Che paese, il nostro.
Il paese dove un senatore condannato in appello per mafia (Totò Cuffaro), è sotto scorta dalla polizia.
Dove un altro senatore, Dell'Utri, finisce in alcune intercettazioni contro giornalisti che si permettono di parlare di lui (Santoro e Travaglio).
Dove la risposta della sinistra all'emergenza mafia, in Sicilia, è la candidatura a Enna di un politico (Mirello Crisafulli) beccato a parlare con un boss.
Ma forse le mafie non sono un'emergenza?
Ma forse le mafie non sono un'emergenza?
Dove la violenza è entrata profondamente nel tessuto della società.
Un imprenditore uccide un suo operaio (in nero e immigrato) sospettato di rubare qualche litro di gasolio, e poi scioglie il corpo nell'acido.
Dove il presidente del Consiglio, lo stesso che è riuscito a passare indenne a inchieste su corruzione, che ha fatto pressioni su Cassazione, Corte Costituzionale. Che controlla la stampa, che ha le mani dentro RCS, Mediobanca, assicurazioni.
Ecco, quella persona, davanti alla platea di Confindustria, afferma che l'esecutivo non ha alcun potere. Cos'altro vuole?
Segnalazioni
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