Abbiamo barattato la nostra privacy in
nome di una finta sicurezza: possiamo essere spiati anche se usiamo
App come Telegram.
A rivoluzione del 5G quanto è sicura?
Nell'anteprima, la storia di un piccolo
comune alle prese con l'Ici che dovrebbe ricevere dal ministero della
Difesa.
Casa e difesa – Chiara De Luca
Il ministero della Difesa ha in uso
circa 21 mila immobili del Demanio, di questi circa 16mila sono
utilizzati dal personale della Difesa, per esigenze di tipo
abitativo: secondo la Cassazione non svolgendo attività
istituzionale, dovrebbero essere soggetti al pagamento dell'Imu e
dell'Ici.
Ad oggi non è ancora stato versato
nulla: al comune di Fontana di Liri (da cui è partita la sentenza)
hanno stimato in 500mila euro la somma che dovrebbe arrivare dal
ministero e che sta già creando problemi di bilancio.
A Milano sono 86 le sedi, a Napoli sono
6 i complessi, a Roma 1981 e l'ammanco sarebbe di tre milioni di euro
l'anno.
Il sindaco di Fontana Liri, Gianpio
Salacco, ha raccontato alla giornalista di aver esposto il problema
al Gabinetto dell'ex ministra Trenta, che ha ammesso che i crediti
fossero legittimi, ma siccome non era stati stanziati in bilancio,
non sapevamo come sarebbero stati pagati (e se sarebbero stati
pagati..).
Per fare pressione alla Difesa, il
sindaco ha chiesto aiuto all'Anci: De Caro ha anche dato la sua
disponibilità, per aiutare il comune del sindaco Salacco.
DeCaro ha chiesto scusa al collega,
pure lui ha qualche problema col ministero della Difesa, dovendo
ricevere dei soldi: possibile che due enti dello Stato non sappiamo
risolvere questi problemi da soli, senza arrivare ad un contenzioso?
La giornalista di Report ha chiesto
conto al neo ministro Guerini: ha aperto un tavolo per dare una
soluzione a tutti i comuni, compreso Milano che deve prendere dalla
Difesa 1,2 milioni.
Ma se un cittadini non paga l'Imu la
casa viene pignorata: ma se la casa è dello Stato non è possibile;
senza le entrate per l'Imu, i comuni devono tagliare i servizi per
tenere a pari il bilancio.
A Cagliari ci sono 174 alloggi della
Difesa, ma il comune non è in grado di arrivare nemmeno ad una stima
dei debiti pregressi, per problemi di accatastamento.
A Napoli l'agenzia del Demanio si è
rifiutato di comunicare al comune quante sono le case del ministero
della difesa: così il comune ha spiato le comunicazioni sui social
dei dipendenti della Difesa. Incredibile.
A Verona conoscono gli immobili, ma il
ministero della Difesa qui fa orecchio da mercante.
Entro il 31/12 senza nessuna risposta
procederanno d'ufficio per non perdere soldi.
A Sesto Fiorentino, il sindaco vorrebbe
incassare l'Imu anche dalle caserme inutilizzate e abbandonate: la
cifra è pari a 700mila euro, soldi che contribuirebbero a migliorare
la vita nelle città.
Roma dovrebbe incassare dalla Difesa
3ml di euro: il sindaco Raggi ha assicurato che faranno una
conferenza stampo, a tempo debito. Ma il tempo non c'è e le casse
del comune languono.
Perché questa guerra tra enti dello
Stato? I comuni non potrebbero incassare direttamente dal ministero
delle Finanze e dell'economia?
Infiltrato speciale di Paolo Mondani
Un centinaio di italiani sono stati
spiati in modo illegale da un trojan i Stato, autorizzato dallo
Stato: l'ennesimo capitolo della guerra al terrorismo, alla
criminalità e poi alla corruzione, che oggi si basa su malware e
spyware, ma che in realtà violano la nostra privacy, carpiscono le
nostre chat e le nostre emozioni.
Questi attacchi hanno colpito l'ex
presidente Renzi, il giornalista Khasshoggi, Draghi.
Nessun segreto sembra al sicuro, se è
sul cellulare: nel vuoto tra leggi e tecnologia si è infilato il
trojan, che rischia di diventare una normalità.
Basta mandare una immagine su whatsapp,
una mail con l'allegato e si prende il controllo del cellulare, anche
se è spento.
Un trojan può manipolare un tablet,
uno smartphone, qualsiasi dispositivo con sw: sul mercato ci sono
anche trojan commerciali, che si pagano con un canone mensile, ma
bisogna avere a disposizione il telefono.
Come fare? Basta vendere il telefono,
già “inoculato”, già pronto per la captazione.
Il
trojan di stato è stato usato per intercettare il magistrato
Palamara, nell'inchiesta di Roma sulle nomine al CSM: è dalla
riforma Bonafede dello scorso anno che questi “captatori” possono
essere usati nelle indagini sulla corruzione, fino a quel momento
potevano essere usati solo nelle indagini su mafia e terrorismo.
Palamara ha partecipato a riunioni dove
si sarebbero concordate le future nomine di magistrati: ma era solo
un tavolo dove politici (come Ferri e Lotti) e magistrati trattavano
per queste nomine.
Come mai il trojan è stato inoculato
solo dopo un anno dalla notizia di reato, partita nel 2018?
Exodus è il trojan realizzato da un
imprenditore calabrese, Fasano, della E-Surv, capace di bucare la
chat di Telegram: è stato arrestato con l'accusa di aver
intercettato in modo illegale centinaia di italiani.
Questo sw è stato adottato dall'80 90%
delle procure italiane: la polizia riusciva a inoculare il virus
grazie ad una app messa sullo Store.
Le informazioni captate sono finite su
un cloud di Amazon e non direttamente a server della Procura: una
vulnerabilità dei dati non da poco.
Come è cominciata l'intercettazione
abusiva? Per un errore del sw, che non avrebbe fatto match col codice
Imei dei cellulari da intercettare per la procura.
Ma un ex dipendente della E Surv
sostiene che i dirigenti si sentivano così forti tanto da
intercettare tutti: accuse portate alla procura di Napoli, da cui
sono partite le indagini.
Perché lo hanno fatto?
E-Surv lo avrebbe fatto per gente che
ha soldi da investire nel furto di queste informazioni – sostiene
il giudice Gratteri, procuratore a Catanzaro.
Dietro i vertici di E Surv ci sono
personaggi importanti?
Sempre negli Stati Uniti sono finite le
informazioni carpite dai fratelli Occhionero a Renzi, Monti e Draghi:
sono stati arrestati, con l'accusa di cybespionaggio e di aver
tentato un attacco informatico all'Enav.
Occhionero si è difeso sostenendo
l'inconsistenza delle accuse: il perito della procura si era mosso
contro loro prima del decreto del giudice, che ha autorizzato
l'inserimento del trojan contro gli Occhionero.
Ritengono di essere finiti sotto
inchiesta perché volevano coinvolgerlo nell'inchiesta sul furto
delle mail alla Clinton, per incolpare poi Trump, per la loro
vicinanza coi repubblicani.
Una storia torbida, che coinvolge il
governo italiano, FBI e magistrati italiani. Solo un complotto
inventato o c'è qualcosa di reale?
Fare intercettazioni costa da pochi
euro per quelle tradizionali, 100 150 euro per quelle telematiche:
servirebbe un prezzario nazionale per livellare i costi, questo
chiedono le procure italiane.
Nel 2018 le intercettazioni telematiche
sono costate 218 ml e i costi stanno aumentando negli ultimi tempi
anche per la riforma Bonafede.
Mancano però ancora alcuni decreti
attuativi per normare meglio l'uso del Trojan: un controllo
indipendente di un ente terzo, la disabilitazione della captazione,
quali dati prendere dai telefoni.
In questo mercato della captazione non
c'è nessun controllo pubblico: un problema importante che riguarda
la nostra privacy – lo racconta un avvocato esperto della materia
come Giuseppe De Vita.
Le informazioni raccolte non finiscono
direttamente nella procura ma transitano in mezzo a d altri server,
non controllati dalle procure.
La Sio Spa è una delle poche aziende
del settore che ha accettato l'intervista da parte di Report: le
altre società in questo business sono israeliane, tedesche,
americane.
C'è un forte rischio che i trojan,
diventando poliformici, si trasformino come i virus in natura e
inizino a mutare: trojan nati per fini di indagine, potrebbero
diventare virus che rubano pezzi della nostra vita, che danneggiano
le persone.
Mancano delle norme certe – ammette
la procuratrice Dolci, della DDA di Milano: questo non aiuta le casse
della giustizia, non aiuta i magistrati, non aiuta la giustizia.
Manca un trojan di Stato, manca un albo
dei fornitori, manca la trasparenza.
Eppure avremmo dovuto imparare la
lezione del virus Galileo, della Hacking Team: facevano sicurezza
difensiva, poi nel 2012 hanno cambiato politica, per fare sicurezza
offensiva.
Così hanno venduto il loro sw a paesi
che hanno usato il trojan contro giornalisti e oppositori (Nigeria,
Singapore, Arabia..): tutte commesse autorizzate dal Mise, vendite
intermediate da Israele.
Lo aveva raccontato già Snowdem: la
NSA sorvegliava tutto il paese, tutto il pianeta, in modo
indiscriminato, solo per destabilizzare paesi stranieri, per
controllarne la politica.
Nel 2014 il governo voleva imporre ad
Hacking Team la clausola per bloccare la vendita di Galleo a paesi
poco democratici: ma poi un ministro del governo Renzi fece saltare
la clausola.
Gli israeliani dell'NSO sono una delle
migliori società nel settore, il loro sw Pegasus è stato usato
dall'Arabia per spiare il giornalista Khasshoggi e anche da altri paesi
per spiare oppositori, attivisti, sindacalisti, giornalisti.
Sono stati violati migliaia di profili
Facebook, grazie ad una vulnerabilità di Whatsapp per cui poi la
società americana ha chiesto un risarcimento milionario agli
israeliani.
Il mercato degli spyware è in crescita
in America: lo usano gli investigatori privati, l'intelligence, molto
meno la polizia, perché di mezzo ci sono i diritti della difesa da
far rispettare.
Se acquisisci i dati in modo illegale,
le accuse contro i criminali veri decadono: la sorveglianza di massa,
fatta con spyware, non aiuta chi fa delle vere indagini.
In Europa la Costituzione tutela la
libertà dei nostri dati, ma pure lì i trojan possono essere usati:
costano decine di milioni di euro eppure non hanno sventato nessun
attacco terroristico.
In Europa l'europarlamentare olandese
Marjekte Saake ha cercato di regolamentare il mondo delle
intercettazioni sw, senza successo: la consultazione popolare sulla
legge per gli spyware è stata poi bypassata dal governo.
E' stata lei a raccontare che il sw che
ha intercettato Regeni in Egitto è stato fatto in Italia: cosa sta
succedendo?
Stiamo calpestando la privacy, stiamo
calpestando i nostri diritti, in nome di una sicurezza tutta da
dimostrare?
L'impressione è che dietro ci sia solo
un business il cui prodotto sono le informazioni dei cittadini, che
hanno tutto il diritto di veder tutelate le proprie conversazioni.
Possiamo fidarci di captatori capaci di
prendere possesso di un cellulare e di infilarci dentro una prova
falsa?
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