Nonostante le polemiche e i titoli di giornale, l'acqua alta a Venezia (e non solo a Venezia) è rimasta lì e il Mose ancora non funziona.
Venezia ha fatto notizia giusto il tempo di un fine settimana, continuare a parlarne probabilmente rovinava il mantra delle grandi opere (i cantieri che salveranno il paese) e degli obiettivi primari. Non mettere in sicurezza il territorio con tanti interventi, coordinati dallo Stato.
Messe da parte la lotta all'evasione e la tassa sulla plastica (che faceva anche cassa, ma dava un segnale), rimane da capire che senso dare ora a questa manovra, a questa legislatura.
Oggi ad Omnibus, un economista di quelle alla moda (senza malizia, solo perché è spesso invitata in tv) indicava come obiettivo primario l'abbassamento delle tasse (per chi le paga, aggiungo io) usando i soldi che versiamo all'Europa, per esempio quelli del fondo Salva Stati.
C'è del giusto nel ragionamento, perché preoccuparci dell'emergenza futuro (che forse si da per scontata) quando potremmo usare quei soldi per fare investimenti.
E qui si torna al punto di partenza: dove mettere soldi?
In Alitalia che di fatto è privata? Nel Mose, che forse nemmeno funziona per Venezia? Per il TAV, mini o grande che sia?
Sempre in studio in quella trasmissione, Marta Fana, ricercatrice sul mondo del lavoro, proponeva di tornare a quelle assunzioni nel pubblico necessarie a colmare quei posti che oggi mancano, infermieri, medici, ingegneri, archeologi, vigili del fuoco, agenti..
Anche questa proposta avrebbe senso, se non chè l'economista alla moda (sempre senza malizia) ribatte col sorriso, torniamo alla forma mentis per cui llo stato crea posti di lavoro ..
Esatto: lo stato porta posti di lavoro, sembra strano a questi economisti per cui lo stato è solo un bancomat per le imprese private per fargli fare formazione, come incentivi per le assunzioni, per fare quegli investimenti green che altrimenti non farebbero.
Sì, Marta Fana (autrice di un bel saggio sul lavoro "Basta salari da fame" dove si dice basta al lavoro gratis, ai salari bassi, il lavoro va pagato sempre) ha questa forma mentis: dello stato che può essere regolatore, datore di lavoro e non solo attore passivo, per le lobby che chiedono sgravi e leggi su misura (dai trasportatori, ai costruttori, ai big della rete, alle aziende che imbottigliano l'acqua pagando due spiccioli in concessione ..).
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