18 novembre 2019

Ambientalismo di facciata

Leggendo i giornali, si capisce come da una parte per i giornali della destra se Venezia finisce sott'acqua non è un problema (oggi si occupano solo di sardini e della casa assegnata all'ex ministro Trenta).


Per i giornali che sono considerati di area moderata - centrosinistra come Repubblica, invece è questa la notizia da dare in prima pagina.
Come siamo bravi eh? Abbiamo a cura l'ambiente, la messa in sicurezza del territorio italiano.

Poi, la notizia la trovate anche sull'online, su Repubblica appare l'intervista al costruttore Salini
"Bisogna dichiarare lo stato di emergenza nazionale e muoversi con quelle leggi che proprio in virtù dell'emergenza, consentono di snellire le procedure per i lavori pubblici, in totale trasparenza. L'Italia ha bisogno di pianificare e fare le infrastrutture essenziali per la crescita, come stiamo facendo nella ricostruzione del viadotto sul fiume Polvecera a Genova." 
Abbiamo costruito tanto e male? Abbiamo cementificato i fiumi, i canali? Abbiamo tirato su case dove non si poteva, senza rispettare nemmeno troppo decoro e sicurezza?
Ecco, ora dobbiamo snellire, andare in emergenza. 
Certo, non tutta la burocrazia fa bene al raggiungimento dell'obiettivo: dipende da quali sono le opere pubbliche che il costruttore Salini ha a cuore.
La nuova linea ad alta velocità tra Padova e Verona? Oppure vogliono una legge per andare in emergenza per completare il Mose? Oppure per l'inutile Pedemontana?

Insomma, siamo ambientalisti sì, ma sempre secondo il paradigma delle grandi opere, del cemento e dei cantieri, specie quelli al nord. 

Sono proprio le leggi in emergenza che hanno portato a sprechi (da cui il debito pubblico), corruzione, lavori fatti male, da cui i disastri che abbiamo visto a l'Aquila per le new town, a Milano per Expo, alla Maddalena .. 

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