I libici della Tamoil decidono di chiudere la raffineria di Cremona, e 200 persone rischiano di rimanere a spasso.
Dietro questa storia c'è tutto: l'inutilità di aver stabilito degli accordi economici con una dittatura (forse una telefonata a l'amico Gheddafi si poteva anche fare); l'assenza di una politica industriale da parte del governo, della regione (al posto degli impianti, verrà fatto un deposito).
Non è un caso che poi le proposte nel piano economico siano le solite: il piano casa per avere altri scempi edilizi (come se non avessimo già abbastanza case vuote) e del territorio; la modifica dell'articolo 41 (una ventata di neoliberismo in ritardo?), i controlli sulle imprese ex post.
Le grandi opere al sud (il ponte sullo stretto, costruito dalla stessa Impregilo delle ecoballe).
Tutto qua?
Nessun commento:
Posta un commento