15 novembre 2019

Pensiero unico

Purtroppo il buon senso sembra passato di moda: basterebbe quello (e un pizzico di memoria) per rispondere alle domande ipocrite "perché il Mose non funziona .. dove sono finiti i soldi .. di chi è la colpa".

Se ci fosse buon senso, e non il pensiero unico sulle grandi (e costose, inutili, criminogene) opere, parleremmo della retata sul Mose, della Lega che governa il Veneto da anni e ha governato assieme a Forza Italia il paese tra il 2001 e il 2013, del fatto che la soluzione tecnologica scelta (il Mose appunto) non è mai stata usata in contesti seri.

E invece no, siamo ancora al pensiero unico degli ambientalisti che bloccano il paese, dei magistrati che bloccano il paese, dei no che bloccano il paese, dei cantieri da aprire e che ci trasformerebbero nel paese del Bengodi.

A proposito dei cantieri: sono quasi tutti concentrati al nord, come al nord sono concentrati investimenti ed eventi (le famose olimpiadi invernali). Come a dire che piove sempre sul bagnato (battuta amara, visti i problemi del paese), il nord che già è più avanzato come servizi e qualità della vita riceverà altri soldi per migliorare la situazione dei suoi cittadini.

PS: leggetevi il post di Gilioli sulla fastidiosa polemica attorno a Milano:
C'è un problema geosociale nuovo, almeno per le sue caratteristiche, che un Paese con un po' di sale in zucca cercherebbe di affrontare: è quello della mutata e accresciuta disparità tra aree territoriali. Il Forum Diversità e Disuguaglianze di Fabrizio Barca, tra gli altri, lo segnala da anni, con studi, ricerche e proposte di rimedi.Questa disparità non è più da tempo sovrapponibile alla linea settentrione-centrosud: le aree dimenticate abbondano anche al nord, anche a pochi chilometri dai centri più ricchi.E pure all'interno delle stesse città, tra quartiere e quartiere, crescono le disuguaglianze. Bastano poche centinaia di metri di distanza per scavare abissi in termini di servizi, reddito, opportunità, ambiente, degrado, perfino aspettativa di vita.Queste faglie disordinate ma feroci, tra l'altro, hanno poi conseguenze anche nelle urne: la "vendetta delle aree abbandonate" viene gustosamente inghiottita dalla destra estrema, indistintamente da nord a sud (penso solo al Cep di Pisa, diventato salviniano; e leggo che qualcosa del genere sta avvenendo anche in Emilia).
Anziché inseguire la destra su cantieri inutili, sicurezza (ovvero la favola dell'invasione degli immigrati), contrasto all'anticorruzione e contrasto all'antievasione (viva il contante, abbasso le manette), tutti argomenti che portano acqua a Salvini, si potrebbe iniziare a raccontare il paese per quello che è.
Un paese dove una città è inquinata da una azienda privata, che non ha ancora messo in sicurezza l'altoforno e i fumi, che ha usato l'alibo dello scudo penale (bocciato in parte dalla Consulta) e dove i cittadini chiedono solo di poter vivere tranquilli 

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