Finmeccanica ha i conti in rosso, dopo anni di gestione politica di appalti e nomine.
Telecom, dopo la privatizzazione dei capitani coraggiosi e la gestione Tronchetti ha visto di molto sminuito il suo valore.
Banca Intesa, advisor nella privatizzazione (all'italiana) di Alitalia (altra azienda ex pubblica) prevede 5000 esuberi, ma c'è sempre spazio per la distribuzione di dividendi per 1,3 miliardi. Per l'amministratore delegato un assegno da 3,8 milioni di euro, anche se gli utili sono in calo. AD, Corrado Passera che viene pure premiato con una nomina come ministro.
Poi c'è Unicredi e i suoi esuberi, BPM finita sotto indagine a Milano (con il deputato Labocetta)...
Fiat crolla in borsa: l'azienda aveva proposto un piano di investimenti in Italia in cambio del nuovo contratto, sponsorizzato dalla vecchia maggioranza. Chi l'ha visto?
Pure la Rai è in rosso: anni di programmi imposti dalla maggioranza che perdevano share, conduttori di TG che scambiano la funzione pubblica per un posto da portavoce del governo.
Per non parlare della sanità privata, finanziata con soldi pubblici in convezione: gestione che ha portato poi a casi come il crac del San Raffaele.
Forse la politica fa male alle imprese e alle nostre casse.
Non è un problema di competitività di chi lavora, delle pensioni o del welfare. E' solo una questione di nomine, imposizioni, influenze. Soldi sprecati.
Come le ultime nomine del governo morente. Mogli, amici, i giornalisti ...
Galan dà un posto nella Commissione cinema a Marzullo e Dall'Olio. E il governo invia Trevisanato all'Isfol[...]Gigi Marzullo, conduttore su Rai 1 del contenitore notturno «Cinematografo». Il critico del Mattino Valerio Caprara, ospite fisso della trasmissione nonché presidente della Campania Film commission. Gianvito Casadonte, nome altrettanto familiare agli aficionados del marzulliano «Cinematografo» e presidente del Magna Grecia film festival. Valeria Licastro, salottiera (dice il Secolo XIX ) responsabile romana delle relazioni istituzionali della Mondadori di Berlusconi, consorte del commissario dell'Agcom Antonio Martusciello, ex parlamentare ed ex giovane leone di Forza Italia. Alessandro Voglino, figura nota fra i militanti della destra aennina, capo della direzione cultura della Regione Lazio. Rosaria Marchese, ex dirigente Rai. Dario Viganò, che il quotidiano genovese qualifica come «presidente delle industrie tecniche dell'Anica». Lasciamo giudicare ai lettori se la presenza di un critico del calibro di Enrico Magrelli basti a riscattare una performance non esattamente esaltante.
D'altra parte, si sa, nelle commissioni ministeriali c'è sempre un po' di tutto. In queste, per forza di cose, abbondano nomi che si associano a volti. Per esempio c'è Anselma Dall'Olio, altra frequentatrice del «Cinematografo», incidentalmente moglie di Giuliano Ferrara. Per esempio, c'era Gianluigi Paragone, vicedirettore in quota Lega di Rai 2. E c'era anche Francesco Pionati, ex mezzobusto del Tg1 trapiantato in politica. Poco nota al grande pubblico invece, Antonia Postorivo. Ma non proprio una illustre sconosciuta: suo marito è il senatore del Pdl Antonio D'Alì.
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