20 aprile 2009

Report come tu m'insegni

In che modo la nuova riforma della scuola del ministro Gelmini coniuga taglio dei costi, taglio degli sprechi e premiazione del merito?
La puntata di Report iniziava, come è giusto, con le immagini di una scuola in Abruzzo: come per altre costruzioni, tirata su senza rispetto delle norme antisismiche.

Mancano i soldi, si dice, e la scuola italiana è sempre stata definita come luogo di sprechi, di baronie, "un ammortizzatore sociale".
Vero: ma in che direzione si è mosso il governo?
La tramissione ha valutato la scuola italiana, il posto in cui formiamo i cittadini di domani, il nostro futuro, quello che dovrebbe essere il nostro bene più preziono, secondo le quattro voci: tagli, sprechi (mai toccati), merito e il controllo del merito.

Stefania Rimini è partita dalle scuole elementari, alle scuole medie, fino alle superiori, per vedere quale è lo stato dell'istruzione.
Iniziamo dai tagli alla scuola elementare: tolto il terzo maestro, bene. Tolta anche la compresenza: il problema è che poi i bambini sono controllati peggio di prima.

Il punto è che i tagli anzichè essere per tutti, non hanno riguardato la scuola privata, nè le scuole all'estero (che pare costino 70 ML di euro anno). Nessun taglio nemmeno agli insegnanti di religione (800 ML euro anno) Se si voleva risparmiare si poteva far svolgere le mansioni di pulizia ai bidelli e non alle ditte esterne: come la cooperativa Multiservizi, che costa 84000 euro all'anno, come 4 bidelli.Stesso discorso per le scodellatrici: anche qui anzichè servirsi delle bidelle, si appalta al minimo ribasso il lavoro.

Il risultato è che le scuole non hanno i soldi per le spese correnti, e i genitori si devono autotassare per carta igienica, carta, sapone.Che vergogna!
Altro spreco sono i lavori per la messa in sicurezza degli istituti: 590000 euro dal comune di Napoli, per lavori che sono stati mostrati impietosamente dal servizio. Come l'ascensore che non funziona da 95000 euro.

Scuole medie: nelle scuole medie per risparmiare si sono tagliate di tre ore i corsi settimanali. Meno 1 ora di informatica, inglese e italiano.Un bel risparmio, dunque: compensato dai soldi spesi per gli insegnanti che si buttano in politica, che si dedicano al sindacato, per la ricerca delle supplenze.Il risultato è che i ragazzi fannommeno ore di lezione, e si scivola indietro nelle classifiche dell'OCSE.
C'è poi tutto il discorso dei master per far guadagnare punti ai professori: corsi che costano ai maestri e che spesso sono delle vere bufale (almeno a sentire il servizio). Ne aveva già parlato Iacona nella sua inchiesta, mesi fa.

La ministra vorrebbe arrivare alla chiamata diretta da parte del dirigente scolastico: il problema è che il dirigente deve essere competente per la scelta, ma anche chi gli sta sopra, fino ad arrivare al signor ministro. Un ministro competente sceglierà collaboratori competenti e bravi dirigenti: ma lla Gelmini lo è?

Scuole superiori.
A Pisa, un istituto aveva la muffa sui muri e gli studenti erano senza riscaldamento.A Pozzuoli, gli studenti aspettano da anni di essere spostati nella nuova sede. Si dice la nuova sede faccia gola anche all'ex presidente del Napoli, Ferlaino. Che si voglia fare un favore al presidente?
altro spreco sono i corsi europei: POM e POR, un fiume di milioni che servono a progetti del tipo "Bailar Do Brasil" (56000 euro ad una scuola di Napoli), oppure a corsi fittizi che tolgono gli studenti dalle scuole. Come a Nettuno (danno erariale stimato dalla Corte dei Conti di 200000 euro) e a Benevento "Le streghe".
Poi scopri che i corsi sono tenuti dalla figlia del preside, il nipote, l'amichetta ....La solita Italia.Come a Matera (liceo scientifico di Policoro), dove il preside riceveva dei compensi cui non poteva accedere. Sono arrivati gli ispettori e il preside è ancora lì.

E il merito? Chi controlla che i fannulloni vengano allontanati (o comunque non premiati) e chi lo merita invece venga premiato? Riguardatevi la storia dei cartellini falsi, in una scuola di Parma: la dirigente che lo ha scopero ha passato i guai 10 giorni a casa e due anni di progressione di carriera fermi. In seguito Valeria Vicini ha subito un'ispezione amministrativa, e i professori che han fatto tutta l'operazione sono ancora là.

Poi c'è l'università: quella dei ricercatori precari a vita, dei concorsi truccati e dei baroni.
Per la rivoluzione sul merito e sull'efficienza, possiamo ancora aspettare.
Chissà se la Gelmini farà come il collega: chiederà la cassetta della tramissione per mettere sotto inchiesta Report.
Technorati:

Nessun commento: