Premessa: non ho ancora visto il film, o solo letto il libro. Sul manifesto (prima parte e seconda) ho letto delle polemiche legate al personaggio di Carenza, il messaggero di stragi interpretato da Gianmarco Tognazzi.
Roberto Silvestri si scaglia contro il ruolo del faccendiere definito in delizioso ossimoro: «militante del movimento studentesco e trafficante di armi in Sudafrica», e dunque diventa, nell'opera, il più infame degli infami.
Il film è «dal punto di vista della banda», dunque eroicizza i sottoproletari derelitti e vigliacchi, con quel loro macho e arrapante «senso dell'onore».
L'aspetto peggiore del film è l'immagine che da degli intellettuali di sinistra: "Gli intellettuali di estrema sinistra, piccolo borghesi brutti e femminei, furono la vera rovina criminale dell'Italia. Infatti De Cataldo, interrogato sul perché di quella gaffe (volevi dire che Carenza era «infiltrato nel movimento?» chiede ingenuo il manifesto), rivendica invece la battuta con l'arroganza usata con Tolin. Neanche capisce il terzo grado."
Questo personaggio del film, non esiste nel libro: De Cataldo, a riguardo ha spiegato durante la conferenza stampa, alla quale si riferisce anche Silvestri , che il personaggio di Carenza è la somma di altri due del libro: gli agenti dei servizi Zeta e Pigreco, forse per stemperare la polemica. In effetti se il personaggio non è presente nella storia originale è comunque verosimile, come ha scritto Lucarelli domenica sempre sul manifesto (prima e seconda parte)
"Quella cosa del movimento studentesco e di una rappresentazione negativa della sinistra lamentata su queste pagine, io non ce l'ho vista. A parte che anche quella frase nella biografia del personaggio dell'uomo dei servizi - che era nel movimento studentesco e poi, dopo qualche anni, ce lo troviamo dall'altra parte, ha comunque una sua giustificazione realistica in tanti infiltrati e traditori - qui, in questo film, la sinistra non c'è proprio, c'è soltanto in brevi notazioni di ambientazione storica, tutte coerentemente tratte dalla metà oscura di quegli anni."
Perchè guardare questo film? perchè come spiega Lucarelli nell'articolo citato aiuta a "capire i meccanismi, le dinamiche, sia politiche che psicologiche. Imparare a pensar male".
Technorati: Romanzo Criminale, Giancarlo De Cataldo, Michele Placido, Roberto Silvestri, Carlo Lucarelli
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