezione Civile, che esponeva le difficoltà di fare prevenzione in un paese come l'Italia.
I servizi di Ruotolo e Bertazzoni, che mettevano a nudo cattive costruzioni, il fatto che la regione avesse messo l'Abruzzo a rischio 2, per rendere meno stringenti i voncoli dei costruttori.
E infine le domande, al momento senza risposta, dei familiari delle vittime.
Lilly, e il padre di Nicola Bianchi. Qualcuno dovrà dare risposte e fare giustizia.
P.S Vauro non c'era, ma il suo spirito e le sue vignette sì. Corrosive come al solito, sul calvario dei precari.
La parte peggiore della puntata? La lite tra Ghedini e Di Pietro, sul piano casa, sull'assessore dell'Idv in regione e in comune ... Sembrava un pò un rozzo tentativo di estendere le colpe.
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