16 ottobre 2005

Narrativa aviaria – primo viaggio

Introduzione
Inauguro oggi la nuova sezione di narrativa aviaria: racconti in quel grande pollaio che sono i vagoni delle FNM. Spero di fare cosa gradita.

L'uomo che corre
Era dalla mattina presto che correva, senza mai voltarsi alle spalle, col terrore di vedere quel volto sbucare dalle spalle. Una carrozza dopo l'altra: dall'ultima carrozza, la doppia modello deluxe con poggiatesta, alla prima, col riscaldamento a livello Chernobyl, poi di nuovo alla seconda, fino alla seconda, versione economica, cioè quella senza poggiatesta. Sempre di corsa, sempre con l'affanno. Perchè stava correndo? Perchè, mannaggia alla miseria, era un lunedì e si era dimenticato di fare l'abbonamento. E sì che se lo era anche segnato: un bel nodo al fazzoletto e via. Peccato aver cambiato calzoni il sabato prima. E ora, se lo meritava, quella tortura: come la legge del contrappasso, costretto a correre fino al giorno del giudizio.

Il dormiglione
Nemmeno quella mattina era riuscito a svegliarsi in tempo. E sì che aveva anche comprato una sveglia nuova: Braun modello Tornado II, con suoneria potenziata a vibrazione, oscillazione e saltello. Se entro 10 secondi non spegnevi la suoneria, si metteva a saltare che neanche Sergei Budka. Se neanche i salti olimpionici servivano a favorirti un ritorno al mondo, iniziava a vibrare (infatti nelle istruzioni veniva spiegato che poteva essere anche usato come sbattitore per uova). Ok, allora, nemmeno il vibratore (senza fare doppi sensi) basta? La Braun Tornado, con vero spirito teutonico si mette a cantare “Deutshland Deutshland uber alles” mentre vi prende a sberle. Alla fine, esausta, telefona direttamente ai Vigili Urbani, chiedendo di sfondare la vostra porta di casa, perchè c'è un morto in casa. Ma il dormiglione era stato ancora più astuto dell'alleato germanico: aveva staccato il telefono.

Il nervoso
Così come c'è sempre una mela marcia nella fruttiera, c'è sempre una persona perennemente nervosa (perenne come le nevi del Kilimangiaro) sulla corriera. Ok, siamo su un treno, ma con carrozza la rima non veniva. Come riconoscere il nervoso? E' quello che si siede e fa subito finta di dormire, ma chiude solo gli occhi. Gli danno fastidio le persone che parlano, quelle che passano e lo urtano. Non è una persona cattiva, basta solo non stuzzicarlo. Quella mattina al nostro nervoso gli era andata male: davanti gli si era seduto un demente che continuava a leggere e ridere. Ma cosa hai da ridere deficiente?

Il lettore
Già, appunto, cosa aveva da ridere? Ecco il lettore non era nato come lettore. Una volta riusciva anche a fare vita comune sul treno, due chiacchiere, una battuta, i commenti sulle notizie dei giornali, sui programmi della televisione. In realtà si partiva magari da argomenti nobili e alti, ma poi si finiva sempre per discutere sui due grandi temi che piacciono ai maschi della razza umana: il secondo è il calcio. Poi un maledetto giorno, si era sentito male, sul treno. Nausea, gonfiore, e quegli occhi puntati addosso non avevano fatto altro che peggiorare le cose. Non c'è niente di peggio che sentirsi solo e osservato da tutti. Arrivati a terra, il malore era passato, ma aveva concluso che nei viaggi futuri sarebbe stato meglio stare da soli (meglio soli che ...), estraniarsi dal gruppo, e mettersi a leggere qualcosa. Per un'ora al giorno (all'andata, più un'ora al ritorno) riusciva a staccarsi dal mondo e viaggiare (metaforicamente) nel mondo.

L'uomo che corre
Aveva calcolata che se riusciva ad arrivare fino a Cesano, senza incappare nel controllore, era salvo. Poi, avrebbe giurato, avrebbe fatto l'abbonamento. Anzi: se mi salvi dalla multa, aveva iniziato a pregare, ne compro due di abbonamenti, uno di seconda e uno di prima classe, crepi l'avarizia. Ma doveva arrivare fino a quella fermata ... Dai che ci siamo quasi: il treno si sta fermando, anzi è quasi fermo. Le porte si aprono, la gente sta salendo ...

Il dormiglione
Ti prego, fammi prendere il treno, fammi prendere il treno. Questo diceva il dormiglione, mentre correva, verso la stazione di Cesano, col treno che stava arrivando. Piccola nota a margine: una cosa di buono c'è l'hanno le FNM: avvicinamo l'uomo alla religione, elevando lo spirito e mortificando il corpo. Secondo alcuni, era solo una mortificazione del corpo, ma è una questione di punti di vista. Quella mattina, il fato, le preghiere, o la legge del caos, decise che avrebbe preso il treno.

Il nervoso
Uno dei motivi del nervosismo era l'appuntamento che aveva alle nove. Aveva calcolato che col treno delle 7:30 avrebbe fatto in tempo: ma mai fidarsi delle Nord. Come quella volta che aveva il corso in Santa Sofia e il treno era arrivato in Cadorna con 15 minuti di ritardo. Aveva corso in metrò, cambiato due linee, e corso per tutto Corso Italia. Almeno quello che lui credeva che fosse Corso Italia. Dopo 10 minuti di corsa che nemmeno Mennea, aveva chiesto ad un indigeno del posto: "Corso Italia? Ma qui siamo quasi a Porta Romana!" "Caz ... Porta Romana ..." gli balenavano in mente immagini degli antichi romani, Asterix Obelix e Giulio Cesare. Era arrivato di corsa, tutto sudato, al palazzo dove doveva partecipare ad un corso: “Partecipare ad un gruppo di progetto”. All'ingresso del palazzo, non si ricordava più dov'era l'aula del corso, aveva un nome che suonava come sala Bin qualcosa: allora lo aveva chiesto ad un usciere capo. "Scusi sa dove si trova sala Bin?" "Eh si: sim sala bin! ... Vorrà dire sala Videobeam: in fondo a destra. Vada che è già in ritardo!"
No: non voleva ripetere quella figuraccia.
E sto fesso davanti che ride sempre. Ma che legge? “La concessione del telefono”, e che è? Un libro di telecomunicazioni?

Il lettore
“Si, la febbri ho, Taninè. Stinnicchiati, che non mi tengo.”
“O Madonnuzza santa, che ti pigliò? E' da stamattina all'alba che pisti nel mortaro ... Si ..si ..si accussì accussì”
.....
“Oddio ... oddio ... mi pigna a pagnittuna?”
“Sì, accussì si sveglia”
“Oddio ...a botte mi vuole ammazzare?”
“Ma quali botte! Che è questo feto?”
“Addosso mi cacai, commendatore. Prima di .. mi consente una pregliera? Posso recitare l'atto di dolore? Mio Dio, mi pento e mi dolgo ..”
“Signor Genuardi, la finisca con queste buffonate”
.....
“Maria Maria Maria sì sì sì Maria Maria morta sognu ..”
“Alla spajacarretto, Taninè!”
“Sì sì sì sì Maria Maria Maria sìsìsìsì morta sognu”
“Alla socialista, Taninè!”
“Aspetta ca m'assistemu. Accussì Maria chi mali! Chi mali! Chi ma .. Sì. Sì. Sì. Sìsìsìsìsìsì. Morta sognu ...”
.....


L'uomo che corre
C'è l'ho fatta, c'è l'ho fatta! Sono un grande sono un grande, so ... oddio e questo che sale chi è? Un altro controllore! M'hanno accerchiato: una manovra a tenaglia, come i rastrellamenti delle SS. Tanto vale consegnarsi al controllore, in questi casi, almeno per evitare un cazziatone o, peggio, la terribile punizione del Bonga Bonga. "Ehm: mi scusi guardi ..." gli sembrava di essere dentro un film con Bombolo e Er Mozzezza A ispettò, so 'nnocente jo ggiuro!

Il dormiglione
Alè, sono entrato: mamma mia che corsa. La prossima vo.... E questo qui che cacchio vuole? “Ispettò???” Ma è pieno di pazzi questo treno!!!

1 commento:

Anonimo ha detto...

alduccio sei un grande..o riso a crepapelle,ed è lunedì mattina.....
grazie di cuore

isacrazy