Esiste un giudice, anche senza arrivare a Berlino:
Una partita sleale. Il Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria boccia lo spot del Forum Nucleare Italiano, giudicando ingannevole il messaggio informativo della campagna per il rilancio del dibattito sull’energia nucleare in Italia e bloccando di fatto la messa in onda della pubblicità entro sette giorni.
Bastava vedere chi stava dietro il forum e chi sta dietro il business degli impianti del nucleare:
Una partita sleale. Il Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria boccia lo spot del Forum Nucleare Italiano, giudicando ingannevole il messaggio informativo della campagna per il rilancio del dibattito sull’energia nucleare in Italia e bloccando di fatto la messa in onda della pubblicità entro sette giorni.
Bastava vedere chi stava dietro il forum e chi sta dietro il business degli impianti del nucleare:
Un’iniziativa schierata e incentrata intorno a un falso dibattito, un tentativo di plagiare l’opinione pubblica a favore della politica energetica governativa, denunciano invece da mesi le associazioni ambientaliste che contestano la validità di un dibattito promosso da un Forum che si presenta come un’associazione no-profit ma i cui soci fondatori sono per la maggior parte aziende leader dell’industria nucleare italiana e straniera, da Ansaldo Nucleare a Enel e Edison, dalla statunitense Westinghouse ai colossi francesi Areva e Edf, che hanno interessi diretti alla costruzione dei futuri reattori italiani. Una propaganda mascherata dalla domanda “E tu? Sei a favore o contro l’energia nucleare?” che, dietro il presunto equilibrio di una sfida a scacchi e grazie a sottili tecniche comunicative come l’attribuzione del colore nero agli oppositori del ritorno all’atomo o il lasciare sempre l’ultima parola ai messaggi favorevoli al nucleare, provocherebbe di fatto, secondo i critici dello spot, una distorsione del dibattito a vantaggio di chi difende il ritorno a questo tipo di energia.
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