Ma quanti soldi sono stati sprecati nel passato, e continuano ad esserlo ora, nella regione Lazio?
Terreni, case, castelli messi a bilancio ma non fatti fruttare.
Le case delle Asl vendute tramite la BNL e la Romeo (quello dei servizi al comune di Napoli) a meno del loro valore, su cui la regione e la banca sono state poco trasparenti. Vendita su cui ci ha guadagnato il fondo della banca, gli intermediari, qualche privato che ha potuto comprare casa in centro Roma a buon prezzo.
Ma non il pubblico. Il tutto è stato raccontato nel libro "Le mani sulla casa" di Roberta Carlini.
La vendita dell'ospedale S. Giacomo: chiuso in tutta fretta dopo aver speso milioni per la ristrutturazione (e altri soldi persino dopola chiusura), perchè la giunta Marrazzo voleva venderlo. Peccato che fosse stato già venduto da Storace.
Tutte le cliniche private accreditate, senza nessuna pianificazione e con pochissimi controlli: cliniche il cui servizio suscita perplessità da parte dei medici stessi, delle persone che qui hanno portato i loro parenti e alla giornalista di Presa diretta han raccontato della scarsa attenzione ai malati. Cardiologie accreditate senza avere la strumentazione per fare cardiologia.
Una normativa "lasca", come l'ha chiamata il dottor Sacripanti della Asl D, che non specifica bene quanti medici, laboratori, macchinari debba avere il privato.
Privato che lavora in via provvisoria dal 1992 e che con un decreto del 1 gennaio la Polverini ha stabilizzato in via definitiva; privati che possono sforare il budget fissato dal pubblico, costretto comunque a pagare anche il pregresso.
Come le prestazioni concesse via DRG agli ospedali religiosi, che han fatto causa alla regione per più di 1 miliardo di danni.
Ecco, di fronte a tutto questo fallimento bipartisan della gestione del bene pubblico, della sanità pubblica, poi vedere come i tagli decisi dai piani di rientro vadano a tagliare in modo uguale sia il privato di eccellenza (come la clinica S. Lucia, specializzata nella neuroriabilitazione) che il privato disonesto, fa stare male.
Perchè pensi che tutti i soldi sprecati, sono soldi che sono stati sottratti ad ammalati che avevano bisogno di cure. E questi soldi, continueranno ad essere sottratti.
Certo, come si continua a ripetere, non c'è reato. Le indagini sono archiviate. C'è il voto degli elettori che ha sancito la maggioranza. Eppure tutto ciò grida vendetta.
Terreni, case, castelli messi a bilancio ma non fatti fruttare.
Le case delle Asl vendute tramite la BNL e la Romeo (quello dei servizi al comune di Napoli) a meno del loro valore, su cui la regione e la banca sono state poco trasparenti. Vendita su cui ci ha guadagnato il fondo della banca, gli intermediari, qualche privato che ha potuto comprare casa in centro Roma a buon prezzo.
Ma non il pubblico. Il tutto è stato raccontato nel libro "Le mani sulla casa" di Roberta Carlini.
La vendita dell'ospedale S. Giacomo: chiuso in tutta fretta dopo aver speso milioni per la ristrutturazione (e altri soldi persino dopola chiusura), perchè la giunta Marrazzo voleva venderlo. Peccato che fosse stato già venduto da Storace.
Tutte le cliniche private accreditate, senza nessuna pianificazione e con pochissimi controlli: cliniche il cui servizio suscita perplessità da parte dei medici stessi, delle persone che qui hanno portato i loro parenti e alla giornalista di Presa diretta han raccontato della scarsa attenzione ai malati. Cardiologie accreditate senza avere la strumentazione per fare cardiologia.
Una normativa "lasca", come l'ha chiamata il dottor Sacripanti della Asl D, che non specifica bene quanti medici, laboratori, macchinari debba avere il privato.
Privato che lavora in via provvisoria dal 1992 e che con un decreto del 1 gennaio la Polverini ha stabilizzato in via definitiva; privati che possono sforare il budget fissato dal pubblico, costretto comunque a pagare anche il pregresso.
Come le prestazioni concesse via DRG agli ospedali religiosi, che han fatto causa alla regione per più di 1 miliardo di danni.
Ecco, di fronte a tutto questo fallimento bipartisan della gestione del bene pubblico, della sanità pubblica, poi vedere come i tagli decisi dai piani di rientro vadano a tagliare in modo uguale sia il privato di eccellenza (come la clinica S. Lucia, specializzata nella neuroriabilitazione) che il privato disonesto, fa stare male.
Perchè pensi che tutti i soldi sprecati, sono soldi che sono stati sottratti ad ammalati che avevano bisogno di cure. E questi soldi, continueranno ad essere sottratti.
Certo, come si continua a ripetere, non c'è reato. Le indagini sono archiviate. C'è il voto degli elettori che ha sancito la maggioranza. Eppure tutto ciò grida vendetta.
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