Il meccanismo lo ha spiegato bene Report domenica, nel servizio di Buono: se uno stato non gode fiducia, non ci si fida delle sue manovre, conviene scommettere sulla sua instabilità. Si inizia a vendere i titoli, creando un effetto valanga. Ce si ripercuote sulle borse e sui titoli.
La lettera all'Europa rimarrà probabilmente (e fortunatamente) inapplicata (nonostante un ulteriore ghe pensi mi): anche se chiedesse la fiducia, non potrebbe applicare i principi contenuti.
Non ci sono soldi per gli ammortizzatori sociali che permetterebbero i licenziamenti facili.
Non ci sono soldi, nè strumenti, nè idee per aumentare l'occupazione giovanile o femminile. Nè per rilanciare le imprese (quali tagli alla burocrazia e quando) che subiranno ulteriori strette da parte delle banche (e dallo stato, che continuerà a pagare in ritardo).
Non ci sarebbe il sostegno popolare per portare avanti le privatizzazioni delle municipalizzate.
Non lo chiede l'Europa il licenziamento facile, senza paracadute, visto che le altre democrazie hanno altri strumenti per tutelare i lavoratori in caso di licenziamento.
E ora che la situazione diventa difficile, meglio aggrapparsi da una parte al terrorismo (qui gli risponde Gilioli), dall'altra a Sarkozy e Merkel, tornati alleati dopo le risate della settimana scorsa (che dirà Ferrara?).
Dall'altra parte, l'opposizione scopre la sua ala destra, di Renzi, buon comunicatore a colpi di slogan. Peccato, parlare di giovani e di pionieri (e presentare qualche buona idea), e poi appoggiare le idee di Marchionne (secondo 800) e di Chiamparino.
Immagino che Renzi, come buona parte del Pd, sia favorevole alla TAV e al Ponte, come il resto dei partiti. Il fatto che, a mia opinione, la maggior parte degli elettori di sinistra sia invece contraria alle grandi opere (adesso, fatte così) e scettica nei confronti dell'AD di Fiat vorrà dire qualcosa, no?
La lettera all'Europa rimarrà probabilmente (e fortunatamente) inapplicata (nonostante un ulteriore ghe pensi mi): anche se chiedesse la fiducia, non potrebbe applicare i principi contenuti.
Non ci sono soldi per gli ammortizzatori sociali che permetterebbero i licenziamenti facili.
Non ci sono soldi, nè strumenti, nè idee per aumentare l'occupazione giovanile o femminile. Nè per rilanciare le imprese (quali tagli alla burocrazia e quando) che subiranno ulteriori strette da parte delle banche (e dallo stato, che continuerà a pagare in ritardo).
Non ci sarebbe il sostegno popolare per portare avanti le privatizzazioni delle municipalizzate.
Non lo chiede l'Europa il licenziamento facile, senza paracadute, visto che le altre democrazie hanno altri strumenti per tutelare i lavoratori in caso di licenziamento.
E ora che la situazione diventa difficile, meglio aggrapparsi da una parte al terrorismo (qui gli risponde Gilioli), dall'altra a Sarkozy e Merkel, tornati alleati dopo le risate della settimana scorsa (che dirà Ferrara?).
Dall'altra parte, l'opposizione scopre la sua ala destra, di Renzi, buon comunicatore a colpi di slogan. Peccato, parlare di giovani e di pionieri (e presentare qualche buona idea), e poi appoggiare le idee di Marchionne (secondo 800) e di Chiamparino.
Immagino che Renzi, come buona parte del Pd, sia favorevole alla TAV e al Ponte, come il resto dei partiti. Il fatto che, a mia opinione, la maggior parte degli elettori di sinistra sia invece contraria alle grandi opere (adesso, fatte così) e scettica nei confronti dell'AD di Fiat vorrà dire qualcosa, no?
Il fatto che la parola mafia, criminalità sia sparita dalle agende e dalle proposte della politica, vorrà dir qualcosa, o no?
Il fatto che ieri Fazio e Consorte siano stato condannati (ex vertici della compagnia assicurativa vicina ai Ds e della Banca d'Italia), vorrà dire qualcosa.
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