L'articolo di Paolo Moretti su La provincia:
Il nordafrica è in fiamme e il leader della lega dei ticinesi pensa ad erigere un muro alto quattro metri che divida la Svizzera dall'Italia. E pensare che gli accordi bilaterali che hanno smantellato molte frontiere fisse sono ancora freschi di stampa. Evidentemente, però, Giuliano Bignasca pare non se ne sia accorto e nel corso di un dibattito elettorale, in vista delle prossime elezioni cantonali, sulla Radio della Svizzera italiana fornisce la sua personalissima ricetta per frenare il flusso dei profughi in fuga dal nordafrica: «Bisognerà costruire un muro di cemento alto quattro metri lungo tutta la frontiera».
Una presa di posizione più elettorale che concreta, che riaccende però il dibattito sull'abbattimento delle frontiere e sulla questione immigrazione. In realtà sia la Questura di Como che, più recentemente, il capo servizio operativo delle Guardie di Confine elvetiche, Fabio Ghielmini, hanno escluso - almeno per ora - ondate di profughi alle nostre latitudini. Ecco cos'ha dichiarato Ghielmini ai medie elvetici: «Attualmente la situazione è tranquilla» anche perché «la maggior parte dei tunisini sbarcati» a Lampedusa «tenderebbe a ricongiungersi con parenti o conoscenti in Francia».
Al di qua del confine la provocazione di Bignasca viene considerata per quello che è: una boutade. Chiara Braga, deputato comasco del Pd: «Deve stare attento a dare certi suggerimenti ai comaschi, perché sul lago potrebbero prenderlo sul serio», chiaro riferimento al pasticcio paratie. «Sarà anche una provocazione, ma è comunque grave - prosegue - Non si può fare un uso propagandistico di un tema reale e serio: capire come quello che sta succedendo in nordafrica si ripercuoterà sul fronte dei flussi migratori. È un argomento che merita un atteggiamento più responsabile. Mi piacerebbe che la Lega, in Italia, prendesse le distanze da simili provocazioni».
Nicola Molteni, deputato canturino della Lega, però non condanna Bignasca. Anzi: «Chi vuole difendere il proprio territorio ha il mio rispetto - afferma - In ogni caso mi sento di dire a Bignasca e agli amici ticinesi che l'Italia per fortuna non ha più Pisanu, ma un ministro come Maroni, che ha dimostrato sul tema della lotta all'immigrazione clandestina di essere stato quello che più di tutti ha sollevato il problema della caduta del muro del maghreb».
Il nordafrica è in fiamme e il leader della lega dei ticinesi pensa ad erigere un muro alto quattro metri che divida la Svizzera dall'Italia. E pensare che gli accordi bilaterali che hanno smantellato molte frontiere fisse sono ancora freschi di stampa. Evidentemente, però, Giuliano Bignasca pare non se ne sia accorto e nel corso di un dibattito elettorale, in vista delle prossime elezioni cantonali, sulla Radio della Svizzera italiana fornisce la sua personalissima ricetta per frenare il flusso dei profughi in fuga dal nordafrica: «Bisognerà costruire un muro di cemento alto quattro metri lungo tutta la frontiera».
Una presa di posizione più elettorale che concreta, che riaccende però il dibattito sull'abbattimento delle frontiere e sulla questione immigrazione. In realtà sia la Questura di Como che, più recentemente, il capo servizio operativo delle Guardie di Confine elvetiche, Fabio Ghielmini, hanno escluso - almeno per ora - ondate di profughi alle nostre latitudini. Ecco cos'ha dichiarato Ghielmini ai medie elvetici: «Attualmente la situazione è tranquilla» anche perché «la maggior parte dei tunisini sbarcati» a Lampedusa «tenderebbe a ricongiungersi con parenti o conoscenti in Francia».
Al di qua del confine la provocazione di Bignasca viene considerata per quello che è: una boutade. Chiara Braga, deputato comasco del Pd: «Deve stare attento a dare certi suggerimenti ai comaschi, perché sul lago potrebbero prenderlo sul serio», chiaro riferimento al pasticcio paratie. «Sarà anche una provocazione, ma è comunque grave - prosegue - Non si può fare un uso propagandistico di un tema reale e serio: capire come quello che sta succedendo in nordafrica si ripercuoterà sul fronte dei flussi migratori. È un argomento che merita un atteggiamento più responsabile. Mi piacerebbe che la Lega, in Italia, prendesse le distanze da simili provocazioni».
Nicola Molteni, deputato canturino della Lega, però non condanna Bignasca. Anzi: «Chi vuole difendere il proprio territorio ha il mio rispetto - afferma - In ogni caso mi sento di dire a Bignasca e agli amici ticinesi che l'Italia per fortuna non ha più Pisanu, ma un ministro come Maroni, che ha dimostrato sul tema della lotta all'immigrazione clandestina di essere stato quello che più di tutti ha sollevato il problema della caduta del muro del maghreb».
Il muro sul lago di Como (bella immagine per i turisti, no?)
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