27 febbraio 2011

Satori di Don Winslow

L'incipit:
“Nikolaj Hel guardò la foglia dell'acero cadere dal ramo, ondeggiare nella brezza eggera e posarsi dolcemente al suolo. Era bellissima.
Assaporando la prima immagine della natura dopo tre anni di cella di isolamento in un aprigione americana, respirò la frizzante aria autunnale, se ne riempì i polmoni e la trattenne qualche istante prima di buttarla fuori.
L'agente Harverford, sbagliando, pensò ad un sospiro.
'Contento di essere fuori?' chiese.
Nikolaj non rispose. L'americano contava zero, per lui. Era un semplice commerciante, come il resto dei suoi compatrioti, solo vendeva spionaggio anziché automobili, creme da barba o coca-cola. Nikolay non intendeva fare conversazione, tanto meno lasciar entrare quel funzionario nei suoi pensieri privati.”

Autunno 1951, Tokio. Benvenuti nel mondo di Nikolaj Hel, personaggio inventato dalla penna di Trevanian, e qui reinterpretato da Don Winslow in una sorta di prequel del celebre thriller “Shibumi, il ritorno della gru”. Satori è un avvincente storia di spionaggio, come se ne sono scritte poche: agenti segreti, colpi di scena, doppiogiochisti, angeli dalle mani sporche e pericolosi criminali senza scrupoli.
Senza un minimo di sosta, dalla prima all'ultima pagina: protagonista è il detenuto Nikolaj Hel, mezzo russo e mezzo europeo, in carcere per aver ucciso il patrigno, un generale giapponese accusato di crimini di guerra.
Esperto di lotta a mani nude (hoda korosu), ma anche del gioco del “go”, viene recutato dagli americani della Cia per una missione suicida: uccidere il commissario sovietico di stanza a Pechino, Juri Vorosenin.

Siamo negli anni 50 e il mondo è già diviso in due blocchi:
nel sudest asiatico è in atto l'ultimo tentativo da parte degli europei di difendere le colonie (e le mani sul traffico di droga, e di armi); il tentativo della Cina di Mao di affrancarsi dalla influenza pesante della Russia di Stalin. In quel pezzo di mondo covano diversi focolai di tensione: tra le diverse anime del socialismo cinese, gli americani che vorrebbero intervenire in Vietnam a prendere il posto dei francesi, in guerra coi viet-min.

In questo scenario la Cia decide di fare le sue mosse: uccidere l'alto funzionario comunista a Pechino per incrinare i rapporti tra Mao e Stalin. Chi meglio di Hel, allora, capace di uccidere a mani nude. Per compiere la missione, dovrà prendere la parte di un trafficante di armi francese, Michel Guibert, e viene addestrato allo scopo da una bellissima donna francese, Solange (una che ha combattuto nella resistenza contro i tedeschi usando le armi della seduzione), di cui se ne innamora, nonostante la coscienza dei rischi che corre.

“SEMPLICE se ARRIVI ABBASTANZA VICINO A VOROŠENIN.
se ESEGUI IL COLPO ALLA PERFEZIONE E LO UCCIDI IN SILENZIO, MENTRE È ANCORA SEDUTO AL SUO POSTO.
se LE GUARDIE DEL CORPO NON NOTANO NIENTE DI STRANO.
se NON SEI COSTRETTO A UCCIDERE ALTRI TRE UOMINI E POI A FARTI STRADA ATTRAVERSO LA POLIZIA CINESE.
se TUTTO VA A MODO TUO, È UNA COSA SEMPLICISSIMA, MA CI SONO UN SACCO DI se.
NON C’ERA DA STUPIRSI CHE HAVERFORD AVESSE DATO LA PROBABILITÀ DI RIUSCIRE E DI SOPRAVVIVERE A UNO CONTRO CENTO.”

Nel suo sogggiorno nella capitale cinese, Hel trova il tempo di descrivere i suoi cambiamenti, dopo la presa del potere dei comunisti:
Pechino, nei primi giorni del 1952, era una città di contraddizioni, divisa fra gli spaziosi settori governativi e gli stretti vicoli - hutong - in cui viveva la maggior parte della popolazione. Il cuore di Pechino era la città proibita - chiusa al pubblico, comeindicava il nome, per la maggior parte della sua millenaria esistenza. Adesso che ra arrivato il governo comunista e aveva trasformato molti degli edifici in uffici e residenze, gran parte della città restava "proibita".
L'altra Pechino, che circondava la città proibita, era - o era stata - una città vivace, attiva, cosmopolita di circa due milioni di abitanti, con mercati all'aperto, vie di negozi alla moda, parchi e piazze dove si esibivano i giocolieri, maghi e suonatori ambulanti.
[…]
Molti osservatori si erano stupiti quando Mao aveva scelto la città, con tutte le sue implicazioni imperiali, come capitale. Nikolaj pensava che l'avesse scelta proprio per quelle implicazioni. Nessuno poteva governare la Cina senza quei simboli - senza possedere il Tempio Celeste, nessun imperatore poteva rivendicare il mandato del cielo, e Nikolaj sapeva che Mao, a dispetto della sua propaganda comunista, si considerava il nuovo imperatore. E infatti si era subito chiuso nella città Proibita e lo si vedeva raramente al di fuori di essa.

I pechinesi lo sapevano. Aevano conosciuto molti imperatori, avevano visto dinastie sorgere e tramontare, avevano osservato i monumenti celebrativi mentre venivano eretti e poi mentre crollavano e sapevano che la dinastia comunista era solo una delle tante.
Satori, pagina 99

Ma la storia non termina affatto qui: per completare la sua missione, e salvare la pelle, dovrà fuggire in Laos, passando per un lungo viaggio sulle montagne dello Yunnan, fino ad arrivare a Saigon. Nel caos e nella corruzione di un piccolo impero tenuto in piedi dagli americano. Qui incontra corsi trafficanti droga e armi, spie americane e spie francesi. Casa da gioco in mano a criminali e dove e la pallina della roulette va dove è comandata. Una misteriosa Operazione X che sta tanto a cuore al suo mortale nemico, quel maggiore Diamond che l'aveva torturato nelle carceri di Tokyo. Armi da consegnare ai Viet Min da usare contro i francesi, ma che suscitano gli interessi sia dei cinesi, per ovvi motivi, che degli americani, per motivi più ambigui.
Nikolaj dovrà far leva alle sue capacità di sopravvivenza, al suo sesto senso contro un nemico sempre in agguato, dovendo scegliere ogni volta di chi potersi fidare. Come di fronte ad una partita di go, un gioco che ricorda il nostro gioco degli scacchi, ma con molta meno linearità nelle regole: osservando la disposizione delle pedine nere e delle pedine bianche, Hel dovrà fare la scelta giusta, anche se la più rischiosa.

Le ultime righe: la rivelazione finale. Il satori.

Come usare la tua libertà?
Sei un killer un guerriero, un samurai – no, un samurai, no, perchè non sei legato a nessun padrone. Sei un ronin, un vagabondo, un solitario. E allora che cosa fa adesso questo ronin? Come impiegherai la vita che ti è stata ridata?
Prima di tutto uccidi Diamond, decise, poi dedicati a liberare tutto il mondo da tutti i Diamond che ci sono. Gli uomini che uccidono gli innocenti – che torturano, intimidiscono, brutalizzano e terrorizzano in nome di qualche causa in cui credono più che nella loro umanità.
Sentì la voce di Kishikawa.
Hai, Nikko-san, è un buon modo di impiegare la vita.
Guardò fuori dalla finestra e vide che la pioggia staccava una foglia da un ramo. La foglia cadde a terra, lucida, verde e oro nella pioggia.
Satori.

Il sito dello scrittore Trevanian e il sito che la Bompiani ha dedicato al libro. Libro che diventerà sicuramente un film.
Il ink per ordinare il libro su ibs.
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