Articolo 38 della Costituzione
Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale.
Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.
L'assistenza privata è libera.
Puntata di Presa diretta che partendo da Napoli, per arrivare a Roma, ha raccontato dei tagli alla spesa sociale : tagli imposti per il rientro del debito (delle regioni), per i patti di stabilità.
Tagli che però colpiscono i più indifesi e i più deboli. Siamo sicuri che tagliare la spesa sociale sia un risparmio ? – la domanda di Riccardo Iacona che ha fatto da spunto alla trasmissione.
E la risposta è stata sicuramente un no: le telecamere hanno mostrato il lavoro delle persone che lavorano nelle circa 300 cooperative sociali in Campania. Persone oggi in lotta col comune, con la Asl, con la regione per stipendi arretrati e fondi che non arrivano (e ne arriveranno sempre meno nel futuro). Persone che si occupano di malati mentali, di ragazze maltrattate o abusate in famiglia. Di bambini di 5-6 anni che provengono da famiglie che non sono in grado di mantenerli e, in queste strutture trovano qualcuno che per la prima volta si prende cura di loro.
Anche solo per lavarsi i denti.
Qui si fa un prezioso lavoro di prevenzione, in una regione con problemi di disoccupazione, criminalità organizzata, povertà (vera), assenza di servizi sociali offerti dallo stato (i minucipi, il comune o la regione).
Ad impedire che i ragazzi e le ragazze prendano la cattiva strada e i ragazzi ci sono le persone della Cooperativa Casa e famiglia , del consorzio Gesco, della casa protetta a Soccavo.
Converebbe che lo stato investisse in queste cooperative, che oggi coprono il 65% di tutte le prestazioni sociali e socio sanitarie della regione, rischiando di chiudere.
Chiudono perchè la regione non li paga, o li paga in ritardo.
Per capire quanto è importante la loro opera i giornalisti di Presa Diretta sono andati a Secondigliano, dove opera la cooperativa Il grillo parlante per il progetto di “adozione sociale”: Rossella e Francesca si prendono cura di mamme come Carmela, sola, senza una famiglia dietro, con problemi a trovare un lavoro e col marito con problemi di giustizia.
I primi due figli le sono stati tolti e il secondo lo può tenere proprio per l'aiuto di queste persone.
Un aiuto che costa allo stato 60 € a settimana. In una comunità, il costo per lo stato sarebbe di 100 euro a settimana. E non è solo un discorso di convenienza: questo lavoro dimostra che non esistono, anche in queste zone di Italia, destini predeterminati.
Da Secondigliano a Ponticelli: quartieri senza illuminazione, strade che quando piove è un disastro, fogne che non tengono, palazzi come quello de “La torre” occupati abusivamente.
Qui la gente si arrangia, sopravvive.
Il tasso di disoccupazione è del 40%, quello femminile oltre il 50%. C'è il più alto numero di ragazze madri: si vive in più di 10 dentro un appartamento, con un alto tasso di evasione scolastica, lo spaccio a cielo aperto, dove la sofferenza e la povertà le tocchi con mano. Qui ha le radici la forza della Camorra: allora, non converebbe inverstire in questi servizi che si occupano di istruzione, cura per le tossicodipendenze, aiuto alle madri?
C'è in ballo il futuro della città di Napoli, perchè la repressione non basta. Come hanno mostrato le telecamere della scorsa puntata, il carcere non è una cura in Italia, ma un posto dove si viene condannati due volte.
Forse c'è qualcuno che pensa, anche in nome di un'idea che questi siano soldi sprecati, che sia meglio investire in carceri, interventi di repressione. Perchè è una politica che crea consenso. Mentre il lavoro delle cooperative sociali, pur prezioso, sfugge di solito alle telecamere.
E pensare a tutti i soldi che sono stati sprecati per l'emergenza rifiuti (quella che dura da troppi anni), per una raccolta differenziata che non si fa. I soldi sprecati per la malapolitica nella sanità, nell'edilizia pubblica ...
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