Pare, leggendo l'articolo di Repubblica a cura di Carlo Bonini, che ci sia stato un allarme inascoltato, sulla non applicazione delle norme antisismiche.
Norme del cui rinvio scrive nella sua lettera Matteoli al ministro l'ingegner Martelli.
Lettera di febbraio, che difficilmente avrebbe evitato la tragedia, ma magari ne avrebbe attenuato i danni. Forse.
Certo è che, dopo la fase iniziale, in cui prevalgono i sentimenti "buonisti", escono fuori le solite magagne: norme che non sarebbero applicate, controlli rinviati, speculazione edilizia (con l'ombra anche delle mafie).
Come per la legge sulla sicurezza nel lavoro (ex 626): cosa ci aspettiamo che succeda avendo reso meno pesanti le sanzioni e diminuito i controlli?
Con che faccia andremo a presentarci di fronte alla prossima Thyssen?
O agli sfollati (e non campeggisti, come qualcuno dice), i cui allarmi sono stati inascoltati.
Scrive Stella sul corriere:
C’è un’emergenza, infatti, in Italia: uscire dalla cultura dell’emergenza. Quella che ci fa tirare fuori il meglio di noi stessi nei momenti più complicati o, come in questi giorni, più traumatici. Che ci fa dire con indulgenza che «anche nel calcio diamo il meglio quando rischiamo l’eliminazione». Che spinge qualcuno (il primo fu Gianni De Michelis) a teorizzare l’obbligo di darci delle «date- catenaccio» come un campionato mondiale, un’Expo, un’Olimpiade, un vertice politico planetario per essere poi costretti a rispettare i tempi. Che induce chi governa lo Stato o un Comune, una Regione o un ente pubblico, a rinunciare a priori alla corretta gestione di qualunque impegno per invocare un commissariamento. Col risultato che diventano «emergenza» anche un vertice italo-russo a Bari, un pellegrinaggio del Papa a Loreto, un mondiale di ciclismo su strada o addirittura il «compleanno» dell’Unità d’Italia del 2011 previsto, ovvio, da un secolo e mezzo.
1 commento:
E quella fantastica inclusione "doverosa" del rispetto di norme anti-sismiche per il ponte sullo stretto?! Diavolo, fino a settimana scorsa quel posto era sicuro-sicuro, ma proprio che mai e poi mai avresti pensato potesse succedere qualcosa come un terremoto, è proprio un'emergenza.
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