12 agosto 2020

Broken di Don Winslow







In questa raccolta troviamo sei racconti ambientati nell'America di oggi dove Don Winslow ci parla di vendetta e di rabbia, di poliziotti e di criminali, di investigatori ossessionati dal loro caso, di poliziotti in cerca di un'occasione buona. Di stelle del surf al tramonto della loro carriera, di un paradiso contaminato su un'isoletta nelle Hawaii.

Infine l'ultimo racconto, che secondo me entra di diritto nella grande letteratura americana e che ci racconta dell'America di oggi, quella che alza i muri (che in realtà sono stati pensati anni fa dai democratici), quella che soffia sul fuoco dell'intolleranza, quella che gioca una partita pericolosa con i gruppi di bianchi armati che si sentono uno stato nello stato, l'America che separa i bambini dalle madri e dai padri.
L'America dell'egoismo nei confronti degli altri, dei nemici che premono alla nostra frontiera per contaminare il nostro modo di vivere..

Sono molte le attinenze con la realtà di cui leggiamo sui giornali: dall'omicidio da parte della polizia di Minneapolis e il tema della violenza contro i neri da parte della polizia americana.
Al tema della fallimentare lotta alla droga, di cui si parla nel primo racconto. Per chiudere con la politica di Trump nei confronti dei migranti: l'ipocrita Trump che usa la Bibbia come un simbolo da sbandierare, dimenticandosi del messaggio evangelico contenuto.

Broken
Inutile dire a Eva che il mondo è a pezzi. Eva McNabb lavora la notte, smista le chiamate che arrivano alla sala operativa del Pronto intervento di New Orleans, sente la disperazione umana per otto ore buone.
Jimmy e Daniel sono due fratelli, entrambi poliziotti a New Orleans, figli di Eva McNabb, agente alla sala operativa dove arrivano tutte le richieste di aiuto da parte della popolazione.
Tutto il male del mondo che ad Eva, e anche Jimmy e Danny, non può essere nascosto.
Le rapine, le violenze domestiche, gli omicidi e poi il narcotraffico: quello che combatte Jimmy con la sua squadra.
Quando, per vendicarsi di un sequestro, Danny viene ucciso, Jimmy decide di portare avanti sua vendetta, uccidendo in modo cattivo tutti i responsabili.
Lei lo squadra dalla testa ai piedi, a lungo. Poi gli dice: «Sei divorato dalla rabbia, Jimmy. Lo sei sempre stato, sin da ragazzo». Jimmy scrolla le spalle. Eva ha ragione.
Perché non ha saputo proteggerlo, perché Jimmy, per il suo lavoro, ha imparato ad odiare tutti. Non si tratta più di fare il poliziotto, ma di portare avanti una guerra tra noi e loro.
Dove dentro quel noi c'è la famiglia, la tua squadra, le persone a cui vuoi bene.
Può succedere però che, anche quando sei completamente a pezzi, succede qualcosa che ti fa tornare in te stesso e capire chi sei e anche dell'importanza delle persone a cui tieni.
Inutile dire a Eva che il mondo è a pezzi. Conosce la vita, conosce il mondo. Sa che comunque tu ci entri, ne esci a pezzi.
Rapina sulla 101

Highway 101. La Pacific Coast Highway. Cioè, la PCH. Corre lungo la costa californiana come una collana di pietre preziose su un elegante décolleté. Davis ama questa strada come un uomo ama una donna.

Rapina sulla 101 è un omaggio a Steve Mc Queen, con protagonista un ladro gentiluomo (avete presente Robin il gatto nel film di Hitchcock) e un poliziotto della sezione antirapine, convinto che la lunga scia di rapine nei confronti di corrieri di gioielli sia frutto di una sola mente.
Non la mafia, non il cartello di Sinaloa.

David e Lou Lubesnick, il ladro con le sue regole precise, da cui non sgarrare, e il poliziotto considerato dai colleghi uno fissato con la teoria del “lupo solitario” a cui nessun altro nel dipartimento crede.
Rapina sulla 101: Le leggi sono fatte per essere violate in base a regole fatte per essere rispettate. Rapina sulla 101: Arriva prima degli altri.
Il ladro amante delle macchine potenti (Dodge Challenger SRT-8, come la Camaro ZL1), della bella vita, che pianifica al dettaglio tutti i colpi, per arrivare a quella somma che gli consenta di arrivare ad una serena vecchiaia con una casa vista mare.
E il poliziotto con i suoi schemi, con la sua teoria del lupo solitario, che sta vivendo un momento difficile con la moglie e che si trova davanti ad un bivio della propria vita
La mia vita adesso è questa, pensa Lou. Sono un patetico uomo di mezz’età in procinto di divorziare, che va ad abitare in un residence in affitto sulla spiaggia.
Lo zoo di San Diego
Nessuno sa come ha fatto lo scimpanzé a prendere la pistola. Già solo questo è un problema. Ma Chris Shea non pensava che fosse un suo problema, quando alla radio gli avevano comunicato che uno scimpanzé era fuggito dal celeberrimo zoo di San Diego.
Secondo Stephen King, questo è uno dei migliori incipit mai letti: non so se sia vero, ma questo racconto, dedicato al grande Elmore Leonard, mescola assieme houmor e giallo in egual misura, a partire dalla cattura dello scimpanzé scappato dallo zoo di San Diego con una pistola.
«Dobbiamo chiamare la squadra di mediatori?» opina Grosskopf.
«Per trattare?» replica Chris.
«Sì.»
«Con uno scimpanzé?»
A proposito, come ha fatto ad averla?
Chris Shea si occupa di controllo del territorio, nella zona del suo distretto: vorrebbe tanto entrare nella squadra antirapine del mitico Lou Lubesnick (sì, il protagonista del precedente racconto), ma per mettersi in mostra coi capi sta rischiando di finire in cattiva luce (ma farsi passare per uno che non fa gioco di squadra).

Ma a San Diego, a Chris, può capitare perfino di essere salvato da Batman e Robin in persona.

Sunset
Seduto sul terrazzo con un sigaro spento in bocca, Duke Kasmajian guarda la spiaggia dove non va mai. «Troppa sabbia» risponde, quando gli chiedono perché. Sulla sabbia è difficile camminare, specialmente se il tuo metro e settantacinque deve portare centotrenta chili,..
Brutta cosa, per una stella del surf, finire sul viale del tramonto e passare dal cavalcare le onde al rischiare la galera per piccoli reati.
Se non ci fosse Duke e la sua agenzia di garante a pagargli la cauzione, Terry Maddux sarebbe rimasto in cella, a dover fare i conti con la propria esistenza e ai problemi della dipendenza dall'eroina.
L’eroina sì. L’eroina è la grande onda del mondo della droga. Mai sconfitta. Se non la cavalchi, lei cavalca te.
Ma ora, dopo aver scansato la cella, Terry è scappato e così Duke incarica Boone Daniels, uno dei surfisti della pattuglia dell'alba, nonché abile investigatore, di mettersi sulle sue tracce.
Non è un incarico facile per Boone: una persona come Terry riesce ad essere allo stesso tempo imprevedibile e pericolosa.
Ma assieme ad uno strano trio investigativo, riuscirà ad acciuffare il fuggitivo.
Con un finale alla Point break, il film della Bigelow, Terry riuscirà a cavalcare la sua onda più grande ..

Paradise
Hawaii, 2008 Vaffanculo tutti. • • •
È in sintesi quello che pensa O, stesa sulla spiaggia di Hanalei Bay.
Vaffanculo tutti, io sono in vacanza. In vacanza da cosa è un altro paio di maniche, perché quando non è in vacanza O non fa praticamente
Il paradiso è quello dell'isola di Kauai, nello stato delle Hawaii: un paradiso per il clima, per il cibo, per la bellezza delle persone. E anche il posto ideale per far crescere l'erba selezionata da Ben e Chon e Ophelia (O).
Che chiedono aiuto a Tim Karsen e al figlio Kim, che dalla California si sono trasferiti in questo angolo di paradiso per vivere in pace. E vendere erba.
Un'idea che non piace al gruppo criminale dell'isola, “la fratellanza”, che non ama l'arrivo degli “haole”, gli stranieri, che vengono e si prendono tutti.
Sarà uno scontro feroce, dove compare, in un cameo, Frankie Machine (avete letto, vero, L'inverno di Frankie Machine?)
Frank Machianno. “Frankie Machine.” Una volta era il più temuto killer della mafia sulla West Coast. Ha lasciato quella vita per venire a vivere in paradiso.
Non ci sarà posto in quel paradiso per Ben, Chon e O, che verranno scacciato dal paradiso come Adamo ed Eva.

L'ultima cavalcata
La prima volta che l’ha vista, la bambina era in gabbia. Non c’è un’altra parola per dirlo, aveva pensato Cal, all’epoca. Puoi chiamarlo come ti pare: centro di detenzione, centro di custodia, centro di prima accoglienza…
Il cow boy solitario che, cavalcando il suo destriero, sconfigge i cattivi e salva la bambina dalle grinfie dei suoi carcerieri.
Solo che il cow boy si chiama Cal Strickland, ed è un poliziotto di frontiera che possiede veramente un cavallo, Riley, ma che per lavoro una uno squad. Con cui controlla la rete che separa il confine tra Messico e lo stato del Texas.
La bambina si chiama Luz e i suoi carcerieri sono proprio i poliziotti che controllano la frontiera.
Per quelle leggi, per quelle procedure che considerano una bambina solo un numero di matricola e una famiglia di migranti dal Centro America un pericolo.

Questa è l'America di oggi che il presidente Trump ha condotto in guerra, una guerra contro l'immigrazione e gli immigrati (potendo contare anche sul lavoro dei suoi predecessori), ma “senza un progetto su come condurla”: bambini tenuti in cella, senza dentifricio, sapone, lontano dai genitori e col rischio di prendersi delle malattie.

Così come i bambini sono tenuti sotto chiave, senza cure, senza i genitori, anche noi con la nostra parte peggiore, abbiamo messo sotto chiave la parte migliore senza rendercene conto.
Questo pensa Cal, che decide che almeno quella bambina, quella bambina che nemmeno riesce più a piangere, la deve salvare.
Non può salvarli tutti, quei bambini, ma almeno Luz, sì.

Perché altrimenti anche noi, noi uomini e donne, saremo chiusi in gabbia: la gabbia del nostro egoismo, della nostra indifferenza nei confronti degli altri, dei più deboli.
Perché così sta scritto nella Bibbia, quel libro tanto sbandierato da Trump, il libro su cui tutti i presidenti degli Stati Uniti fanno il loro giuramento
Tu leggi la Bibbia, figliolo?».
«Non molto.»
«“In verità vi dico, ciò che fate per l’ultimo dei miei fratelli, l’avete fatto a me”» cita Carlisle. «Matteo, 25,40.»
Cal dovrà compiere quell'ultima cavalcata, per liberare sé stesso, per liberare Luz e fare la cosa giusta, anche se il costo è il più alto di tutti.
Suo padre diceva che molti fanno la cosa giusta quando non costa molto, ma pochi la fanno quando il costo è alto.
La scheda del libro sul sito dell'editore Harper Collins
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