Preparate le carte, perchè potrebbe prospettarsi una nuova class
action, contro gestori della telefonia mobile (riunitisi attorno alla
sigla GSM Associations) e i produttori di cellulari: l'inchiesta di
Sabrina Giannini di Report ha svelato il verdetto.
Usare il cellulare per molto tempo fa
male?
Lo studio dell'agenzia per la ricerca
sul cancro dell'OMS, a Lione, ha dimostrato che usare per più di 30
minuti al giorno il cellulare, per più di dieci anni, porta ad un
aumento di cinque volte tanto, della probabilità di prendere un
tumore al cervello.
Vi chiederete come mai nessuno ha
sollevato ancora allarmi (lo studio è uscito a maggio 2011) sullo
stile della mucca pazza, della influenza aviaria o della suina,
quando il mondo venne terrorizzato per queste nuove, presunte,
pandemie.
Che alla fine, si rivelarono solo un
buon affare per i produttori dei farmaci (e per qualche governo
compiacente, come quello italiano).
In questo caso, l'allarme non
è scattato perché getterebbe nella crisi il settore della telefonia
mobile: 5 miliardi di utenti nel mondo, 40 milioni in Italia, un giro
di affari di 45 miliardi di euro in Italia. Anche allo stato italiano
mi viene da dire, cinicamente, conviene aspettare la relazione
finale, su carta (pregiata?) dell'IARC, prima di dare delle
raccomandazioni.
Come ha detto la dottoressa Lagorio
dell'Istituto Superiore della Sanità, che ha scritto un comunicato
contrario allo studio Interphone (sugli effetti del
cellulare).
“L’uso dei telefoni cellulari non aumenta il rischio di tumori cerebrali”. E’ il comunicato stampa dell’Istituto Superiore di Sanità firmato dall’epidemiologa Susanna Lagorio quando furono pubblicati i risultati dell’imponente studio Interphone, costato 20 milioni di euro e pagato in parte dai contribuenti europei e in parte dalla GSMA e MMF.Le conclusioni sono rimaste in un cassetto per cinque anni. Interphone ha coinvolto tredici paesi, tra i quali l’Italia. Nel comunicato stampa Susanna Lagorio aggiunge: né per il glioma, né per il meningioma, si sono osservati incrementi di rischio in relazione alla durata dell’uso del cellulare, neppure tra gli utilizzatori a lungo termine (10 o più anni).
Eppure .. sugli effetti dell'uso prolungato del
cellulare al cervello esistevano altre ricerche nel passato. Ma
sull'argomento esiste una grande confusione: sia grazie alla
confusione che fanno gli organi di stampa che alla confusione e poca
chiarezza degli studi?
Perchè?
Sabrina Giannini è andata indietro nel
tempo, per scoprire come nel passato, le ricerche sulla correlazione
tra tumori e onde elettromagnetiche siano state pagate proprio dalle
aziende delle telefonia.
La giornalista ha intervista il dottor
Repacholi, che ha coordinato gli studi per l'OMS, che però tramite
l'ospedale australiano Royal Adelaide Hospital raccoglieva soldi
dalla Motorola.
Parliamo di studi di 28 anni fa: studi
che per decine di anni hanno minimizzato o negato tutti i rischi
nell'uso del cellulare.
Anche la GSM Associations ha pagato studi
di ricerca (lo studio Interphone). Se, come dice lo studio di Lione, il cellulare porta ad
un aumento di rischio di tumori, quante persone si sono ammalate,
pensando che tanto usare questo strumento non era pericoloso?
È la stessa storia dell'industria del
tabacco.
Ricerche indipendenti che sono state
osteggiate o bloccate o messe nel cassetto (lo studio del professor
Henry Lai per l'università del Colorado).
In Europa
l'associazione ICNIRP (la commissione che stabilisce i limiti sull'esposizione alle onde elettromagnetiche come ad es. il tasso
massimo di assorbimento nel cervello) fondata nel 1992,
ha fatto lo stesso: in assenza di prove evidenti, ha escluso il
rischio, cercando di armonizzare il rapporto “costo benefici” per
gli investimenti sulla sicurezza. Ma benefici per chi?
Anche l'ex ministro Veronesi, preferì
non interrare i cavi dell'Enel, che potevano prevenire eventuali
rischi da leucemia: per carenza di fondi l'Enel ha ritardato le
ricerche per anni.
Lo stesso per Tim, che preferì dirottare i
fondi all'istituto Ramazzini per studiare i rischi del cellulare,
all'istituto di Veronesi per la cura del cancro.
Cinismo? Meglio
curare dopo che prevenire?
Sempre nel corso dell'inchiesta, è
venuta fuori la storia di casa Gasparri a Marettino (Trapani): lui
che come ministro ha permesso l'installazione di antenne in deroga,
ha fatto spostare quella che aveva davanti casa.
Perchè, come
molti italiani, deve aver pensato che le emissioni delle antenne
dovessero fare male (e allora come mai oggi l'ARPA non ha un piano di
monitoraggio?).
Mentre poi si continua ad usare il
cellulare vicino alle orecchie.
In attesa della raccomandazione del
governo e degli enti preposti, usate il cellulare poco, non tenetelo
a lungo a contatto col corpo, usare l'auricolare e mandate messaggi
anziché telefonare: l’ Organizzazione Mondiale della Sanità ha
classificato le microonde emesse dal cellulare come “possibili
cancerogene”. Nonostante i troppi conflitti di interesse, e gli
studi pagati dalle stesse aziende del settore.
E' italiana la prima sentenza che riconosce un nesso di causa effetto tra uso
E' italiana la prima sentenza che riconosce un nesso di causa effetto tra uso
del cellulare e la malattia.
La Corte d’appello di Brescia ha accolto la richiesta di Innocente Marcolini, colpito da un neurinoma. Se dovesse essere confermata in Cassazione, sarebbe il precedente:
Milena Gabanelli, nel commento finale:
La prima sentenza al mondo sul danno da cellulare è stata emessa invece dalla Corte d’appello di Brescia. A breve ci sarà la pronuncia della Cassazione. Se la sentenza venisse confermata potrebbe costituire il precedente. Invece il verdetto di Lione potrebbe aprire il varco alle class action. In sostanza, riassumendo, lo Iarc dice che esiste una associazione possibile tra tumore alcervello e le onde emesse dal nostro cellulare già con soli 30 minuti di telefonate al giorno per un periodo di almeno dieci anni. Ci aspettiamo che le autorità sanitarie pubbliche forniscano le informazioni e soprattutto le seguenti avvertenze: utilizzare l’auricolare riduce del 90% i rischi. Quando non si usa il telefono tenerlo lontano dal corpo. Il treno è una gabbia di elettromagnetismo, in macchina abbassare un po’ il finestrino, per i ragazzini che lo utilizzano per ascoltare la musica togliere la rete, e mai, mai sotto al cuscino.A casa o sul posto di lavoro utilizzare il fisso, perché il cordless emette radiazioni come i cellulari. Sarebbe poi un gesto di grande responsabilità se alla fine, durante gli spot pubblicitari, le star fornissero anche loro queste avvertenze
Nessun commento:
Posta un commento