L'elenco delle proposte di Boeri e Garibaldi:
Il
governo dell'immigrazione.
La transizione tra scuola e lavoro.
La transizione tra scuola e lavoro.
La
contrattazione salariale e l'introduzione del salario minimo.
La
macchina dello Stato e gli incentivi dei dipendenti pubblici.
La
riforma del lavoro autonomo e degli ordini professionali.
Incoraggiare
il lavoro di più persone nella stessa famiglia.
La
riforma (l'ennesima) del sistema pensionistico.
L'intersezione
fra mercato del lavoro e mercati finanziari.
La
selezione della classe politica.
La
costruzione di una costituency, un partito a favore delle riforme.
La
riforma del lavoro autonomo e degli ordini professionali.“nelle
province dove le omonimie incidono maggiormente sulle iscrizioni agli
all'albo dei commercialisti, l'evasione fiscale è più alta. Laddove
le omonimie incidono maggiormente sulla selezione dei consulenti del
lavoro, ci sono contenziosi lavorativi, spesso riflesso
dell'incapacità di risolvere controversie per via extragiudiziale.
Insomma, sembrerebbe proprio che la trasmissione ereditaria dei posti
nelle professioni corrisponda ad un trasferimento di rendite ai danni
degli utenti, famiglie e imprese. Con la benedizione degli ordini ..”
[pagina 71]
Gli ordini professionali non devono più mettersi a difesa delle posizioni consolidate dai loro iscritti, chiudere le porte a nuovi ingressi, opporsi alle liberalizzazioni (come la rivolta degli avvocati parlamentari, capitanati da La Russa, questa estate contro la manovra): il loro compito è controllare il rispetto dei codici deontologici e la qualità dei professionisti iscritti (evitare i casi dei finti medici, dei finti dentisti ..).
Alla riforma di Bersani del 2006 questo governo ha risposto con la contro riforma Alfano: ma oggi è importante che queste liberalizzazioni avvengano negli ordini (medici, avvocati, commercialisti, notai) per stimolare la concorrenza e i cittadini. Dunque, eliminare il vincolo dei compensi minimi, il numero chiuso e le commissioni per i concorsi (per l'iscrizione agli albi) che alla fine sono composte da persone che esercitano la professione e che dunque hanno tutto l'interesse a limitare possibili concorrenti.
Gli ordini professionali non devono più mettersi a difesa delle posizioni consolidate dai loro iscritti, chiudere le porte a nuovi ingressi, opporsi alle liberalizzazioni (come la rivolta degli avvocati parlamentari, capitanati da La Russa, questa estate contro la manovra): il loro compito è controllare il rispetto dei codici deontologici e la qualità dei professionisti iscritti (evitare i casi dei finti medici, dei finti dentisti ..).
Alla riforma di Bersani del 2006 questo governo ha risposto con la contro riforma Alfano: ma oggi è importante che queste liberalizzazioni avvengano negli ordini (medici, avvocati, commercialisti, notai) per stimolare la concorrenza e i cittadini. Dunque, eliminare il vincolo dei compensi minimi, il numero chiuso e le commissioni per i concorsi (per l'iscrizione agli albi) che alla fine sono composte da persone che esercitano la professione e che dunque hanno tutto l'interesse a limitare possibili concorrenti.
"9312
persone ingiustamente escluse. È uno spreco di capitale umano
ingente che davvero non possiamo permetterci."
Sono
gli effetti perversi dei test come sono oggi concepiti.
Basterebbe
permettere di accedere a una graduatoria nazionale e consentire di
scegliere la sede. [pagina 76]
Boeri
e Garibaldi si occupano poi dei concorsi per medici (una professione
che nel futuro potrebbe vedere un vuoto nella domanda di nuovi
medici). Perchè obbligare chi fa il concorso ad inizio carriera a
iscriversi in una sola università, quando poi ognuna di queste ha un
punteggio minimo diverso? Meglio sarebbe avere una graduatoria unica
nazionale, e poi ogni studente sceglie dove andare. Perchè tagliare
la strada ai meritevoli?
Incoraggiare
il lavoro di più persone nella stessa famiglia.
"Il
nostro è l'unico paese in cui le donne - sommando le ore di lavoro
remunerato e quelle spese tra le mura - lavorano più degli uomini."
Sostituire le detrazioni per coniuge
a carico con incentivi al lavoro: è una mini riforma dell'Irpef
quella che hanno in mente i due economisti. Per incentivare
l'occupazione femminile e permettere a tutti e due i coniugi
l'accesso al mondo del lavoro. In questo modo la famiglia diviene un
vero e proprio ammortizzatore sociale (se uno dei due coniugi perde
il lavoro, almeno l'altro continua a lavorare).
La riforma (l'ennesima) del sistema pensionistico."In Svezia le pensioni più ricche crescono in termini reali solo se l'economia cresce più dell'1,5 per cento all'anno... Un intervento che permetterebbe di ottenere risparmi sostanziali."
Oggi non è tempo di fare battaglia
in difesa delle pensioni come fa la Lega: già oggi le pensioni di
anzianità per i più giovani non sono garantite. Si difendono solo
quelle della generazioni che, negli anni passati, anche per motivi di
opportunità politica, ha goduto di norme più favorevoli.
Occorre passare al metodo contributivo, e creare delle fasce di età per la pensione tra 61 e 69 anni. Chi vorrà andare in pensione prima, ci andrà con meno contributi e viceversa per chi aspetterà di più (che avrà una pensione più pesante).
In questo modo si potrebbe superare la questione delle pensioni di anzianità (che verrebbero tolte) e l'asimmetria per le pensioni di donne e uomini.
In Italia oggi con la pressione fiscale al 45% abbiamo tasse svedesi e servizi italiani. Col sistema contributivo, almeno potremmo risparmiare soldi per abbassare la pressione fiscale per le aziende che potrebbero tornare ad assumere.
Occorre passare al metodo contributivo, e creare delle fasce di età per la pensione tra 61 e 69 anni. Chi vorrà andare in pensione prima, ci andrà con meno contributi e viceversa per chi aspetterà di più (che avrà una pensione più pesante).
In questo modo si potrebbe superare la questione delle pensioni di anzianità (che verrebbero tolte) e l'asimmetria per le pensioni di donne e uomini.
In Italia oggi con la pressione fiscale al 45% abbiamo tasse svedesi e servizi italiani. Col sistema contributivo, almeno potremmo risparmiare soldi per abbassare la pressione fiscale per le aziende che potrebbero tornare ad assumere.
L'intersezione
fra mercato del lavoro e mercati finanziari."Nel
sistema bancario italiano le banche sono proprietarie delle società
di gestione del risparmio dei clienti... La nostra proposta è quella
di separare non solo la gestione ma anche la proprietà."
Una delle strade per rilanciare l'occupazione (incentivi a parte, della cui efficacia sarebbe bene discurtere), riguarda la modalità di accesso al credito delle piccole imprese italiane.
Imprese per la maggior parte piccole, troppo piccole per accedere in modo agevolato al credito delle banche che prediligono i giganti, e con problemi di cattivo management, perchè spesso la loro direzione rimane in famiglia (e non sempre in figli si dimostrano buoni amministratori).
Ecco allora le proposte per migliorare l'accesso al credito: abolire il tetto massimo del tasso di prestito del denaro dalla legge contro l'usura, troppo basso che ha alla fine costretto ai piccoli di rivolgersi agli usurai di fiducia.
Vietare alle banche di possedere azioni di imprese non nel settore finanziario (le partecipazioni incrociate) che portano a casi di conflitti di interesse.
Sulle fondazioni bancarie (che hanno avuto il merito di favorire il passaggio delle banche pubbliche al mercato): incentivare gli investimenti di queste sul territorio, per favorire la creazione delle infrastrutture che proprio le imprese necessitano; creare una authority di controllo, nominata dalla politica ma slegata dal ministero del tesoro.
Infine, separare la gestione bancaria dalla gestione del risparmio (le Società di gestione risparmio, Sgr): chi affida i propri risparmi alle banche, deve essere certo che non esistano conflitti di interesse nel come vengano investiti.
La selezione della classe politica.
Abbiamo
troppi politici, che non sono stati capaci di contenere il debito
negli anni 80 (Sacconi, Amato, De Michelis, Pomicino, Andreotti ..),
non hanno saputo rilanciare l'economia negli anni con la congiuntura
favorevole e hanno reagito in ritardo e male quando è arrivata la
crisi. Gli autori stimano in 20 miliardi questo costo (miliardi
bruciati nel tira e molla di questa estate sulla manovra).
La
proposta? Diminuire i parlamentari, per selezionarli meglio:
"Abbiamo un parlamentare ogni 60.000 abitanti, contro uno ogni 250.000 altrove. Potremmo permetterci di avere solo 250 parlamentari, che vorrebbe dire una riduzione permanente dei costi di oltre cento milioni all'anno."
"Abbiamo un parlamentare ogni 60.000 abitanti, contro uno ogni 250.000 altrove. Potremmo permetterci di avere solo 250 parlamentari, che vorrebbe dire una riduzione permanente dei costi di oltre cento milioni all'anno."
Meno parlamentari, il loro stipendio indicizzato col il reddito pro capite del paese e divieto di cumulo di incarichi (le attività parlamentari dei deputati avvocati, per esempio).
Chi fa politica, lo fa per il paese e basta, non per arricchirsi. Anche le loro pensioni dovrebbero essere passare al metodo contributivo (tanti contributi paghi, tanto prendi).
Sciogliere le province e sostituirle con l'assemblea dei sindaci (già pagati).
Modificare la legge elettorale, per re inserire le preferenze: aumentare la concorrenza dei politici modificando i collegi elettorali per togliere i collegi sicuri.
Infine lo spoil system: serve per avere un apparato amministrativo non ostile, ma crea problemi di efficienza negli uffici per l'alta rotazione, diminuisce la fedeltà dei dirigenti (che non possono farsi un'esperienza in un settore, se sanno che al prossimo cambio di governo perdono la poltrona).
Il compromesso è mettere una durata minima ai dirigenti, soggetto allo spoil system, e una massima.
La
costruzione di una costituency, un partito a favore delle riforme.
Serve
un partito per favorire le riforme: non possiamo lasciare la palla e
l'inziativa ai partiti tradizionali, troppo legati alle lobby e agli
interessi contrari alle riforme. Troppo legati ad un elettorato
ostile, ad esempio, ad una riforma sulle politiche di immigrazione
(si pensi ad esempio alla Lega nord).
Un partito che metta assieme vecchi e giovani, in un patto di solidarietà per la crescita del paese.
Dare il voto ai giovani:
"Imitiamo l'Austria, che ha esteso il diritto di voto a sedicenni e diciassettenni."
Un partito che metta assieme vecchi e giovani, in un patto di solidarietà per la crescita del paese.
Dare il voto ai giovani:
"Imitiamo l'Austria, che ha esteso il diritto di voto a sedicenni e diciassettenni."
E
dall'altra parte, indicizzare le pensioni più ricche, alla crescita
economica del paese.
"Bisognerebbe creare un partito di giovani e anziani 'uniti' per la crescita, estendendo il metodo contributivo a tutti i lavoratori."
"Bisognerebbe creare un partito di giovani e anziani 'uniti' per la crescita, estendendo il metodo contributivo a tutti i lavoratori."
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