Il sangue di Montalcino, una indagine del commissario Cosulich.
"Il commissario Cosulich beveva molto di rado, un bicchiere d'inverno, quando proprio con l'arrosto o gli spiedini un bel rosso ci voleva, e d'estate il classico bicchiere di bianco ghiacciato."
Proprio ad uno così, capita un'indagine che ha a che fare proprio col vino e con tutto il mondo che gli sta attorno.
L'indagine riguarda la morte di Roberto Candido, famoso e stimato enologo (o winemaker, come si usa dire oggi), ucciso a Castelnuovo dell'Abate e trovato cadavere nell'abbazia di S. Antimo , vicino le vigne di Montalcino. Il commissario viene trascinato assieme al suo braccio destro, l'ispettore Mastrantoni dentro un mondo sconosciuto: fatto non solo da colline, vigneti, e cantine dove custodire le bottiglie e le botti e dove farlo fermentare. Nel giro di amicizie e di persone con cui questi aveva rapporti, Cosulich si imbatte in "maliarde francesi, vecchi luminari, avvenenti produttrici, nobili decaduti, scaltri manager e affaristi spregiudicati".
Il caso, vista la fama del morto, attira tutta la stampa nazionale e internazionale: e anche la stampa (come anche qualche pezzo grosso del Viminale) vorrebbe subito una pista, dei nomi e, in assenza di queste, non tarderà a far sentire la sua pressione sul commissario.
La prima domanda dell'investigatore è perchè. Per quale motivo uccidere uno studioso entusiasta del suo lavoro, quasi ingenuo nella sua ricerca dell'uva primordiale, la prima uva coltivata dall'uomo poi diffusa in tutto il mondo.
Sembrerebbe una persona senza nemici. E invece, cercando tra i documenti dell'enologo, le mail e le telefonate scambiate, viene fuori tutta una serie di possibili piste che portano a possibili assassini.
L'enologo stava scrivendo una relazione che rivelava tracce di inquinanti sotto un'importante vigna di un produttore italiano, che ne avrebbe stroncato la produzione.
Per la sua fissa sull'argento colloidale e le sue proprietà terapeutiche, poteva aver dato fastidio a qualche importante azienda del settore cosmetico per gli interessanti sviluppi commerciali.
Per un articolo che avrebbe espresso dubbi sulla fermentazioni del vino nelle botti di quercia, che avrebbe provocato qualche problema ai produttori francesi.
Ma dopo aver sbattuto la testa su tutte queste piste, Cosulich scopre un flebile quanto improbabile (almeno all'apparenza) pista internazionale, che porta il libro da un giallo di vino, ad un giallo divino.
Peccato che nella prima parte, il libro più che un giallo ambientato nel mondo enologico, sembri quasi un trattato sulla produzione e coltivazione dei vini, con vaghe sfumature noir. Si riprende nella fase mediana, dove il fiuto investigativo di Cosulich lo porta a sbrogliare la matassa per trovare l'assassino e la prova che permetta di inchiodarlo.
Speriamo che nei prossimi casi sappia dosare meglio gli ingredienti della storia, in questo libro a volte troppo pesante.
Il sito dell'autore (ex parlamentare nel Partito Radicale), la scheda del libro su Einaudi.
Il link per ordinare il libro su ibs
Technorati: Giovanni Negri
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