20 marzo 2023

Anteprima Presadiretta – la scatola nera

Siamo schiavi degli algoritmi dei social, quelle scatole nere che conoscono tutte le nostre abitudini, perché siamo noi ad averle insegnate a loro: i social conoscono le nostre paure, le nostre ansie e te le ripropongono alimentandole all’infinito – racconta nell’anteprima Riccardo Iacona – perché è così che le compagnie fanno tanti soldi. E ora sta arrivando anche il Metaverso dove il virtuale diventa emozionante come fosse vero.

Questa sera i vari servizi della puntata racconteranno dei danni già in corso causati da questa dipendenza ma anche di quello che possiamo fare per ridurli: come racconta una docente di un istituto di Lissone (Monza Brianza) “l’obiettivo deve essere stare bene e non creare dolore..”


Qual è l’effetto dei social sui ragazzi? Presadiretta è andata a chiederlo ai docenti di vari istituti: Lorenza Rossi è referente del benessere a scuola di un istituto a Bologna, racconta di un’ansia da prestazione “e ovviamente la ritroviamo anche in ambito scolastico, in una verifica, in un voto. Noi troviamo anche tanto sonno mancato a causa dell’uso dello smartphone, loro non lo spengono mai, soprattutto i maschi che fanno uso di videogiochi, giocano con persona da qualunque parte della crosta terrestre, è chiaro che hanno anche un fuso orario completamente diverso. Il che vuol dire che uno dei due è sveglio mentre dovrebbe dormire. Noi facciamo corsi di gioco d’azzardo ‘in previsione di’, perché essendo loro abituati al videogioco di altro genere, gli esperti dicono che saranno più pronti per il gioco d’azzardo”.
E’ un fenomeno subdolo: “è un fenomeno subdolo che parte in una età in cui loro sono piccoli, sono strumenti emotivi, non sono strumenti tecnologici: alla prima offesa sulla chat, emotivamente non la gestiscono.”
Cosa può fare la scuola?
“Lavorare prima di tutto sulla schermatura emotiva dei bambini: laboratori, attività che li aiutino a stare insieme capendo le loro proprie emozioni, riconoscendole dando loro anche un nome, perché alle emozioni noi dobbiamo saper dare un nome e a sentire in modo empatico quelle degli altri.”

I giornalisti di Presadiretta sono andati a vederlo questo “metaverso”, compiendo questa esperienza dentro un mondo virtuale a cui si accede con dei visori che ti portano ovunque, anche a New York in cima ad un grattacielo pur rimanendo, fisicamente, in centro a Milano, nella sede di Facebook, o meglio, di Meta come si chiama dal 2021. Secondo Mark Zuckerberg il futuro non è più nei social media come li abbiamo conosciuti fino ad oggi, ma nel metaverso: “noi crediamo che il metaverso sarà la prossima generazione di internet” racconta in un video “sarete in grado di fare quasi tutto ciò che immaginate”. Certo, non sarete voi a farlo ma la vostra parte virtuale, che potrà essere in contatto coi vostri colleghi d’ufficio virtuali come le li aveste accanto.
Una realtà virtuale che può cambiare con un click, a nostro piacere, da una spiaggia paradisiaca al centro di Milano: sarà il nostro avatar ad essere teletrasportato in giro nel mondo e nello spazio, che non ha ancora le gambe ma è in grado di riprodurre la nostra espressione, grazie al visore che include il tracciamento del volto e degli occhi e riesce così ad umanizzare gli avatar. Si può viaggiare nel mondo ma anche nello spazio, dentro una stazione spaziale: un’esperienza per pochi diventa così alla portata di molti, “sembra di volare” racconta una delle protagoniste di questa esperienza presso gli uffici di Meta.

Presadiretta ha intervistato il direttore di Meta: “abbiamo visto cosa è successo negli ultimi dieci anni nel passaggio dal PC ai cellulari, che genere di opportunità si sono aperte e in questo senso, pensando al metaverso come la prossima versione di internet che passerà da cellulari ad oggetti indossabili si potranno fare tantissime cose che oggi non vediamo possibili”.

Le esperienze immersive dentro il metaverso offrono opportunità interessanti nella formazione, nell’industria fino alla medicina: ne parlerà a Presadiretta Federico Rampolla, esperto del mondo digitale, “questo strumento offre possibilità di apprendimento straordinarie”. La possibilità per l’individuo di immergersi in un contesto di migliaia di anni fa, in mezzo ad animali estinti, dentro un foro romano e ascoltare cosa si dicono i consoli. Ma ci sono anche opportunità per il mondo industriale: per esempio poter visitare un impianto dell’ENI in mezzo all’oceano in cui ci sono da fare delle operazioni delicate e di natura straordinaria – a raccontarlo è Giuliano Noci vicerettore del Politecnico di Milano – “in passato questo richiedeva che specifici tecnici andassero con un volo sull’impianto nell’oceano, ora gli operatori che già lavorano sull’impianto possono essere teleguidati per eseguire determinate operazioni”.
Anche la medicina potrà sfruttare queste esperienze: “un chirurgo prima di operarti può operare il tuo Avatar con una rappresentazione del tuo organo e quindi, quando poi farà l’operazione dal vero sa già che cosa succede”.

Si arriva anche all’acquisto degli immobili che sarà completamente diverso: si comprerà la casa camminandoci dentro, senza essere fisicamente presente.

La scheda del servizio:

Gli algoritmi e le piattaforme si stanno prendendo la vita dei nostri figli? Adolescenti e perfino bambini hanno patologie sempre più diffuse legato all’uso di alcune piattaforme digitali e si tratta ormai di un problema di salute pubblica. In che modo recuperare i danni già fatti, a partire dalla scuola? “PresaDiretta”, per la puntata in onda lunedì 20 marzo alle 21.20 su Rai 3, ha intrapreso un viaggio tra gli adolescenti per capire il loro rapporto con i social.
L’inchiesta dal titolo “La scatola nera” parte da Tulsa in Oklahoma, in uno dei centri di ricerca del più grande studio al mondo per capire quale sia l’impatto sul cervello di bambini e ragazzi delle tante ore passate sui cellulari e social. E poi i centri d’eccellenza italiani e le voci di medici e scienziati che da anni studiano e denunciano che la lunga esposizione dei ragazzi sulle piattaforme provoca variazioni fisiologiche nel cervello sul piano cognitivo ed emozionale.
Sono 10 anni, da quando i social sono esplosi, che gli esperti accusano l’aumento del disagio tra i più giovani: ansia, stress, disturbi dell’attenzione e del linguaggio, anoressia, depressione, autolesionismo.
A “PresaDiretta” storie e testimonianze esclusive, come quella di Frances Haugen, un’informatica americana dipendente di Facebook, che nel 2021 ha rivelato con migliaia di documenti interni come la società fosse consapevole dell’impatto degli algoritmi sulla salute mentale dei più giovani. Negli Stati Uniti qualcosa si sta muovendo: migliaia di famiglie hanno avviato delle cause legali sostenendo che i loro figli sono stati danneggiati dall’amplificazione dei loro disturbi sulle piattaforme.
L’inchiesta di “PresaDiretta” parla anche delle tante esperienze scolastiche italiane di collaborazione con le famiglie su progetti di prevenzione. A Bologna dove si lavora attraverso i sentimenti; a Lissone dove si combatte la dipendenza dai social con la pet therapy; a Faenza dove hanno inventato una sacca appendi cellulari per insegnare la gestione del tempo di connessione; a Milano dove 150 genitori in collaborazione con l’Università Bicocca hanno attuato il patto digitale, per dare più tardi possibile il cellulare ai loro figli. 
“La scatola nera” è un racconto di Riccardo Iacona, con Antonella Bottini, Sabrina Carreras, Lisa Iotti, Elena Marzano, Irene Sicurella, Fabio Colazzo, Eugenio Catalani, Matteo Delbò, Fabrizio Lazzaretti, Alessandro Marcelli, Massimiliano Torchia.

Le anticipazioni dei servizi che andranno in onda questa sera le trovate sulla pagina FB o sull'account Twitter della trasmissione.

Nessun commento: